La recente sentenza della Corte Provinciale di Las Palmas di Gran Canaria segna un nuovo passo nella lotta contro l’intrusismo professionale nel settore dentale. Il Colegio de Dentistas de Las Palmas ha ottenuto, in seconda istanza, una condanna per un protésico dentale che esercitava attività riservate a odontoiatri senza possedere la necessaria abilitazione. Questo caso, oltre a sollevare interrogativi sulla sicurezza e sull’integrità delle pratiche odontoiatriche, riaccende il dibattito sull’importanza della formazione adeguata e della regolamentazione nel campo delle professioni sanitarie.
I fatti del caso: l’abuso di un protésico dentale
Il professionista denunciato, identificato con le iniziali A.I.G.F., gestiva un proprio studio a Guanarteme e si trovava coinvolto in un caso di abuso sessuale su una bambina di cinque anni, avvenuto nel 2020. Durante la visita in cui la bambina si recò nello studio in compagnia dei nonni, il protésico effettuò esami e misurazioni alla sua bocca, operazioni che sono di competenza esclusiva di un dentista. Non solo ha proceduto a prendere impronte dentali, ma ha anche apportato modifiche a una protesi dopo che la paziente aveva riportato disagio, dimostrando così una chiara violazione delle normative vigenti.
Le professioni di dentista e protésico dentale sono rigorosamente normate dalla legge, che stabilisce i requisiti formativi e le competenze per ciascun ruolo. Infatti, il giudice del Juzgado de lo Penal n° 2 di Las Palmas di Gran Canaria ha sottolineato, nella sentenza, che un protésico non è autorizzato a esaminare il cavo orale dei pazienti o a gestire protesi dentali, come evidenziato dall’assenza di un’adeguata formazione accademica. La sentenza ha espresso chiaramente che solo i dentisti hanno il diritto di eseguire tali pratiche.
La sentenza e le sue implicazioni legali
La condanna in appello conferma la sentenza del primo grado, imponendo una multa di diciotto mesi, con un importo di otto euro al giorno. Questo non è solo un importante risultato giuridico, ma rappresenta anche una vittoria per il Colegio de Dentistas che ha portato avanti il caso come parte civile. A questo riguardo, l’articolo 403.1 del Codice Penale spiega chiaramente come l’esercizio abusivo di una professione, priva del titolo accademico richiesto, costituisca un reato di intrusismo professionale. Inoltre, la pena detentiva si applica quando l’individuo si presenta come un professionista utilizzando titoli non posseduti.
L’attenzione della Corte su questo caso riflette l’importanza di mantenere standard elevati nella pratica odontoiatrica, dove la salute e la sicurezza dei pazienti devono essere sempre al primo posto. Inoltre, il Colegio de Dentistas ha sollecitato un inasprimento delle pene per questo tipo di reato, considerando le attuali sanzioni inadeguate rispetto ai potenziali pericoli per la salute pubblica. Il presidente dell’ente, Francisco Cabrera Panasco, ha espresso preoccupazione per i rischi che il fenomeno dell’intrusismo comporta, mettendo a repentaglio la vita dei cittadini.
La risposta del Colegio de Dentistas e la necessità di denuncia
Negli ultimi mesi, il Colegio de Dentistas de Las Palmas ha presentato diverse denunce per intrusismo, evidenziando che attualmente ci sono quindici procedimenti penali in corso in vari tribunali della provincia. La mobilitazione della comunità e la segnalazione di pratiche non autorizzate sono cruciali per fronteggiare questo problema, e il Colegio invita i cittadini a non rimanere in silenzio di fronte a queste situazioni potenzialmente pericolose.
Nel contesto attuale, è fondamentale che i cittadini siano informati sui propri diritti e sui professionisti autorizzati a fornire assistenza sanitaria. La professionalità, la formazione e l’abilità tecnica sono requisiti indispensabili nel settore, e la cooperazione tra le istituzioni e la popolazione è fondamentale per combattere l’intrusismo e garantire così la sicurezza dei pazienti. La condanna del protésico dentale rappresenta pertanto un messaggio chiaro: le autorità sono vigili e intervenire contro falsi professionisti è una priorità per proteggere la salute pubblica.