Isole Canarie

Tragico incidente durante esercitazioni militari: soldato condannato a due anni di carcere

Un soldato condannato a due anni di carcere per la morte di un commilitone durante esercitazioni militari a Fuerteventura, evidenziando gravi lacune nella sicurezza e nella pianificazione delle manovre.

Un recente verdetto della giustizia spagnola ha portato alla ribalta un tragico evento accaduto durante delle esercitazioni militari a Fuerteventura, evidenziando gravi lacune nella sicurezza e nella pianificazione degli esercizi militari. La situazione ha coinvolto la perdita della vita di un soldato e ha messo in luce la necessità di una rigorosa aderenza ai protocolli di sicurezza per prevenire future tragedie.

Tragico incidente durante esercitazioni militari: soldato condannato a due anni di carcere

La condanna del soldato e le circostanze dell’incidente

Il Tribunale Supremo spagnolo ha confermato la condanna a due anni di carcere per un soldato del Reggimento Canarias 50, responsabile della morte di un commilitone durante un’esercitazione notturna con fuoco reale. Fatale si è rivelato un incidente avvenuto il 6 settembre 2018, nel Campo di Tiro di Pájara, Fuerteventura, dove i soldati stavano partecipando a manovre militari finalizzate a simulare un combattimento in condizioni di scarsa visibilità. L’esercizio ha previsto un attacco e un’infiltrazione, ma si sono riscontrate gravi mancanze nella pianificazione e supervisione, portando all’attivazione di provvedimenti disciplinari nei confronti dei superiori.

Le modifiche al piano di esercitazione sono state decise lo stesso giorno dell’operazione, compresa la sostituzione degli apparati di visione notturna con veicoli militari per l’illuminazione del campo. Durante l’operazione, un soldato del terzo plotone ha utilizzato una torcia con luce bianca, ricoperta di nastro verde, per illuminare il percorso, mancando così l’uso delle torce a luce rossa fornite agli altri partecipanti. Questo dettaglio ha giocato un ruolo cruciale nell’esito tragico degli eventi. Da una posizione sopraelevata, un soldato armato di mitragliatrice MG-42 ha scambiato la luce verde per il bersaglio designato e ha aperto il fuoco, uccidendo il suo compagno.

I difetti nella pianificazione e supervisione

Il verdetto ha sottolineato l’improvvisazione che ha caratterizzato l’esercitazione, compromettendo gravemente la sicurezza dei partecipanti. Il Tribunale ha evidenziato le carenze nella preparazione, che si sono manifestate nell’assenza di prove preliminari, nell’impossibilità di identificare correttamente gli obiettivi e nella mancanza di una supervisione adeguata da parte dei superiori. Troppe decisioni cruciali sono state prese sul campo senza un’adeguata valutazione delle ricadute sulla sicurezza e sull’efficacia dell’esercizio, creando un ambiente di rischio inaccettabile.

La difesa del soldato che ha sparato si è basata sull’argomentazione che ha agito seguendo le istruzioni ricevute e che non gli erano state fornite le condizioni necessarie per identificare chiaramente il bersaglio. Tuttavia, il Tribunale ha concluso che si è trattato di negligenza, considerando che il soldato non ha effettuato le dovute verifiche prima di aprire il fuoco.

Conseguenze e responsabilità

Nella sentenza, il tribunale ha stabilito che, sebbene il soldato condannato sia l’unico a scontare una pena detentiva, anche gli ufficiali responsabili dell’esercitazione hanno subito sanzioni amministrative. L’elenco includeva anche il tenente che coordinava l’attività, evidenziando la responsabilità condivisa per le decisioni prese durante le manovre e la totale mancanza di misure minime di sicurezza. Il giudice ha dichiarato che l’ attenzione alla sicurezza e alla pianificazione è fondamentale in qualsiasi operazione militare, specialmente in scenari di pace.

In sintesi, mentre il soldato sparatore ha ricevuto una condanna di due anni e doveva risarcire la famiglia della vittima, gli ufficiali coinvolti sono stati soggetti solo a sanzioni disciplinari senza pene detentive. Questo caso funge da monito sull’importanza della pianificazione meticolosa e del rigoroso rispetto dei protocolli di sicurezza, aspetti fondamentali per garantire la sicurezza degli operatori sul campo. La tragedia ha colpito la comunità militare e la famiglia del soldato deceduto, che era di origine di Zaragoza e partecipava a un programma di cooperazione bilaterale tra Spagna e Mauritania. Durante lo stesso periodo, ulteriori incidenti avevano già esposto le vulnerabilità del sistema, con altri soldati coinvolti in tragici eventi legati a manovre nel medesimo campo di tiro.