Isole Canarie

La fragilità nei pazienti cardiaci: uno studio innovativo sull’impatto sulla sopravvivenza

Uno studio del Complejo Hospitalario Universitario de Canarias evidenzia l’alta fragilità tra pazienti anziani in terapia intensiva cardiaca, sottolineando l’importanza di strategie di rilevamento precoce per migliorare la loro assistenza.

La fragilità è un problema comune tra i pazienti anziani ospedalizzati in unità di terapia intensiva cardiaca. Questa condizione non solo aumenta il rischio di eventi avversi ma influisce negativamente anche sulle prospettive di recupero. Un’équipe di professionisti del Complejo Hospitalario Universitario de Canarias ha condotto un importante studio intitolato “La fragilità nella Unità di Cure Cardiache Acute: studio di sopravvivenza a lungo termine”. Questo lavoro ha recentemente ottenuto il secondo posto come miglior comunicazione orale in Infermieristica Cardiologica durante un congresso a Bilbao, evidenziando l’importanza di questa ricerca nel campo della sanità.

La fragilità nei pazienti cardiaci: uno studio innovativo sull'impatto sulla sopravvivenza

Obiettivi e metodologia dello studio

L’obiettivo principale di questa ricerca è stato quello di valutare come la fragilità scaturisca dall’ammissione di pazienti anziani per patologie cardiache acute, influenzando la loro sopravvivenza a lungo termine. Per ottenere risultati significativi, è stato effettuato un lungo periodo di osservazione di ventidue mesi su un campione di pazienti con un’età superiore ai 65 anni, tutti ricoverati consecutivamente per tre mesi nell’ Unità di Cure Cardiache Acute.

Lo studio ha coinvolto un totale di 105 pazienti, con un’età media di 78 anni , dei quali il 66% erano uomini. I ricercatori hanno raccolto dati demografici, clinici e misurazioni sia geriatrico che cardiologiche per ciascun paziente. Inoltre, sono state documentate tutte le complicazioni verificatesi durante il ricovero e i tassi di mortalità sia durante l’ammissione che al termine del periodo di osservazione.

Risultati dello studio

I risultati ottenuti hanno rivelato che uno su cinque pazienti anziani ammessi in questa unità era classificato come fragile, un indicatore che è fortemente correlato a un aumento della mortalità durante la degenza e nei seguenti periodi. Nel gruppo di pazienti analizzati, il 22,9% sono stati riconosciuti come fragili, il 42,9% come pre-fragili e il 34,3% come robusti.

Questa alta percentuale di fragilità tra i pazienti con patologie cardiache acute sottolinea la necessità di implementare strategie di rilevamento precoce per identificare questa sindrome. La tempestiva identificazione della fragilità consentirebbe ai professionisti della salute di fornire un prognosi più accurato e di elaborare piani di assistenza infermieristica specifici per cercare di contrastare gli effetti negativi associati a questa condizione.

Riconoscimento e leadership nella ricerca

Il progetto di ricerca è stato guidato da Emilio de Siverio Lorenzo, un infermiere dell’Unità di Cure Cardiache Acute, sotto la supervisione del Dr. Martín Jesús García González. Grazie al lavoro e all’impegno di questo team, lo studio ha ricevuto importanti riconoscimenti a livello nazionale, evidenziando la rilevanza dell’intervento infermieristico nella cura dei pazienti fragili in contesti cardiaci.

Questo risultato sottolinea il ruolo cruciale dei professionisti infermieristici nell’assistenza ai pazienti anziani affetti da malattie cardiache, evidenziando l’importanza di personalizzare le cure in base alle esigenze specifiche di ciascun individuo. La ricerca mette in luce la necessità di un approccio integrato e multidisciplinare per migliorare la qualità di vita e i risultati clinici di questa popolazione vulnerabile.