Il dibattito sui bilanci pubblici in Spagna continua a suscitare polemiche, in particolare nel contesto delle Isole Canarie. Recentemente, il portavoce del PSOE al Parlamento delle Canarie, Sebastián Franquis, ha annunciato che il suo partito intende presentare una modifica totale al progetto di legge sui bilanci per il 2025. Il motivo alla base di questa iniziativa riguarda la percezione che il governo regionale, composto da Coalizione Canaria e Partito Popolare, stia “profondendo nella disuguaglianza” e intraprendendo “retrocessi nei servizi essenziali“. Queste affermazioni evidenziano le crescenti tensioni politiche e sociali all’interno della regione.
Critiche al bilancio e impatto sulla popolazione
Franquis ha messo in evidenza come le misure previste nel bilancio consolidino i tagli già effettuati nel 2024 e non forniscano soluzioni adeguate per affrontare il problema della povertà, che attualmente colpisce il 33% degli abitanti delle Canarie. Nonostante i segnali di ripresa economica e un incremento nei ricavi turistici e aziendali, il portavoce ha sostenuto che non vengono promosse misure efficaci per la redistribuzione della ricchezza.
In particolare, le aree ambientali e l’istruzione risultano essere particolarmente colpite dai tagli previsti. Franquis ha riportato che sono previste riduzioni fino al 53% per le politiche climatiche, mentre la spesa per l’istruzione è fissata al solo 4% del PIL canario, ben al di sotto dell’obiettivo fissato del 5%. Questi dati indicano una preoccupante diminuzione dell’investimento in settori che potrebbero favorire un futuro più sostenibile e formativo per la popolazione.
In aggiunta, il portavoce del PSOE ha puntato il dito contro il calo del 17% nelle spese destinate alle emergenze, in un contesto di aumento delle catastrofi naturali, e ha evidenziato ulteriori riduzioni in settori cruciali come le politiche idriche e le pensioni non contributive . Queste cifre evidenziano le carenze del governo nell’affrontare problematiche che affliggono la vita quotidiana dei cittadini.
Il modello economico e le critiche fiscali
Franquis ha messo in discussione la mancanza di politiche destinate a diversificare l’economia delle Canarie. Ha criticato la politica fiscale del governo, ritenendo che essa avvantaggi principalmente i settori più agiati, mentre vengono eliminate le agevolazioni che potrebbero supportare le famiglie colpite dall’incremento dei prezzi. Anche l’assenza di una riduzione dell’Imposta Generale Indiretta Canarina è stata oggetto di critica. Questa misura era stata promessa da Coalizione Canaria e Partito Popolare durante la campagna elettorale, e Franquis ha suggerito che potrebbe essere introdotta in prossimità delle elezioni, motivata più da ragioni politiche che sociali.
Queste preoccupazioni sollevano interrogativi sulla direzione economica della regione e sulla sua capacità di affrontare le sfide future. Il bilancio, secondo Franquis, non riflette un piano promettente per il cambiamento e il miglioramento delle condizioni di vita nella Regione.
Le proposte del PSOE: un’imposta turistica e il sostegno statale
In un tentativo di affrontare le problematiche emerse, Franquis ha avanzato la proposta di introdurre un’imposta turistica, con l’obiettivo di raccogliere fino a 250 milioni di euro. Questi fondi sarebbero destinati a migliorare la qualità della vita dei cittadini delle Canarie e a promuovere un cambiamento nel modello economico regionale. Riconoscendo la crescente esigenza di abitazioni adeguate, il portavoce ha sottolineato che alcuni aumenti nel bilancio destinati all’edilizia sono possibili grazie a fondi e impegni del governo centrale.
Inoltre, Franquis ha criticato l’operato della consigliera delle Finanze, Matilde Asián, accusandola di non essere sufficientemente coinvolta nella realtà economica che il territorio attraversa attualmente. La situazione attuale evidenzia non solo la necessità di un piano finanziario più equilibrato, ma anche l’urgenza di un’azione tempestiva che possa garantire un futuro sostenibile e prospero per le Isole Canarie.