Alla luce delle recenti dichiarazioni di Miguel Ángel Rodríguez, Direttore Generale di Ordinamento Turistico, durante un’intervista su Radio Lanzarote-Onda Cero, l’Associazione Canaria di Affitto Vacazionale esprime serie preoccupazioni riguardo le nuove normative che potrebbero avere un impatto devastante sul settore delle case per vacanze. Nel corso dell’intervista, Rodríguez ha ribadito che dal 2015 è obbligatorio per queste abitazioni possedere un’attività classificata, genere di requisiti che, secondo ASCAV, potrebbe portare a una drastica riduzione della disponibilità di alloggi per i turisti.
L’obbligo dell’attività classificata
ASCAV sottolinea che i requisiti imposti dalla normativa di attività classificata sono estremamente difficili da rispettare per i piccoli proprietari di case per vacanze. Secondo l’associazione, la normativa attuale non è stata concepita tenendo in considerazione le specificità del settore degli affitti vacazionali, ma è stata piuttosto orientata a strutture come hotel e ristoranti, tipologie di servizio ben diverse rispetto agli affitti privati residenziali. La normativa del 2015 stabilisce chiaramente che le case per vacanze devono conformarsi a regolamenti esistenti, ma ASCAV fa notare che, in sostanza, queste sono prima di tutto abitazioni.
In effetti, la normativa che stà alla base delle attività classificate nelle Isole Canarie risale al 2011, periodo in cui le case per vacanze non erano di uso comune e, di conseguenza, non era previsto che fossero soggette a tali regolamenti. ASCAV critica aspramente il governo per la sua decisione di imporre requisiti così restrittivi e afferma che questa manovra potrebbe risultare in un’eliminazione del 90% delle attuali offerte di case per vacanze.
Le sfide per i piccoli proprietari
Desde il 2019, ASCAV ha avviato vari incontri con il governo delle Canarie, preoccupato per l’impossibilità di adempiere a questi rigidi requisiti burocratici. Le sfide principali che affrontano i piccoli proprietari includono la mancanza di chiarezza delle normative e la loro scarsa adattabilità al modello di business delle case vacazionali. Secondo l’associazione, la legislazione sulla classificazione delle attività è stata introdotta senza tener conto dell’emergere di un mercato in rapida espansione delle abitazioni vacationali e della loro specificità.
Inoltre, ASCAV chiarisce che per l’Agenzia delle Entrate, i proprietari non realizzano un’attività economica, bensì ricevono un reddito da capitale immobiliare, che non richiede affiliazioni come attività economiche o registrazione come autonomi. In pratica, la sola locazione della proprietà non implica obbligo di registrazione. La legge rimane ancorata al concetto di utilizzo residenziale delle case per vacanze, contraddicendo e può creare tensioni con i Piani Generali di Ordinazione Municipali.
Critiche al nuovo progetto di legge
ASCAV ha esposto il proprio discontento anche rispetto ai progetti normativi attuali, sottolineando che la nuova legge proposta dal governo delle Canarie, guidato da Coalición Canaria e Partito Popolare, non ha dimenticato di ascoltare le proprie preoccupazioni. Se il governo sostiene di voler proteggere i piccoli proprietari, ASCAV accusa queste affermazioni di essere manipolative, creando false aspettative in una popolazione confusa rispetto ai diritti e alle responsabilità legate alle loro case vacanze.
La miscelazione di case residenziali e turistiche all’interno degli edifici condivisi è vista come una violazione dei Piani Generali di Ordinamento. Occorrerebbe inoltre modificare i PGO per ogni singola struttura esistente, un processo che può durare anni e dimostrarsi praticamente impossibile.
Nonostante le sfide legislative, ASCAV si mostra aperta a collaborare con il governo nella risoluzione di queste problematiche per cercare di ottenere una normativa equa e sostenibile.