Le Canarie si confermano come l’unica comunità autonoma spagnola a mantenere attive le proprie misure di controllo per contrastare il lavoro sommerso, un problema che continua a influenzare l’economia dell’arcipelago. Con un nuovo piano speciale avviato a partire da lunedì, le autorità locali prevedono di regolarizzare ulteriormente ben 500 posti di lavoro irregolari entro la fine dell’anno. Questo rafforzerà ulteriormente l’impegno della regione, portando il totale delle lavorazioni sanate a 5.000 unità nel 2023.
Obiettivi del piano speciale di controllo
Il piano, presentato dal Direttore Generale del Lavoro del Governo delle Canarie, José Ramón Rodríguez, e dal Direttore Territoriale della Ispezione del Lavoro, Francisco Guindín, mira a intensificare le ispezioni a sorpresa fino al 24 novembre. Saranno coinvolti 24 funzionari inviati da altre regioni spagnole, tra cui Valencia e Castellón, proprio mentre queste comunità stanno affrontando le conseguenze di eventi meteorologici estremi. Il piano è stato concepito per eseguire circa 1.000 ispezioni, con risultati attesi simili a quelli dell’anno precedente, quando si registrò una regolarizzazione del 10% dei posti di lavoro irregolari.
Nel periodo compreso tra gennaio e ottobre 2023, la Ispezione del Lavoro ha già regolarizzato 4.584 posti di lavoro nell’arcipelago, e con questo nuovo rafforzamento si stima che il numero raggiungerà quota 5.000. Rodríguez ha confermato che queste azioni di controllo verranno ripetute anche nel prossimo anno, sottolineando l’importanza della continuità in questa lotta contro il lavoro sommerso.
Tipologie di ispezione e settori target
Francisco Guindín ha specificato che i controlli verranno effettuati da ispettori e sub-ispettori e che non si limiteranno alle ispezioni ordinarie effettuate durante l’anno. Questo rappresenta il secondo piano di questo tipo sotto l’attuale legislatura e il sesto nella storia delle Canarie. Le ispezioni saranno focalizzate su settori in cui si riscontrano più frequentemente irregolarità, come l’ospitalità, la ristorazione, i servizi e il commercio.
Gli obiettivi principali includono la rilevazione di lavoratori non registrati o registrati per poche ore, comportamenti legati alla sotto-dichiarazione del reddito, contratti parziali fraudolenti e lavoratori che ricevono indennità di disoccupazione o stranieri privi di permesso di lavoro. I datori di lavoro che non regolarizzeranno la posizione dei propri dipendenti dovranno fronteggiare sanzioni che vanno da 3.750 euro per una mancanza di registrazione fino a 12.000 euro in situazioni più gravi.
Sanzioni e conseguenze per i datori di lavoro
Una volta avviato il procedimento sanzionatorio, non è prevista una seconda possibilità per i datori di lavoro. È necessario regolarizzare immediatamente la situazione dei lavoratori coinvolti nel lavoro sommerso, ma è importante sottolineare che talvolta, nel 5% dei casi, i datori di lavoro tentano di dismettere il lavoratore il giorno seguente all’ispezione. Tali comportamenti non passano inosservati agli ispettori, che si dicono pronti a intervenire anche in queste circostanze.
Le ispezioni hanno avuto un impatto significativo sull’economia delle Canarie, evidenziando la necessità di politiche più stringenti e di azioni concrete per combattere il lavoro sommerso, una pratica che mette in pericolo non solo i diritti dei lavoratori, ma anche l’equità e la giustizia sociale nel paese. Le autorità locali continuano a lavorare per garantire condizioni di lavoro più sicure e giuste all’interno dell’arcipelago, dimostrando un impegno costante nella lotta contro la criminalità economica e il lavoro irregolare.