Carmen J. Nieto, autrice di romanzi gialli, presenta la sua ultima creazione dal titolo “Gambuesa”, un’opera che si addentra nel profondo impatto del turismo e nella perdita delle radici nell’arcipelago di Fuerteventura. Dopo aver già trattato il tema della migrazione nel suo precedente lavoro “Sin aditivos”, questa volta la scrittrice affronta nuovi misteri legati alla sua terra natale, tra cui il furto di capre e un incidente lavorativo in un hotel turistico. “Gambuesa” si distingue per una peculiarità stilistica, essendo scritta senza mai utilizzare una lettera specifica.
L’impatto del turismo sull’isola
Il legame di Carmen J. Nieto con Fuerteventura è profondo, avendovi trascorso gran parte della sua vita. La scrittrice, che vive sull’isola da quando aveva nove anni, ha scelto di scrivere su questi temi in risposta alla situazione attuale, non solo dell’isola ma anche di altre parti del mondo afflitte da fenomeni simili. Con una certa nostalgia, Nieto osserva come il turismo abbia trasformato radicalmente le vite dei residenti. Le aree un tempo tranquille, ora saturate di turisti, perdono la loro autenticità e la connessione con la natura. La costante esposizione ai social media ha amplificato questo cambiamento, convertendo angoli appartati in mete irresistibili.
Nella sua nuova opera, il turismo non viene mostrato come una benedizione, ma piuttosto come una “industria pervertita” che prioritizza i profitti immediati e lo sfruttamento degli esseri umani. La scrittrice non manca di interrogarsi sull’orientamento di tale ricchezza, chiedendosi chi ne beneficerà e a quale costo. In questo contesto, “Gambuesa” diventa uno strumento di riflessione e critica nei confronti di un settore che, pur essendo stato un motore di sviluppo negli anni ’60, ora appare inadeguato e insostenibile.
Una riflessione profonda attraverso la narrativa
Carmen J. Nieto utilizza il genere giallo come mezzo per esprimere le sue preoccupazioni su questioni socioeconomiche e culturali legate all’isola. Per lei, la narrativa gialla è più di un semplice intrattenimento: è uno strumento di analisi e riflessione. “La novela negra è un ritratto sociale,” spiega, enfatizzando come questa forma narrativa le consenta di mettere in luce le problematiche contemporanee.
La scrittrice chiarisce che il suo intento non è quello di offrire risposte definitive, ma piuttosto di stimolare il lettore a riflettere su ciò che sta accadendo, invitando alla discussione. La complessità delle dinamiche sociali e lavorative induce a considerare le questioni da più lati, così che il lettore possa sviluppare una propria visione critica del mondo che lo circonda.
Il valore delle radici culturali
Un tema centrale di “Gambuesa” è l’importanza delle radici, che vanno al di là del semplice attaccamento a un luogo geografico. L’autrice utilizza il termine “gambuesas” per riferirsi a strutture tradizionali dell’isola, dove si svolge un’attività collettiva per la gestione del bestiame. Queste pratiche comunali rappresentano un’eredità culturale a rischio di estinzione a causa dell’individualismo crescente e del dilagare delle multinazionali. Nieto sottolinea che questi spazi non appartengono a nessun individuo o azienda, ma sono un patrimonio condiviso da una comunità. La sua preoccupazione per la perdita di questi valori comunitari si riflette nel modo in cui sviluppa i personaggi e le loro storie.
I personaggi e le loro lotte
Il romanzo presenta una gamma di personaggi provenienti da diverse generazioni, ognuno dei quali rappresenta un diverso aspetto della vita a Fuerteventura. Perico, un anziano custode delle gambuesas, funge da ponte tra il passato e il presente, mentre Jorge, un ispettore del lavoro, e Conchi, un’ex direttrice di banca, incarnano le sfide di un sistema che sembra sottrarre loro significato e scopo. Accanto a loro, troviamo Micaela, proprietaria di un hotel turistico, e Sara, la giovane nipote di Perico, a evidenziare ulteriormente i contrasti tra le generazioni.
La trama si approfondisce in una riflessione sulle “vittime del sistema”, mostrando come ciascun personaggio stia perdendo qualcosa di essenziale: una persona amata, una speranza, o, peggio, la propria identità. “Gambuesa” sembra allora un racconto di perdita e di come le dinamiche economiche e sociali possano logorare lentamente gli individui e le comunità.
Il mistero della lettera mancante
La scrittura di Carmen J. Nieto è distintiva per le sue sperimentazioni stilistiche, derivate dalla sua affinità con il movimento OuLiPo. Nel suo precedente libro, ha evitato l’uso di aggettivi; ora, in “Gambuesa”, si è imposta una sfida ancora maggiore: realizzare un “lipogramma”, un testo che omette una lettera specifica. Questa limitazione non si traduce solo in una scrittura elaborata; diventa parte integrante dell’esperienza del lettore, evocando il senso di perdita che permea il romanzo.
Questa mancanza di una lettera specifica accompagna il lettore durante tutto l’arco della narrazione, creando un’atmosfera di assenza che riflette il tema centrale dell’opera. Nieto sottolinea come a volte ciò che conta di più non ha bisogno di essere nominato, e questa convinzione permea il suo lavoro.
Presentazione del libro “Gambuesa”
Carmen J. Nieto presenterà il suo nuovo romanzo “Gambuesa” il 28 novembre presso la Libreria El Refugio di La Laguna, a Tenerife, e l’11 dicembre presso Agapea a Las Palmas di Gran Canaria. Inoltre, sarà presente nei cicli letterari Pamplona Negra e Barcelona Negra, confermando il suo ruolo di rilievo nell’attuale panorama letterario spagnolo.