Al Teatro Cuyás si apre il sipario su “Il Castello di Lindabridis“, una rappresentazione poco conosciuta di Calderón de la Barca che promette di trasportare il pubblico in un viaggio ricco di magia e divertimento. Sotto la direzione di Ana Zamora, vincitrice del Premio Nazionale di Teatro nel 2023, questa produzione invita gli spettatori a immergersi in un mondo di cavalieri, principesse e castelli volanti, organizzata nell’ambito di una festa teatrale che richiamerà l’attenzione di tutti gli amanti della cultura.
Una festa teatrale sotto la guida di Ana Zamora
Ana Zamora ha descritto “Il Castello di Lindabridis” come una realizzazione di “madurez absoluta” nel percorso di Calderón, una vera celebrazione del teatro del XVII secolo, dedicata agli eleganti saloni delle corti. La drammaturga ha saputo intrecciare abilmente elementi del teatro di corte con toni più leggeri e festosi, tipici delle feste carnascialesche. Zamora sottolinea l’importanza di riportare alla luce un’opera così rara e fresca, considerando il lavoro non solo come un semplice spettacolo, ma come un evento teatrale di grande rilevanza. L’intento è quello di entusiasmare un pubblico variegato, rendendo la cultura accessibile a tutti.
La regista ha affermato: “È una grande festa teatrale”, evidenziando come questo spettacolo sia un’opportunità unica di rivisitare e rinfrescare il repertorio di Calderón, in un contesto dove il pubblico può godere della bellezza letteraria in modo non elitario.
La ricerca del cavaliere dignitoso
La trama si snoda attorno alla principessa Lindabridis, alla ricerca di un cavaliere che possa ereditare il trono di Tartaria. Questo straordinario viaggio la porterà a esplorare territori straordinari a bordo di un castello volante, affrontando sfide e mettendo alla prova le abilità di coloro che aspirano a conquistarne il cuore. La direttrice d’orchestra ha commentato: “Calderón è un autore difficile, ma ogni sforzo vale la pena”, e questa produzione mira a catturare l’essenza del suo verso classico, con l’intento di far divertire tutti gli spettatori.
La figura della principessa in cerca di un compagno non è solo una mera avventura romantica, ma rappresenta una riflessione sulle aspettative sociali e sul valore del coraggio e della determinazione, elementi cruciali nelle dinamiche di potere delle corti spagnole del XVII secolo.
Un viaggio nel teatro classico spagnolo
Realizzata dalla compagnia Nao d’amores, in collaborazione con la Compagnia Nazionale del Teatro Classico, “Il Castello di Lindabridis” è una delle poche opere che approfondisce in dettaglio il teatro medievale e rinascimentale, celebrando la ricchezza del patrimonio letterario spagnolo. Per Zamora, questo spettacolo è un “gioco di fantasia e illusione”, capace di risvegliare la connessione con il pensiero barocco e la sua intensità scenica.
Durante lo spettacolo, il pubblico sarà immerso in atmosfere sorprendenti, grazie all’uso di scenografie e costumi elaborati che evocano il tempo in cui l’opera è stata scritta. L’approccio di Nao d’amores è di dare vita alle parole di Calderón, rendendo il testo accessibile e godibile, pur mantenendo intatta la sua essenza originale.
Musica e talento sul palco
Il cast della produzione è composto da otto talentuosi interpreti, i quali integrano musiche antiche eseguite dal vivo, un marchio distintivo della compagnia. Grandi artisti come Miguel Ángel Amor, Alba Fresno e Isabel Zamora porteranno sul palco una dose di magia, interpretando personaggi che cercano il proprio destino in un contesto di vivacità e colore. Ana Zamora sottolinea l’importanza delle figure femminili protagoniste, Lindabridis e Claridiana, descrivendole come donne forti e risolute.
Nel triangolo di relazioni che si sviluppa attorno a queste eroine, emerge una critica a una lettura anacronistica dei personaggi classici. Zamora fa notare che “è un errore giudicare i personaggi storici con occhiali moderni”, poiché attraverso queste storie si intrecciano trame che hanno contribuito a plasmare la nostra cultura.
Un invito a sognare
“Il Castello di Lindabridis” non è solo un’opera che riflette la genialità di Calderón, ma è anche un invito a superare la paura del verso classico, incoraggiando il pubblico a esplorare una rappresentazione che continua a essere attuale, grazie al suo umorismo e alla profondità dei suoi messaggi. Il Teatro Cuyás si prepara ad accogliere un pubblico desideroso di lasciarsi trasportare nei mondi fantastici creati dalla penna del drammaturgo spagnolo, in una produzione curata, moderna e attenta al lascito culturale.