Isole Canarie

Il foro per la isleta perde la prima battaglia contro il centro di riparazione di mega-yacht

Il progetto di un centro di riparazione per mega-yacht a Las Palmas prosegue nonostante le opposizioni locali, con un tribunale che ha confermato l’autorizzazione e lavori quasi completati.

La questione relativa alla costruzione di un centro di riparazione per mega-yacht nel Porto di Las Palmas di Gran Canaria ha suscitato un forte dibattito tra i cittadini e le autorità. Recentemente, un tribunale amministrativo ha respinto il ricorso presentato dal Foro per La Isleta, una piattaforma che riunisce diversi gruppi cittadini, contrari a questo progetto. Il centro, realizzato dalla società Rodritol, è situato vicino alla Pasarela Onda Atlántica e al quartiere portuale. L’articolo approfondirà le implicazioni della decisione giudiziaria, le reazioni della comunità e le future fasi del progetto.

Il foro per la isleta perde la prima battaglia contro il centro di riparazione di mega-yacht

La disputa legale e la risposta del tribunale

Il Tribunale Contenzioso Amministrativo ha confermato la decisione del Comune di Las Palmas di Gran Canaria che autorizzava la modifica del progetto relativo alla costruzione di un “centro nautico di servizi per imbarcazioni di grandi dimensioni e professioni similari“. La piattaforma dei cittadini, che include diversi gruppi sociali e culturali, aveva contestato tale autorizzazione, ma la richiesta è stata ritenuta infondata. La sentenza ha quindi convalidato il progresso dei lavori in corso, riservando ai residenti la possibilità di rivedere le loro prossime mosse legali.

La decisione del tribunale ha acceso un dibattito all’interno della comunità su come procedere. I membri del Foro hanno in programma di incontrarsi in assemblea per valutare se presentare un ulteriore ricorso o adottare una strategia comune simile a quella utilizzata contro la realizzazione di un impianto di gas. Tale infrastruttura, contraria agli interessi locali e ancora in attesa di relazioni ambientali, è stata oggetto di opposizione sia da parte del Comune che del Cabildo di Gran Canaria, preoccupati per i potenziali effetti negativi sulla salute dei cittadini.

Reazioni della comunità e piani futuri

In seguito alla sentenza che ha respinto il ricorso, il Foro per La Isleta, insieme ad organizzazioni come Ben Magec Ecologista in Acción, hanno chiesto all’Autorità Portuale di Las Palmas di rivedere il progetto della Totisa Holding S.A., impedendo così l’implementazione del centro per il gas e l’energia proposto nella darsena dell’Africa. Tuttavia, le autorità portuali hanno manifestato l’intenzione di attendere i risultati delle relazioni ambientali prima di prendere una decisione, sottolineando la necessità di proteggere il potenziale investimento e garantire certezza giuridica alle imprese coinvolte.

Man mano che la comunità di La Isleta cerca di coordinarsi e rispondere a questa battaglia legale, la preoccupazione per l’impatto ambientale e le implicazioni sociali risultano sempre più evidenti, alimentando ulteriori discussioni all’interno della popolazione. Le prossime settimane saranno cruciali per le decisioni che influenzeranno il futuro della zona.

Il centro di riparazione: stato dei lavori e criticità

A differenza del progetto di rigassificazione contestato, il centro di riparazione di mega-yacht ha già ricevuto rapporti favorevoli e sta per diventare operativo. I lavori sono quasi completati e, secondo quanto riportato, le prime imbarcazioni sono giunte nei mesi scorsi. La struttura si trova in una grande area accanto all’acquario Poema del Mar e ha visto l’installazione di due gru, una da 110 e l’altra da 850 tonnellate, con un investimento totale di circa 7,8 milioni di euro. Il contratto di concessione per questa infrastruttura è stato stabilito per un periodo di 35 anni.

Le opere di realizzazione hanno compreso il dragaggio della darsena per ottimizzare il pescaggio e permettere l’approdo di yacht di lusso, così come la costruzione di moli di cemento e fossati per le gru portuali. Una superficie di oltre 12.000 metri quadrati è stata urbanizzata, includendo aree dedicate alla sicurezza e alla movimentazione delle imbarcazioni. La fase finale del progetto prevede la costruzione di tre edifici, di cui uno di 500 metri quadrati, uno di 700 metri quadrati e un altro di due piani. Il completamento di questa fase è previsto per marzo 2025.

Il contenzioso e le preoccupazioni ambientali

Il ricorso presentato dal Foro per La Isleta si concentra specificamente sulla seconda fase delle opere, riguardante l’altezza dell’edificio destinato alla verniciatura delle barche. Anche se la società Rodritol ha ridotto l’altezza della struttura per migliorarne l’integrazione e diminuire l’impatto visivo, i membri della comunità temono che il risultato possa essere contrario alle loro aspettative. Infatti, sono preoccupati che le imbarcazioni non possano accedere al luogo coperto per essere verniciate e che pertanto dovranno essere trattate all’aperto, sollevando ulteriori questioni legate all’impatto ambientale e paesaggistico.

A prescindere dalle preoccupazioni, la costruzione continua e il progetto si avvia verso la sua realizzazione, nonostante la resistenza di alcuni gruppi locali. La tensione rimane alta e la questione pare destinata a essere al centro di ulteriori dibattiti, coinvolgendo diverse parti interessate nella ricerca di soluzioni equilibrate per il futuro del porto.