La recente discussione presso il Parlamento delle Canarie ha portato alla luce gravi preoccupazioni riguardo alla mancanza di coordinamento tra il governo centrale e le comunità autonome, soprattutto in materia di gestione delle emergenze e di migrazione. Il presidente Fernando Clavijo ha sottolineato l’urgenza di affrontare questi problemi, evidenziando gli impatti che questa disorganizzazione ha avuto sull’isola e i suoi abitanti.
La mancanza di coordinazione nelle emergenze
Durante il suo intervento, Clavijo ha citato l’esperienza della DANA in Valencia come esempio lampante della necessità di una risposta unificata. Ha constatato che tale incapacità di coordinarsi tra lo Stato e le varie autonomie ha esacerbato situazioni di crisi. Le Canarie, ad esempio, sono da oltre un anno in una profonda crisi migratoria. Questa mancanza di sostegno adeguato ha complicato ulteriormente la risposta locale, generando tensioni e difficoltà nell’affrontare le sfide quotidiane.
Un sistema di gestione delle emergenze che non riesce a rispondere in modo efficiente può avere conseguenze significative per le popolazioni locali, in particolare per coloro che si trovano in situazioni vulnerabili. Clavijo ha fatto appello alla necessità di un’azione coesa e concertata per garantire che nessuna comunità venga lasciata indietro in momenti critici. La speranza è che si possa instaurare una collaborazione che migliori la preparazione e la risposta alle emergenze, evitando che episodi simili si ripetano in futuro.
Un appello a un accordo sulla migrazione
Il presidente Clavijo ha ulteriormente esortato ad avanzare verso un accordo che riformi la Legge sull’Immigrazione. È consapevole delle difficoltà che si possono incontrare nel facilitare questo dialogo, specialmente a causa dell’uso politico della migrazione, come dimostrato dalla posizione del partito VOX. Secondo Clavijo, tale approccio non solo ostacola il dialogo costruttivo, ma danneggia anche i minori non accompagnati che giungono alle Canarie in condizioni di vulnerabilità.
In quest’ottica, il presidente ha colto l’occasione per ringraziare Luis Campos, portavoce di Nuove Canarie-Bloque Canarista, per il suo supporto nel tentativo di riattivare il Pacto Canario de la Migración. È fondamentale che prima della prossima Conferenza dei Presidenti venga raggiunta una posizione comune sulle politiche migratorie, al fine di tutelare i diritti degli immigrati e garantire una gestione efficace del fenomeno migratorio nelle isole.
I bilanci del 2025: un approccio prudente
Clavijo ha poi espresso la sua posizione in merito ai bilanci autonomici per il 2025, sottolineando l’importanza di un approccio prudente. Ha annunciato che i bilanci cresceranno del 3,3%, concentrandosi su aree fondamentali come istruzione, sanità, servizi sociali e abitazione. Tuttavia, ha criticato l’assenza di approvazione da parte dello Stato per i Bilanci Generali, un ritardo che genera incertezze economiche e impatti negativi sulla pianificazione delle politiche autonome.
La prudenza nei bilanci è essenziale per garantire la stabilità economica e sociale delle Canarie. Rispettare le priorità di spesa in settori cruciali è un passo necessario per mantenere un equilibrio e rispondere adeguatamente alle esigenze della popolazione.
Proposta del centesimo forestale per la salvaguardia ambientale
Infine, il presidente ha fatto riferimento all’iniziativa nota come centesimo forestale, una proposta che permetterebbe ai Cabildos di utilizzare le risorse economiche destinate alla protezione delle foreste, alla lotta contro gli incendi e al contrasto della desertificazione. Sono state citate possibilità concrete di utilizzo dei fondi, come la conservazione delle gavias a Fuerteventura e la gestione dell’emergenza idrica a Lanzarote.
Clavijo ha risposto anche alle osservazioni di Raúl Acosta, rappresentante dell’AHI, dimostrando apertura nel voler adattare la misura alle specifiche necessità di ciascun Cabildo. Questo approccio flessibile potrebbe rivelarsi determinante nel garantire un intervento mirato e efficace nella cura dell’ambiente.