Isole Canarie

La conferenza dei presidenti del 13 dicembre: proposta di Clavijo per i minori migranti

La crisi migratoria nelle Isole Canarie richiede un intervento urgente: il presidente Clavijo propone una riforma legislativa e un approccio unitario per tutelare i minori non accompagnati.

La situazione migratoria nelle Isole Canarie sta raggiungendo livelli critici e, in un contesto caratterizzato da un flusso crescente di minori non accompagnati, il presidente della comunità autonoma di Canarias, Fernando Clavijo, ha annunciato che parteciperà alla Conferenza dei Presidenti, in programma il 13 dicembre in Cantabria. Durante questo incontro, la comunità presenterà una proposta “chiara e consensuale” riguardante l’assistenza ai minori migranti. L’obiettivo principale è quello di garantire una gestione più equa e dignitosa per questi giovani in difficoltà, sfruttando una base di consenso tra le forze politiche locali.

La conferenza dei presidenti del 13 dicembre: proposta di Clavijo per i minori migranti

Il consenso politico in Canarias per la proposta

Clavijo ha comunicato, in un incontro con i giornalisti, che il posizionamento della comunità sulle politiche migratorie sarà definito in una riunione che si terrà questo venerdì. Questa riunione coinvolgerà tutti i gruppi parlamentari facenti parte del Pacto Canario por la Inmigración, ad eccezione di Vox, il quale non ha aderito al documento. La proposta sottolinea l’importanza di un approccio unitario e collaborativo nell’affrontare la crisi migratoria, conferendo così maggiore forza alla posizione di Canarias in sede nazionale.

La questione chiave rimane la tutela dei minori migranti non accompagnati, una problematica che ha destato preoccupazione e richiesto attenzione immediata. La cooperazione tra le diverse forze politiche è fondamentale per garantire che ascoltino le istanze di queste persone vulnerabili attraverso soluzioni innovative e sostenibili.

La situazione emergente e la necessità di un approccio nazionale

In attesa di un aggiornamento da parte del ministro di Politica Territoriale, Ángel Víctor Torres, Clavijo insiste sulla necessità di riformare l’articolo 35 della Legge sull’Immigrazione. Questa modifica legislativa si propone di garantire una distribuzione obbligatoria dei minoreni migranti tra le diverse comunità autonome del paese. Secondo Clavijo, una riforma di questo tipo sarebbe cruciale per alleviare la pressione che grava sulle Isole Canarie, già fortemente sovraccariche a causa dell’attuale emergenza migratoria.

In aggiunta a ciò, Clavijo ha fatto richiesta a Torres di ricevere una copia della lettera inviata alla Commissione Europea due settimane fa, in cui si chiedeva un aumento di aiuti europei per fronteggiare questa crisi. Secondo il presidente canario, tali informazioni devono essere condivise pubblicamente per garantire la massima trasparenza nel processo di gestione degli aiuti e delle politiche migratorie.

L’impatto del flusso migratorio su Canarias

Le statistiche più recenti del Ministero dell’Interno rivelano che, dall’inizio dell’anno, oltre 40.000 migranti sono arrivati in modo irregolare nelle Canarie. Questo dato segna un record storico, già superiore al totale registrato nel 2023, quando furono 39.910 gli arrivi. La situazione è diventata sempre più insostenibile, e Clavijo ha sottolineato che l’emergenza umanitaria attuale richiede un intervento che vada oltre il solo supporto finanziario. È imperativo sviluppare un piano d’azione che comprenda misure concrete per ridurre gli arrivi, distribuire in modo più omogeneo i migranti e garantire una ricezione dignitosa per i minori.

I limiti delle risorse disponibili nelle Canarie sono sotto pressione e la continua affluenza di minori non accompagnati sta aggravando ulteriormente il contesto. I bambini che arrivano ogni giorno hanno bisogno di un sistema di accoglienza adeguato, oltre a un supporto che garantisca loro un futuro migliore, lontano dalle difficoltà e dai pericoli che hanno affrontato nel loro viaggio. Il governo delle Canarie, pertanto, sta cercando soluzioni immediate e a lungo termine per affrontare questa emergenza, senza trascurare l’importanza di un intervento coordinato a livello nazionale e europeo.