Isole Canarie

Il caso Valka: la Guardia Civil in attesa di disco rigido per analizzare prove cruciali

Le indagini sulla corruzione a Las Palmas sono bloccate dalla mancanza di dischi rigidi per analizzare prove elettroniche, rallentando l’operazione della Guardia Civil e compromettendo la tempestività delle ricerche.

L’indagine sul presunto caso di corruzione urbana nel Comune di Las Palmas de Gran Canaria ha subito un rallentamento significativo a causa della mancanza di strumenti tecnologici necessari per l’analisi delle prove raccolte. La Guardia Civil sta cercando di scaricare l’enorme quantità di dati elettronici ottimizzati durante le perquisizioni sia in abitazioni private che negli uffici degli indagati. Questo articolo esplorerà i dettagli del caso, le sfide tecniche affrontate e le ripercussioni di questo imprevisto ritardo.

Il caso Valka: la Guardia Civil in attesa di disco rigido per analizzare prove cruciali

Il rallentamento delle indagini: assenza di supporti di memorizzazione

Il giudice Rafael Passaro Cabrera del Juzgado de Instrucción 2 di Las Palmas ha avanzato una richiesta il 10 ottobre per l’approvvigionamento di 15 dischi rigidi da due terabyte e altri 25 dischi rigidi da un terabyte. Questi supporti sono cruciali per poter trasferire le informazioni contenute nei dispositivi elettronici sequestrati dalla Guardia Civil durante le operazioni di perquisizione. Tuttavia, fino ad oggi, nessun disco rigido è stato fornito, arrestando di fatto l’operazione di caricamento dei dati. Fonti vicine alle indagini hanno confermato che la mancanza di risorse ha portato a un inutile blocco dell’attività investigativa.

Il governo delle Canarie ha confermato di aver inviato i dischi rigidi al tribunale, ma un malinteso legato all’assenza di un funzionario ha causato un’erronea restituzione dei dispositivi. La situazione potrebbe risolversi rapidamente in quanto si sta contattando l’azienda fornitrice affinché ripristini l’invio il prima possibile. Ci si aspetta che, nei prossimi giorni, la Guardia Civil abbia accesso a tutto il materiale necessario per proseguire con l’analisi dei dati.

L’ampiezza delle informazioni da analizzare è notevole. Gli esperti stimano che la quantità di dati possa equivalere a circa 390.000 documenti in formato PDF. Questo mette in evidenza l’importanza strategica di ottenere i dischi rigidi richiesti per non compromettere la qualità e la tempestività delle indagini.

Le prove raccolte: un arsenale di dispositivi elettronici

La Guardia Civil ha attualmente sequestrato una significativa varietà di dispositivi elettronici che include 14 telefoni cellulari, 8 computer portatili, 4 tablet, 35 dischi rigidi e 73 altri dispositivi di memoria. Queste attrezzature costituiscono un insieme di prove fondamentali per comprendere il presunto schema corruttivo che coinvolge diversi funzionari pubblici e imprenditori. La richiesta di sequestro è stata formulata dal capitano del team della Uprona della Guardia Civil il 7 ottobre scorso.

Il pubblico ministero specializzato contro la Corruzione e la Criminalità Organizzata, Javier Ródenas, si era già reso conto della vastità delle informazioni che sarebbero potute emergere da questa indagine in un documento firmato il 30 settembre. In quella circostanza, egli aveva sottolineato l’importanza di acquisire i telefoni, i computer e i dischi rigidi appartenenti agli indagati. Ródenas ha evidenziato che l’analisi accurata di tali dati è essenziale per garantire che eventuali tentativi di occultamento da parte degli indagati non compromettano il lavoro investigativo.

Malgrado fosse possibile eseguire il trasferimento dei dati direttamente nei luoghi in cui i dispositivi erano stati trovati, il pubblico ministero ha ritenuto necessario programmare tale operazione a un momento successivo, rispetto all’effettivo momento delle perquisizioni. Questo approccio implica la necessità di sequestrare i dispositivi al momento del controllo, consentendo una successiva clonazione dei dati per garantire che tutte le informazioni vengano acquisite senza possibilità di modifica o alterazione.

L’esperienza delle indagini: tempi e modalità di operazione

Le difficoltà associate all’analisi di dati complessi sono state già evidenti durante il raid condotto presso i server della Società Municipale di Gestione Urbanistica , ubicati negli uffici comunali. Lo scorso 19 agosto, i membri della Uprona hanno iniziato le operazioni di perquisizione alle 08:30 e sono state completate solo 29 ore dopo, sottolineando la complessità del processo di copia e analisi dei dati. Durante questa operazione, i dispositivi sono stati sigillati per garantire che nessuna interferenza potesse verificarsi durante la notte.

Il gruppo di indagati nel caso Valka include figure di spicco come l’ex coordinatore di Urbanismo del Comune, José Manuel Setién, e l’ex capo di Parques e Jardines, Miguel Ángel Padrón, insieme a diversi imprenditori e funzionari pubblici. La complessità del caso e le sfide che emergono nella fase di acquisizione delle prove rappresentano un importante passo verso la trasparenza e la responsabilità nelle istituzioni pubbliche.