La questione delle terre rare a Fuerteventura continua a generare tensioni e incertezze tra la popolazione. La piattaforma No Tierras Raras ha recentemente espresso forte disapprovazione nei confronti del Governo delle Canarie, dopo che il vicepresidente Manuel Domínguez ha confermato che i permessi di esplorazione mineraria stanno procedendo. Le preoccupazioni del gruppo riguardano la mancanza di chiarezza da parte delle autorità, unitamente a possibili contraddizioni nei messaggi ufficiali.
La posizione della piattaforma No Tierras Raras
La piattaforma No Tierras Raras ha lanciato un avvertimento sul fatto che, in futuro, il Governo delle Canarie potrebbe comunicare di non avere trovato un modo per fermare le operazioni di esplorazione e che accorderà in definitiva le condizioni favorevoli alla società mineraria Satocan. In un comunicato, il gruppo ha evidenziato come la società possa agire a proprio piacimento nel territorio dell’isola, accrescendo le preoccupazioni della comunità locale. La situazione è stata innescata dalle dichiarazioni rilasciate da Domínguez, in cui ha confermato che la richiesta di permessi per l’esplorazione è ancora attiva, menzionando anche misure che il governo intende adottare per evitare potenziali indennizzi.
Il vicepresidente ha sottolineato che la Direzione Generale dell’Industria sta redigendo un rapporto per valutare la possibile subrogazione dei diritti tramite un ente pubblico, ma ha anche avvertito che non ci sono garanzie concrete per fermare le ricerche. La piattaforma critica questa strategia, sottolineando l’incertezza e il rischio di danni alla salute pubblica, all’ambiente e al modello economico che caratterizza Fuerteventura.
Le discrepanze nelle dichiarazioni governative
No Tierras Raras ha puntato il dito contro il Governo delle Canarie, accusando le autorità di aver fornito “diverse versioni della storia”, che sono cambiate quando le informazioni precedenti non erano più convincenti. Il gruppo ha ripercorso gli eventi più recenti, partendo dall’annuncio del presidente delle Canarie, Fernando Clavijo, il 2 maggio, in cui affermava che Satocan si sarebbe ritirata dal processo. Tuttavia, alcuni giorni dopo, la stessa azienda negava l’intenzione di abbandonare il progetto, promettendo di rimanere per proteggere l’isola da nuove richieste di esplorazione.
Questo porta a una situazione discordante: da un lato, il governo promette di ridurre l’impatto delle operazioni minerarie, dall’altro, le aziende sembrano pronte a continuare a monitorare i potenziali sviluppi del mercato delle terre rare nella regione.
Proposte governative e posizione del Cabildo
Il dibattito sui diritti di esplorazione delle terre rare ha raggiunto il culmine a maggio, con Clavijo che ha dichiarato che l’Istituto Tecnologico delle Canarie avrebbe potuto richiedere permessi di esplorazione. Questa posizione è stata immediatamente respinta dal Cabildo di Fuerteventura e dalla sua presidente, Lola García, che ha affermato che “non permetteremo che nessuna azienda, indipendentemente dal nome, venga a esplorare, né tanto meno a estrarre minerali”.
García ha poi precisato che, anche se Satocan decidesse di ritirare le proprie richieste, ci sarebbero sicuramente altre aziende pronte a prendere il suo posto. Ha ribadito che il Governo delle Canarie ha proposto l’intervento dell’ITC come misura temporanea, ma il Cabildo continua a presentare obiezioni per fermare il processo.
La voce europea e le implicazioni strategiche
È importante sottolineare come il dibattito sulle terre rare non si limiti solo alla dimensione locale; coinvolge anche le politiche europee. Il eurodeputato canario Juan Fernando López Aguilar ha recentemente sostenuto, nel contesto di un dibattito in Europa, che l’industria delle terre rare potrebbe contribuire all’autonomia strategica dell’Unione Europea. La sua posizione è che l’esplorazione di tali risorse possa avere vantaggi significativi per la regione, ma la comunità locale esprime dubbi riguardo allo sviluppo di tali piani.
Salute e ambiente al centro del dibattito
In chiusura del loro comunicato, la piattaforma enfatizza che, mentre le terre rare possono essere considerate risorse strategiche, la priorità deve rimanere la salute delle famiglie, la protezione dell’ambiente e il sostegno all’economia locale di Fuerteventura. Questo sottende una richiesta diretta a tutte le istituzioni dell’isola e ai gruppi politici affinché collaborino per proteggere il territorio e gli interessi della comunità, sostenendo una posizione ferma contro qualsiasi forma di sfruttamento minerario.