La questione della gestione dell’acqua a Lanzarote e La Graciosa è tornata al centro del dibattito pubblico dopo che la Mesa Ciudadana del Acqua ha respinto un invito del consigliere regionale per l’acqua, Domingo Cejas, a partecipare a un incontro per discutere delle problematiche legate all’approvvigionamento idrico. La situazione, definita di emergenza, ha sollevato forti preoccupazioni tra i cittadini, che vedono compromessa la loro vita quotidiana e l’economia locale. Questo articolo esplora gli eventi recenti e le posizioni della Mesa Ciudadana del Acqua, evidenziando la chiamata all’azione e le richieste di un nuovo modello di gestione dell’acqua.
Il rifiuto dell’invito del consigliere
La Mesa Ciudadana del Acqua di Lanzarote ha reso noto, attraverso un comunicato stampa, di aver rifiutato l’invito del consigliere Cejas a riunirsi per presentare le proprie proposte e discutere dell’attuale crisi idrica. Questo invito è giunto dopo che, il 19 novembre, il gruppo aveva denunciato pubblicamente la cattiva gestione del ciclo integrato dell’acqua sull’isola. I rappresentanti della Mesa hanno sottolineato che la proposta del consigliere non risponde adeguatamente alle necessità presenti, ritenendo che la questione non debba limitarsi a un incontro tra il funzionario e alcuni cittadini. In effetti, hanno affermato che il problema dell’approvvigionamento idrico riguarda tutti i residenti di Lanzarote e La Graciosa, meritevole di un approccio collettivo e serio.
I membri della Mesa hanno messo in evidenza come la crisi idrica affligga negativamente la vita quotidiana della popolazione locale e influisca sull’economia delle famiglie, rendendo chiaro che il tema debba essere affrontato con responsabilità. Hanno quindi esortato alla necessità di un dialogo aperto e inclusivo con la società civile, rivendicando un nostro diritto collettivo sul patrimonio idrico dell’isola.
La richiesta di un modello di gestione partecipativo
La Mesa ha inteso chiarire che il modello attuale di gestione dell’acqua, basato sulla privatizzazione e mercificazione, ha dimostrato il suo fallimento. Secondo i membri del gruppo, è urgente una transizione verso un nuovo modello di gestione, che ponga l’acqua sotto controllo pubblico e soggetto a vigilanza da parte dei cittadini. La proposta avanzata dalla Mesa prevede l’apertura di un processo di riflessione con tutte le parti coinvolte, al fine di valutare insieme un cambiamento significativo della gestione idrica.
In tale contesto, la Mesa ha suggerito di creare uno spazio di partecipazione e scambio di informazioni, dove i cittadini possano contribuire in modo democratico alle decisioni relative alla gestione dell’acqua. Secondo i rappresentanti del gruppo, questa iniziativa rappresenterebbe un’opportunità per promuovere il consenso necessario e garantire che la voce della popolazione venga ascoltata. Hanno inoltre ribadito che non sentono il dovere di presentare proposte a un’amministrazione che ha già contribuito a creare la situazione attuale di crisi.
La necessità di trasparenza e responsabilità nella gestione idrica
Un altro punto cruciale evidenziato dalla Mesa è la richiesta di pubblicazione dell’ormai noto rapporto sulla situazione di emergenza idrica, preparato dal gerente del Consorzio. Secondo i membri della Mesa, la trasparenza è fondamentale per garantire che la cittadinanza sia informata riguardo a questioni di così grande rilevanza. Hanno anche espresso preoccupazione rispetto al fatto che l’incontro proposto da Cejas possa essere inteso come un tentativo di ottenere informazioni sui membri della Mesa, piuttosto che un’autentica volontà di risolvere i problemi.
Hanno invitato il consigliere e l’amministrazione a porre l’accento sulle soluzioni concrete, sottolineando che dopo diciotto mesi di promesse non mantenute, sono le istituzioni a dover attuare veri piani d’azione. Il compito di rispettare i contratti e offrire risposte effettive spetta al Consorzio e al Cabildo, che hanno ricevuto il mandato dai cittadini per farlo.
La necessità di un cambiamento urgente
Infine, la Mesa Ciudadana del Acqua ha ribadito che le opere effettuate con fondi pubblici in situazioni di emergenza debbano essere coerenti con le reali esigenze urgenti. Hanno avvertito che l’uso improprio di dichiarazioni come l’emergenza idrica potrebbe aprire la porta a potenziali corruzioni e abusi, distogliendo risorse dai veri bisogni della popolazione. Il timore che questa situazione si traduca in danni ambientali o inefficienze è un aspetto che deve essere trattato con la massima cautela.
In sintesi, la Mesa Ciudadana del Acqua ha chiaramente delineato una posizione di fermezza sulla questione della gestione dell’acqua a Lanzarote, rivendicando un intervento significativo e la necessità di una nuova struttura di governance che metta i cittadini al centro delle decisioni fondamentali riguardanti un bene così prezioso.