L’assemblea parlamentare delle Canarie è tornata a discutere della sostenibilità economica e ambientale dell’arcipelago. In un contesto in cui il turismo rappresenta una delle principali risorse economiche, la parlamentare Natalia Santana del gruppo Nueva Canarias-Bloque Canarista ha presentato una proposta di legge che prevede l’istituzione di un’imposta sulle estanze turistiche, mirata tuttavia ad escludere i residenti locali. L’obiettivo è quello di reinvestire i fondi raccolti per promuovere un cambiamento di modello necessario per garantire un futuro prospero alle isole.
La proposta di tassa turistica e il suo scopo
Durante la commissione parlamentare di lunedì, Santana ha illustrato l’importanza di questa imposta, sottolineando il carattere finalista del tributo. La parlamentare ha dichiarato che “il denaro raccolto attraverso questa tassazione dovrebbe essere utilizzato per promuovere un modello economico più sostenibile per le Canarie, in grado di tutelare l’ambiente sociale ed ecologico dell’arcipelago.” La proposta arriva in un momento delicato, in cui il governo attuale, composto da Coalizione Canaria e Partito Popolare, è accusato di trascurare le esigenze della popolazione, come dimostrato dalla mobilitazione dei cittadini avvenuta il 20 aprile scorso sotto lo slogan “Canarie ha un limite.”
Secondo Santana, i tempi sono maturi per passare da un modello turistico tradizionale a uno più sostenibile. Ha ricordato l’importanza di considerare le istanze dei residenti e ha criticato il governo per il suo approccio passivo, affermando che “le risposte inadeguate da parte dei rappresentanti politici non possono più continuare.”
Critica alle posizioni governative
Santana ha commentato le recenti dichiarazioni della consigliera al Turismo e all’Occupazione, Jessica de León, che ha respinto l’idea di una tassa turistica sostenendo che si tratterebbe di un aumento del carico fiscale per i cittadini canari. Tuttavia, la parlamentare ha ribadito la necessità di questo tributo, in linea con le proposte presentate da Nueva Canarias nel 2015 e nel 2018, che sono state sempre rigettate dai partiti di destra locali.
La parlamentarizzazione di questo tema ha suscitato un dibattito infuocato tra le varie forze politiche, con l’opposizione che continua a sostenere la necessità di ripensare il modello turistico attuale e a considerare l’impatto che la crescita del numero di turisti ha sull’ambiente e sulla qualità della vita dei residenti.
La situazione economica e ambientale
Natalia Santana ha evidenziato la gravità di varie emergenze presenti nelle Canarie, dalla crisi abitativa alle dichiarazioni di emergenza climatica. Nonostante ciò, il governo CC e PP continuano ad approvare nuove infrastrutture turistiche nelle isole, sollevando interrogativi sulla sostenibilità delle loro politiche. Secondo Santana, l’attuale capacità del settore turistico di sostenere un’imposta finalista è significativa e non andrebbe a gravare sui residenti, ma potrebbe incrementare le entrate per il governo, arrecando benefici a tutto l’arcipelago.
La proiezione della deputata riguardo alle entrate potenziali derivanti dalla tassa turistica è ambiziosa: prevede una raccolta superiore ai 200 milioni di euro. Una cifra che, combinata con i 302 milioni di euro attesi per il bilancio delle Canarie nel 2025, potrebbe rappresentare una risorsa fondamentale per promuovere un cambiamento di rotta significativo nella società canaria.
Un appello al cambiamento
Santana ha concluso il suo intervento denunciando la pigrizia del governo, che, a suo avviso, non può continuare a giustificare le sue scelte attraverso scuse che non affrontano le problematiche reali della popolazione. Il messaggio del gruppo parlamentare Nueva Canarias-Bloque Canarista è chiaro: è giunto il momento di unire le forze per difendere un modello turistico che sia rispettoso dell’ambiente e delle esigenze sociali, avviando un percorso che possa garantire un futuro migliore per gli abitanti delle Canarie.