Il 25 ottobre, la Guardia Civil di Lanzarote ha effettuato un arresto significativo nell’ambito dell’operazione “Virginia”. Un uomo di 36 anni è stato catturato per presunti crimini di furto aggravato e furto semplice, dopo essere coinvolto in un’ondata di 20 furti all’interno di quattro strutture alberghiere nella zona di Playa Blanca-Yaiza. Il valore totale dei beni rubati è stimato intorno ai 25.000 euro, un’importante somma che ha suscitato preoccupazione tra i proprietari degli hotel e le autorità locali.
L’aumento dei furti a Yaiza
L’operazione che ha portato all’arresto è stata avviata dalla Guardia Civil dopo un aumento significativo dei furti e dei borseggi nel comune di Yaiza. Negli ultimi tempi, la situazione era diventata insostenibile, con casi di reati contro il patrimonio che avvenivano praticamente ogni giorno. La polizia ha rilevato un picco di attività criminale, costringendo a intensificare le misure di sicurezza nella zona, particolarmente sensibile alle intrusioni durante la notte.
In seguito a una serie di indagini e testimonianze raccolte, gli agenti hanno potuto dedurre che il sospettato utilizzava metodi audaci per compiere i furti. Le sue tecniche includevano la scalata dei muri di diverse proprietà, talvolta alti più di due metri, e la forzatura di porte e finestre. Inoltre, l’uomo approfittava di appartamenti con porta e finestre lasciate aperte per entrare e portare via beni di valore.
Le prove raccolte dalla Guardia Civil
L’indagine ha subito una svolta cruciale quando, il 18 ottobre, il sospettato è stato sorpreso mentre cercava di rubare in una casa abitata. Durante il tentativo di furto, ha scavalcato un muro che divideva le due abitazioni e si è ritrovato faccia a faccia con un residente al piano superiore. In preda al panico, ha abbandonato una borsa contenente oggetti rubati e si è dato alla fuga. Questo episodio ha permesso alla Guardia Civil di raccogliere ulteriori indizi per collegare il sospettato agli altri furti avvenuti nella stessa zona di Playa Blanca.
Con l’aumento delle prove, tra cui la testimonianza delle vittime e l’analisi dei filmati di videosorveglianza, gli investigatori hanno potuto identificare senza ombra di dubbio il presunto autore. Le registrazioni hanno mostrato il sospettato entrare nelle proprietà con una borsa di plastica e cercare di nascondere la propria identità di fronte alle telecamere. Tuttavia, i dettagli della sua attrezzatura e del suo abbigliamento hanno reso facile per gli agenti collegarlo ai vari crimini.
L’intervento finale e le conseguenze legali
Alla luce delle evidenze accumulate, la Guardia Civil ha quindi richiesto e ottenuto mandato di perquisizione per l’abitazione del sospettato, eseguendo l’operazione il 25 ottobre. Durante la perquisizione, sono stati trovati abiti indossati dal sospetto durante i furti, confermati dalle registrazioni video, oltre a molti oggetti rubati che sono stati riconosciuti come proprietà di diverse vittime.
Il sospettato è stato portato di fronte all’autorità giudiziaria insieme alle prove raccolte. Il giudice, riconoscendo la gravità delle accuse e le evidenze presentate, ha disposto il suo arresto e il conseguente ingresso in prigione, mentre la Guardia Civil ha promesso di continuare le indagini per recuperare ulteriori beni rubati e monitorare eventuali complici nella rete criminale.