Il cortometraggio ‘La pioggia che fu’, diretto da Estela Lola Cedrún e Álvaro Carrero, ha trionfato alla 20ª edizione della Mostra di Cortometraggi San Rafael in Corto , che si è svolta a Fuerteventura. Questo lavoro di carattere etnografico ha ricevuto due importanti premi durante la serata conclusiva svoltasi l’8 novembre. I riconoscimenti includono il premio del pubblico, assegnato dal voto popolare tra i quattordici cortometraggi in gara e il prestigioso Premio Distribuzione Domingo Socorro.
Il corto vincitore e la sua distribuzione
Il cortometraggio ‘La pioggia che fu’, che ha già ricevuto il Premio Distribuzione Domingo Socorro per tre edizioni consecutive, rappresenta un importante passo per i suoi autori. Grazie a questo riconoscimento, il corto avrà l’opportunità di essere presentato ai festival nazionali e internazionali, associato alla mostra SREC, tramite un piano professionale di distribuzione portato avanti da 104 Digital, un’agenzia operativa nel settore audiovisivo da oltre dieci anni.
La narrazione di meno di sei minuti racconta la vita di Carmelo, un pastore dell’isola, che rimembra i suoi trascorsi giovanili. Carmelo, infatti, svolgeva il mestiere di cabrera mentre cercava fonti naturali di acqua per i suoi animali in un paesaggio prevalentemente arido. Un tema che mette in luce la crisi idrica che affligge l’isola, dopo aver visto nel tempo una progressiva scomparsa delle sue risorse idriche.
Un’importante tematica legata al cambiamento climatico
Cedrún ha specificato che ha realizzato questo cortometraggio per rispondere al tema scelto dagli organizzatori del festival, ‘Cinema e cambiamento climatico’. La direttrice ha sottolineato l’importanza di valorizzare le risorse idriche di Fuerteventura, che sono andate perdute nel corso degli anni. Attualmente, si registrano circa 300 sorgenti naturali e fonti d’acqua censite sull’isola, ma molti di esse sono scomparse a causa delle condizioni climatiche avverse e della mancanza di manutenzione. Alcuni sono stati recuperati grazie all’intervento del Cabildo di Fuerteventura e dei vari comuni coinvolti.
Inoltre, la Cedrún ha annunciato che sta lavorando a un progetto di documentario più ampio su questi temi, con l’intento di approfondire la situazione delle risorse idriche sull’isola, ormai sempre più critiche.
La cerimonia di chiusura e i premi ‘Camaritos’
La cerimonia di chiusura della mostra si è svolta presso il Teatro Víctor Jara di Vecindario, presentata dalla giornalista Eugenia Cantero. Durante l’evento, sono stati consegnati anche i ‘Camaritos’, premi popolari conferiti dal collettivo culturale Gran Angular. Questi premi sono stati assegnati ai due cortometraggi che hanno ricevuto il maggiore sostegno dal pubblico: ‘Mi ratito’ di Emilio González e ‘Árido’ di Orlando Almeida.
L’atto di premiazione ha visto anche le proiezioni degli undici cortometraggi che hanno fatto parte del palmarès ufficiale, comprendendo opere di diversi autori tra cui ‘Perduto Paradiso’ di Naara Rodríguez e ‘Mierda para mamà’ di Rocío Rubio. Tutti i registi e le registe, i cui cortometraggi sono stati premiati, sono saliti sul palco per ricevere il loro riconoscimento.
I valori sociali del SREC
Il direttore del festival, Agustín Domínguez, ha voluto ribadire l’importanza del festival come luogo di denuncia e di elaborazione di temi sociali rilevanti ma spesso trascurati dalla politica. Ha evidenziato l’obiettivo di continuare a educare valori di solidarietà, giustizia sociale e rispetto per l’ambiente. Domínguez ha condiviso che tutto questo impegno costituisce una fonte di speranza e che il festival rappresenta un’iniziativa fondamentale per la comunità.
Durante la serata, ha partecipato anche Ofelia Alvarado, assessora alla Solidarietà del comune di Santa Lucía de Tirajana, che ha espresso apprezzamento per la storica trascendenza del SREC. Ha fatto notare quanto sia significativo continuare a sostenere il cinema canario e il talento locale.
Un’impresa culturale in crescita
La ventunesima edizione del SREC ha proiettato un totale di 104 cortometraggi durante le dieci sessioni del festival, di cui il 70% provenienti da registi delle Isole Canarie. Questo evento, sostenuto da vari enti pubblici, ha dimostrato il suo impegno a promuovere il talento locale attraverso il cinema.
L’iniziativa culturale, promossa dal collettivo Gran Angular, ha anche deciso di destinare i proventi della vendita dei biglietti al comitato spagnolo dell’UNRWA, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi. Il prestigioso palmarés di questa edizione, incentrato su ‘Cinema e cambiamento climatico’, sarà presentato nel 2025 in vari spazi culturali delle Canarie.