RedazioneRecentemente, il Governo delle Canarie ha presentato al Ministero dell’Inclusione, della Sicurezza Sociale e delle Migrazioni una proposta mirata a migliorare il coordinamento tra le piattaforme della Renta Canaria de Ciudadanía e l’Ingresso Minimo Vitale . L’obiettivo è quello di rendere le informazioni più fluide e garantire che le eventuali assistenze giungano in modo tempestivo a coloro che ne hanno maggiore necessità. Questa iniziativa è stata illustrate durante una riunione tra Candelaria Delgado, assessore al Benessere Sociale, e la ministra Elma Saiz, come comunicato dal Governo autonomo.
L’urgenza della riforma
Candelaria Delgado ha sottolineato l’importanza di integrare i sistemi delle due prestazioni sociali e ha chiesto una riforma della Legge Generale della Sicurezza Sociale. Secondo Delgado, questa integrazione permetterebbe di introdurre nelle Canarie un supplemento per le pensioni non contributive, tutelando nel contempo i diritti degli attuali beneficiari. La dirigente ha evidenziato che “lo Stato deve affrontare questa riforma immediatamente, in modo da poter avanzare verso misure di sostegno che possano dare dignità alla vita dei cittadini canari in situazioni di vulnerabilità.”
Delgado ha argomentato che una sinergia tra i vari sistemi di supporto non solo migliorerebbe la situazione attuale, ma favorirebbe anche l’implementazione di iniziative più efficaci, in grado di rispondere in modo adeguato alle reali esigenze della popolazione locale. Con una riforma ben pianificata, le Canarie potrebbero disporre di strumenti più capaci di affrontare le sfide legate al benessere sociale.
Vantaggi di una distribuzione efficiente
Un altro punto critico nella proposta di Delgado è rappresentato dalla connessione automatizzata delle informazioni tra la Renta Canaria de Ciudadanía, l’IMV e il SEPE . Secondo l’assessore, tale misura faciliterebbe non solo la gestione delle richieste di aiuto, ma anche una distribuzione delle risorse molto più efficiente. “Condividere informazioni è fondamentale per garantire che l’IMV giunga a chi realmente ne ha bisogno e che la Renta Canaria possa agire come complemento efficace,” ha affermato Delgado.
Questo approccio mira a snellire i processi burocratici che spesso rallentano l’erogazione delle prestazioni sociali. La possibilità di avere un flusso di informazioni certo e diretto tra i diversi enti competenti consentirebbe una reazione più rapida da parte delle istituzioni, assicurando così che i fondi e le risorse disponibili vengano indirizzati correttamente verso le persone più vulnerabili.
Impatto sui minori non accompagnati
Elisabet Santana, direttrice generale dei Servizi Sociali, ha evidenziato che questo cambiamento potrebbe beneficiare circa 13.000 persone nelle Canarie, molte delle quali hanno minori a carico. La proposta mira non solo a migliorare le condizioni di vita di queste famiglie, ma anche a garantire un reddito dignitoso per le persone che si trovano in situazioni di maggiore vulnerabilità nelle isole. Santana ha aggiunto che l’obiettivo è quello di costruire un sistema di protezione sociale più robusto, in grado di rispondere in maniera adeguata alle esigenze dei cittadini.
Inoltre, durante l’incontro si è discusso della necessità di un finanziamento straordinario di 100 milioni di euro per coprire le spese relative all’accoglienza di oltre 5.300 minori migranti non accompagnati. È stata richiesta la conferma di 50 milioni di euro già previsti per il 2023 e ulteriori 50 milioni, necessari per sostenere le Canarie in questa situazione emergenziale.
L’interesse manifestato dalle autorità canarie per il miglioramento delle condizioni sociali riflette una crescente attenzione ai diritti dei più vulnerabili e una necessità di ascolto delle esigenze critiche della popolazione.
