Isole Canarie

La crisi idrica di Lanzarote: dati allarmanti e proposte per una svolta necessaria

La crisi idrica a Lanzarote mette in evidenza una gestione inefficiente delle risorse, con gravi impatti economici e ambientali. Necessaria una riforma per garantire sostenibilità e equità nell’accesso all’acqua.

La gestione dell’acqua è diventata uno dei temi più critici per Lanzarote, un’isola che sta affrontando sfide significative in questo ambito. Recenti dichiarazioni della Mesa Ciudadana del Agua di Lanzarote hanno fatto emergere una situazione preoccupante riguardo alla disponibilità e all’utilizzo delle risorse idriche. In un comunicato stampa, l’organizzazione ha indicato come i dati raccolti dal Centro di Dati del Cabildo di Lanzarote mostrino un quadro estremamente inquietante. In questo contesto, è necessario esaminare la produzione e il consumo di acqua sull’isola, i periodi di interruzione del servizio e l’impatto ambientale di una gestione inefficiente.

La crisi idrica di Lanzarote: dati allarmanti e proposte per una svolta necessaria

Produzione e consumo dell’acqua a Lanzarote

La Mesa Ciudadana del Agua ha rivelato che Lanzarote produce annualmente circa 30 milioni di metri cubi d’acqua, ma solo poco più di 13 milioni vengono effettivamente consumati. Questa discrepanza implica che quasi 17 milioni di metri cubi d’acqua prodotti non vengono utilizzati, rappresentando una risorsa sprecata considerevole. La distribuzione del consumo di acqua è particolarmente significativa: circa sei milioni di metri cubi vengono utilizzati nelle aree turistiche, mentre le zone residenziali assorbono un volume simile, che si attesta intorno al 45% del consumo totale.

Dati più allarmanti emergono quando si considerano le zone rurali, che registrano interruzioni del servizio molto più frequenti. Tra maggio e settembre di quest’anno, per esempio, ci sono stati 97 giorni di interruzione dell’acqua sull’isola, a discapito delle comunità rurali, che hanno vissuto questa situazione in modo drammatico. In confronto, le aree turistiche sembrano essere risparmiate da interruzioni, il che mette in luce una gestione delle risorse idriche che, a detta della Mesa Ciudadana, non tiene conto delle esigenze della popolazione residente.

Le perdite economiche derivanti da una cattiva gestione

Le perdite economiche causate dalla scarsa gestione delle risorse idriche a Lanzarote sono significative. Se consideriamo che il costo medio dell’acqua si attesta attorno a 1,75 euro al metro cubo, questa inefficienza rappresenta una mancata entrata di oltre 28 milioni di euro all’anno. Inoltre, la produzione di energia utilizzata per la dissalazione dell’acqua contribuisce a questi costi, con un consumo di circa 92 milioni di KWh. Di questi, circa 50 milioni di KWh sono necessari per produrre quei 17 milioni di metri cubi d’acqua non utilizzati, comportando quindi perdite di oltre 5 milioni di euro all’anno.

Questo scenario mette in luce non solo un problema economico, ma solleva interrogativi sulla sostenibilità della gestione delle risorse idriche. La Mesa Ciudadana del Agua ha sottolineato che il costo economico è solo una parte del problema. La produzione eccessiva di anidride carbonica, che si attesta intorno a quasi 40 milioni di kg CO2, è un’altra conseguenza negativa di questa cattiva gestione. Ne deriva che un’impresa di dissalazione inefficiente non solo pesa sulle finanze, ma contribuisce anche all’inquinamento ambientale, creando un circolo vizioso che mina la sostenibilità dell’isola.

Impatti ambientali e sociali della crisi idrica

Le implicazioni ambientali derivanti dalla cattiva gestione delle risorse idriche sono, purtroppo, ben visibili. La Mesa Ciudadana del Agua ha fatto presente che ogni anno vengono liberati nell’atmosfera circa 21 milioni di kg di CO2 a causa di un’economia dell’acqua inefficace. A questo si aggiunge il problema della salinizzazione delle acque marine, dovuta alla dispersione di acque reflue e alla salamoia prodotta dai processi di dissalazione. Le conseguenze sono devastanti per gli ecosistemi locali, con effetti a lungo termine sulla biodiversità marina e sul costo della vita per le popolazioni residenti.

Inoltre, la crisi idrica ha un impatto diretto sull’agricoltura e sull’industria alimentare dell’isola. Le comunità rurali, già colpite dalla mancanza di acqua, hanno difficoltà a sostenere le loro attività economiche, portando a una crescente insoddisfazione tra i residenti. La Mesa ha avanzato la necessità di rivedere la gestione attuale e ha sottolineato la mancanza di un piano coordinato che consideri le esigenze sia delle comunità urbane che di quelle rurali.

Proposte per un futuro più sostenibile nella gestione dell’acqua

In risposta a questa crisi, la Mesa Ciudadana del Agua ha suggerito una serie di misure che potrebbero migliorare la situazione. Tra le proposte figura l’urgente bisogno di una pianificazione equilibrata delle interruzioni di acqua, in modo che le comunità rurali non siano sempre le più colpite. Si richiede anche la creazione di un ente pubblico che supervisioni e gestisca le risorse idriche, sotto l’egida di un’auditoria annuale focalizzata sia sull’efficienza che sull’impatto ambientale delle operazioni.

Attualmente, la gestione privata dell’acqua, condotta da Canal Gestión, non risponde alle necessità dell’isola e alle sue esigenze ecologiche. Ciò è evidente in modalità di azione che privilegiano il consumo turistico e lasciano in secondo piano le necessità agricole. È fondamentale che la politica locale prenda coscienza di queste sfide e inizi a considerare serie alternative per garantire che le esigenze della popolazione e dell’ambiente siano finalmente rispettate.

La Mesa Ciudadana del Agua rimarca che la gestione delle risorse idriche deve essere affidata a un ente che operi secondo principi di giustizia sociale e sostenibilità, affinché la popolazione di Lanzarote possa beneficiare da un accesso equo e costante all’acqua.