Il recente Consiglio dei Ministri spagnolo ha approvato una significativa riforma del regolamento della legge sull’immigrazione, volta a semplificare il processo di regolarizzazione per i migranti non in regola sul territorio nazionale. Si stima che circa 300.000 persone potranno beneficiare di queste misure ogni anno nei prossimi tre anni. La Ministra di Inclusione, Sicurezza Sociale e Migrazioni, Elma Saiz, ha illustrato i dettagli della riforma, definita la più ambiziosa e completa degli ultimi tredici anni.
Riduzione dei tempi di permanenza per l’accesso al permesso di soggiorno
Una delle novità principali di questa riforma è la riduzione del tempo di permanenza in Spagna richiesto per ottenere il permesso di soggiorno. Precedentemente fissato a tre anni, ora sarà sufficiente un soggiorno di soli due anni. Questa modifica si applica alle diverse categorie di “arraigo”, un meccanismo che consente ai cittadini stranieri in situazione irregolare di ottenere un permesso di soggiorno. La riforma amplia anche le categorie di arraigo, che passano da quattro a cinque, includendo la figura del “socioformativo” e il “riavvio” per coloro che desiderano rientrare nel mercato del lavoro.
Inoltre, tutte le autorizzazioni temporanee avranno una durata di un anno, fatta eccezione per quelle familiari, che saranno valide per cinque anni. Secondo i dati forniti dalla Ministra, al termine del 2023, oltre 210.000 persone avevano già ottenuto un permesso tramite il meccanismo di arraigo, evidenziando un incremento significativo rispetto all’anno precedente.
Tutti i visti di un anno: semplificazione dei procedimenti
Il nuovo regolamento introduce anche un titolo specifico per i visti, semplificando le procedure di richiesta e definendo con maggiore chiarezza le responsabilità tra i consolati e gli uffici immigrazione. D’ora in poi, tutte le autorizzazioni iniziali saranno valide per un anno, mentre le successive rinnovazioni dureranno quattro anni. Questa misura ha l’obiettivo di prevenire situazioni di irregolarità e semplificare i passaggi da un tipo di residenza all’altro, come nel caso della transizione da un permesso temporaneo a uno di lunga durata, senza la necessità di lasciare il Paese.
Inoltre, il nuovo regolamento prevede un’estensione del visto per la ricerca di lavoro, che passerà da tre mesi a un anno, offrendo maggiori opportunità ai migranti in cerca di occupazione.
Maggiore protezione per i lavoratori stagionali
Il nuovo indirizzo normativo si concentra su tre aspetti fondamentali per l’inclusione dei migranti: lavoro, formazione e famiglia. Per quanto riguarda l’ambito lavorativo, la maggior parte delle nuove autorizzazioni consentirà di lavorare immediatamente senza necessità di ulteriori richieste, incluso per gli studenti. È stata introdotta un’autorizzazione specifica per le attività lavorative stagionali, che faciliterà la contratualizzazione di questi lavoratori e garantirà migliori diritti e condizioni.
È previsto che i datori di lavoro forniscano ai lavoratori informazioni scritte e chiare, nella lingua madre dei migranti, riguardo alle condizioni lavorative, alla sistemazione e ad altre spese. Particolare attenzione è stata dedicata anche alla sicurezza lavorativa, dalle fasi di alloggio nel Paese d’origine fino all’iscrizione nel sistema previdenziale.
Miglioramento della riunificazione familiare
Un’altra importante modifica apportata dalla riforma riguarda la procedura di riunificazione familiare. È stata creata una nuova autorizzazione di residenza per i familiari di cittadini spagnoli, che amplia i diritti di accesso al permesso anche per giovani fino a 26 anni e per coppie non formalmente registrate ma in relazione affettiva documentata. Ulteriori tutele sono riservate alle vittime di tratta e violenza.
La riforma offre l’opportunità per molti migranti, che negli ultimi anni hanno ottenuto la nazionalità spagnola, di portare in Spagna i propri familiari, arricchendo così la comunità e contribuendo allo sviluppo sociale e culturale del Paese.
Opportunità di formazione per i migranti
Per i migranti che arrivano in Spagna per studio, è prevista una nuova autorizzazione di soggiorno iniziale che durerà per l’intero periodo di formazione. Inoltre, sarà facilitato il passaggio a un lavoro retribuito al termine dei corsi, consentendo anche di lavorare un massimo di 30 ore settimanali durante il periodo di studio. Questa misura è pensata per integrare i giovani migranti nel mercato del lavoro spagnolo, garantendo loro una transizione fluida al termine degli studi.
Questa riforma della legge sull’immigrazione si colloca in un contesto di crescente necessità di manodopera nel Paese e potrebbe rappresentare un passo significativo verso una maggiore inclusione e integrazione dei migranti nel tessuto sociale e lavorativo della Spagna.