Isole Canarie

Critiche alle politiche migratorie dell’ue dopo la morte di un migrante a el hierro

La morte di un migrante a El Hierro accende proteste contro le politiche migratorie dell’Unione Europea, con l’associazione Entre Mares che chiede dignità e diritti per i migranti.

La tragica morte di un migrante a bordo di un’imbarcazione soccorsa nelle acque di El Hierro ha suscitato un’ondata di emozioni e proteste, innescando una forte condanna delle politiche migratorie attuate dalla Unione Europea. La recente manifestazione organizzata dalla Asociación Socio-Cultural Entre Mares ha evidenziato la crescente preoccupazione per la sicurezza e la dignità dei migranti, insieme a un forte appello alla società civile affinché non resti in silenzio di fronte a questa emergenza umanitaria.

Critiche alle politiche migratorie dell'ue dopo la morte di un migrante a el hierro

L’appello di entre mares e le critiche all’unione europea

Durante una manifestazione tenutasi a Puerto del Rosario, i membri dell’associazione hanno espresso il loro “immenso dolore e solidarietà” per la perdita di un migrante e hanno messo in discussione la responsabilità dell’Unione Europea nella crescente “disumanizzazione e criminalizzazione” di coloro che tentano di raggiungere il continente europeo. Le parole di María Greco, portavoce dell’organizzazione, hanno colpito i presenti: “È inaccettabile che silenzio e indifferenza circondino la scomparsa di migliaia di persone e l’abbandono di famiglie africane in cerca dei propri cari.”

Nel corso della manifestazione, è emersa una netta accusa ai vertici europei di dare priorità al “controllo e alla deportazione” piuttosto che alla protezione dei diritti umani fondamentali. L’organizzazione ha descritto l’attuale situazione come un “sistema xenofobo e razzista” che ha reso la vita di molte persone migranti sempre più difficile e pericolosa. La richiesta è quindi quella di un cambio di rotta nelle politiche, per assicurare rispetto e dignità ai migranti, nonostante le sfide presentate dalla crisi migratoria attuale.

La legalità dei centri di deportazione e la risposta del governo spagnolo

Un altro punto di forte critica da parte di Entre Mares riguarda l’approvazione di centri di deportazione al di fuori delle frontiere europee. La decisione è stata definita un “regresso” che minaccia i diritti sanciti dalla Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea e infrange i principi di umanità che dovrebbero guidare le politiche migratorie. L’associazione ha espresso preoccupazione per il modo in cui queste strutture potrebbero contribuire a un ulteriore deterioramento della situazione dei migranti, privandoli di legittimità e protezione.

In aggiunta, Entre Mares ha evidenziato il sostegno del governo spagnolo al Patto di Migrazione e Asilo, sostenendo che tale accordo rafforza una politica di dissuasione che non offre vie legali per l’accoglienza dignitosa dei migranti. Questo approccio, secondo l’associazione, è contrario agli ideali europei di solidarietà e umanità, mettendo in pericolo la vita di coloro che tentano di fuggire da situazioni di crisi nei loro paesi d’origine.

La responsabilità della società civile e l’impegno di entre mares

Il movimento di Entre Mares ha quindi lanciato un appello accorato a tutta la società delle Canarie affinché condanni la crescente criminalizzazione della migrazione e difenda la dignità umana. L’associazione ha chiarito che non intende rimanere in silenzio di fronte a queste ingiustizie, sottolineando la necessità di un’azione collettiva per affrontare la “catastrofe umanitaria” in atto. Questo impegno non è solo una questione di giustizia sociale, ma anche di responsabilità umana, che richiede un ascolto attivo e una risposta da parte di tutti.

Al termine dell’incontro, le autorità competenti hanno avviato identificazioni nei confronti dei promotori della manifestazione, per non aver comunicato l’incontro in anticipo. Un ulteriore ostacolo che solleva interrogativi sulla libertà di espressione nelle manifestazioni sociali in tempo di crisi. Il messaggio di Entre Mares rimane chiaro: combattere per la dignità e i diritti dei migranti è una battaglia che richiede il coinvolgimento di tutti e non può essere ignorata.