Isole Canarie

Il Cabildo di Gran Canaria propone ecotassa e restrizioni immobiliari per i non residenti

Il Cabildo di Gran Canaria propone un piano strategico per ridurre le disuguaglianze sociali e territoriali, introducendo un’ecotassa per turisti e limitazioni nella vendita di immobili agli stranieri.

In un contesto di crescente dibattito sull’impatto del turismo nell’arcipelago delle Canarie, il Cabildo di Gran Canaria avanza una serie di proposte mirate a ridurre le disuguaglianze sociali e territoriali. Con un piano strategico che contempla misure di sostenibilità e di sviluppo demografico, l’ente insulare si propone di riformare il modello turistico attualmente in vigore, considerato inadeguato rispetto alle necessità del territorio. Le nuove iniziative puntano all’adozione di un’ecotassa per i turisti non residenti e a limitazioni nella vendita di immobili agli stranieri non radicati sull’isola.

Il Cabildo di Gran Canaria propone ecotassa e restrizioni immobiliari per i non residenti

Proposte per la sostenibilità e il turismo

Il Cabildo di Gran Canaria ha delineato un piano che include circa trenta azioni specifiche, focalizzandosi su quattro principali direttrici: la protezione dell’ambiente naturale, la valorizzazione del patrimonio culturale, l’ottimizzazione del modello territoriale e la promozione della coesione sociale ed economica. Queste azioni sono rivolte sia alle aree densamente popolate sia a quelle in declino demografico, riconoscendo le sfide di una realtà socioeconomica complessa. Il presidente del Cabildo, Antonio Morales, ha sottolineato la necessità di un bilancio autonomo specifico per garantire l’attuazione di questo piano, il quale dovrebbe avere una consistenza finanziaria paragonabile a quella del Fondo di Sviluppo delle Canarie .

Una delle proposte più rilevanti discusse dal Cabildo è l’implementazione di un’ecotassa, specificamente destinata ai turisti non residenti, da applicare durante il loro soggiorno nelle strutture ricettive. Il ricavato di questa tassa sarà investito nella riabilitazione delle infrastrutture pubbliche e nella preservazione delle risorse naturali dell’isola, contribuendo così a un modello turistico più equo e sostenibile.

In aggiunta, il Cabildo ha suggerito di limitare la vendita di immobili a stranieri non radicati nelle Canarie, al fine di preservare il mercato immobiliare locale e garantire che le comunità residenti possano mantenere le proprie radici. Questo approccio mira a stabilizzare le aree urbanizzate più popolose e promuovere una trasformazione coerente con il modello di eco-isola e ecoborghi, favorendo una ridefinizione urbana più sostenibile.

Moratoria sulle case vacanziali e iniziative abitative

Un altro aspetto cruciale delineato dal Cabildo di Gran Canaria è la proposta di una moratoria immediata sulle autorizzazioni per le case vacanziali, da attuare fino all’approvazione di una legge specifica sul tema. Tale legge dovrà tenere conto delle peculiarità dell’arcipelago, distinguendo tra piccoli e grandi proprietari e regolando l’attività di affitto turistico per evitare che le aree residenziali vengano trasformate in zone turistiche.

In un’ottica di contrasto alla crisi abitativa, il Cabildo propone un programma di costruzione di abitazioni pubbliche, con un obiettivo di 150 nuove case per ogni 50.000 abitanti, da realizzarsi annualmente. Queste azioni sono pensate per ridurre l’elevata domanda di alloggi e rispondere a una situazione di urgente bisogno da parte della popolazione. L’ente prevede anche misure specifiche per facilitare l’accesso al mercato locativo per i giovaniunder 35 con redditi inferiori ai 20.000 euro, rendendo disponibili diverse delle oltre 211.000 case attualmente vuote.

In linea con le misure per il diritto all’abitazione, si auspica anche l’attuazione di iniziative destinate a supportare le famiglie in difficoltà economica, in particolare quelle con disoccupazione di lungo termine o con redditi sotto la soglia stabilita.

Investimenti essenziali nel settore educativo e nel benessere sociale

Il Cabildo non tralascia l’importanza di investire nel settore educativo, proponendo azioni socio-educative nelle scuole secondarie per incrementare i tassi di diploma e ridurre il numero di giovani che non completano il ciclo di studi. Questa misura si inserisce in un più ampio programma di formazione proposta dall’ente, che punta a rispettare l’obiettivo di investire almeno il 5% del budget in attività educative, come stabilito dalla legislazione canaria.

Secondo Antonio Morales, è vitale affrontare le disuguaglianze esistenti e rivedere il modello economico delle Canarie, evidenziando problematiche come la sovrappopolazione, le difficoltà abitative e l’impatto ambientale. Le proposte avanzate dal Cabildo si pongono quindi come strumenti concreti per garantire il benessere della popolazione, pretendendo una distribuzione più equa delle risorse generate dal turismo, in un contesto dove le Canarie registrano tra i salari più bassi di Spagna. Morales ha anche enfatizzato la necessità di dotare il territorio di infrastrutture adeguate e di avviare politiche volte a migliorare il tenore di vita dei cittadini, per un futuro più equo e sostenibile delle isole.