La vicenda del Rastro di Santa Cruz de Tenerife ha suscitato forti preoccupazioni tra i venditori ambulanti dell’isola, con l’Associazione di Venditori Ambulanti di Tenerife che ha formalmente presentato una richiesta al Municipio di Santa Cruz. L’obiettivo è quello di ottenere chiarezza riguardo alla recente chiusura e all’incerta riapertura del mercato, decisioni che, secondo i rappresentanti dei venditori, impattano notevolmente la vita di oltre 400 famiglie.
Il contesto della chiusura e riapertura
Secondo un comunicato ufficiale dell’AVAMTE, l’associazione ha richiesto l’accesso immediato ai rapporti amministrativi che hanno giustificato tali decisioni. La chiusura del Rastro, seguita da una riapertura condizionata, ha sollevato interrogativi su come l’amministrazione comunale stia gestendo la situazione. L’associazione sottolinea che la mancanza di comunicazioni ufficiali riguardanti presunti problemi non ha permesso ai rappresentanti dei venditori di prepararsi adeguatamente a eventuali criticità.
Con oltre 400 famiglie coinvolte, il mercato del Rastro non rappresenta solo un punto di vendita, ma una risorsa vitale per molte persone. Il timore, quindi, è che le decisioni amministrative possano avere un effetto devastante sulle loro esistenze quotidiane e sulla loro capacità di generare reddito.
Critiche alla gestione comunale
L’AVAMTE ha espresso forti preoccupazioni per quanto riguarda la gestione amministrativa di questa situazione delicata. In particolare, l’associazione si chiede come sia possibile che, se sono state riscontrate gravi irregolarità, non siano state adottate misure correttive prima di arrivare a un decreto di chiusura firmato dal Consigliere ai Servizi Pubblici, Carlos Tarife. La mancanza di un avviso preventivo sarebbe sintomatica di una cattiva gestione da parte delle autorità locali.
Inoltre, l’ultimatum ricevuto dai venditori ambulanti, che sembra condizionare la riapertura al “buon comportamento” degli stessi, ha generato un clima di incertezza. I venditori si trovano ora a dover affrontare una pesante responsabilità per eventuali violazioni che, fino ad ora, non sono state chiaramente indicate, rendendo la loro situazione professionale ancora più precaria.
La voce di Antonio Tejeda e richieste all’amministrazione
Antonio Tejeda, Segretario Generale di AVAMTE, ha evidenziato come questa situazione colpisca non solo i commercianti del Rastro, ma l’intera comunità dei venditori ambulanti dell’isola. La sua affermazione, “Questa situazione provoca preoccupazione per la gestione di un mercato emblematico”, riassume il malcontento generale. Tejeda ha concluso sollecitando l’amministrazione comunale a operare con maggiore trasparenza, rispettando i principi di legalità e proporzionalità nelle proprie decisioni.
Richieste di collaborazione e incontro
Oltre alla richiesta di accesso ai report giustificativi, l’AVAMTE ha chiesto un incontro urgente con i dirigenti municipali per discutere della questione e per garantire che qualsiasi futura misura rispetti i diritti dei venditori ambulanti. L’associazione si è dichiarata disponibile a collaborare con l’amministrazione nella ricerca di soluzioni giuste e durature per tutti gli interessati, confidando che la propria richiesta venga trattata con la dovuta serietà.
La questione del Rastro di Santa Cruz di Tenerife è pertanto al centro di un acceso dibattito locale, in cui si intrecciano interessi economici, diritti dei lavoratori e le responsabilità dell’amministrazione comunale. La comunità dei venditori ambulanti attende con ansia sviluppi positivi, sperando in una risoluzione che permetta loro di continuare la propria attività in un clima di maggiore sicurezza e stabilità.