Isole Canarie

La polemica esposizione sul femminismo all’Università di La Laguna termina in un giorno

L’Università di La Laguna ritira l’esposizione “Momenti del Feminismo” dopo proteste LGTBIQ+ per un pannello controverso, riaccendendo il dibattito su libertà di espressione e inclusività accademica.

Un episodio controverso ha colpito l’Università di La Laguna, in Spagna, dove un’esposizione intitolata “Momenti del Feminismo” è stata ritirata dopo meno di 24 ore dalla sua inaugurazione. La decisione è stata presa a seguito delle proteste dei gruppi LGTBIQ+, che hanno contestato la presenza di un pannello ritenuto offensivo, il quale affermava che l’autodeterminazione di genere stava contribuendo al “cancellamento delle donne”. Questo incidente ha riacceso le tensioni su un tema già esplosivo e ha sollevato interrogativi sui processi di controllo e approvazione delle iniziative culturali nell’ambito universitario.

La polemica esposizione sul femminismo all’Università di La Laguna termina in un giorno

Origini e organizzazione della mostra

L’esposizione “Momenti del Feminismo” è stata organizzata dall’Istituto Universitario di Studi sulle Donne e dalla Facoltà di Educazione. La vice direttrice dell’istituto, Lara Carrascosa, ha spiegato che l’iniziativa è stata proposta da un membro del medesimo istituto. Tuttavia, Carrascosa ha anche specificato che non c’era una supervisione dettagliata delle proposte presentate e che, quindi, gli organizzatori non erano a conoscenza delle polemiche passate legate a questa esposizione, avvenute già nel 2022 a Las Palmas di Gran Canaria. Questo aspetto ha sollevato interrogativi sulla trasparenza e sulle procedure di revisione interne all’università.

Secondo Carrascosa, l’esposizione avrebbe dovuto passare attraverso il consiglio dell’IUEM, il quale avrebbe dovuto tenersi il 12 novembre, ma è stato annullato a causa di un “errore umano”. Ciò ha comportato che il contenuto della mostra non fosse sottoposto a un’adeguata valutazione. Inoltre, le ricerche online effettuate prima dell’inaugurazione non avevano messo in evidenza la controversa storia legata al tema del panel contestato.

La reazione dei gruppi LGTBIQ+

Mentre l’esposizione era ancora aperta al pubblico, i gruppi LGTBIQ+, supportati dall’Aula di Diversità dell’Università di La Laguna, hanno organizzato una manifestazione per denunciare i discorsi di odio all’interno dell’università. Durante la protesta, i membri del gruppo hanno affermato che la mostra non era stata concordata all’interno dell’IUEM e che un gruppo di docenti aveva tentato di ottenere il controllo dell’istituto per promuovere una visione specifica del femminismo, considerata esclusiva nei confronti delle donne trans.

Le affermazioni che si trovavano sul pannello oggetto della polemica erano espressamente critiche nei confronti dell’accettazione dell’identità di genere. Secondo un comunicato emesso da alcuni membri dell’IUEM, l’obiettivo della mostra era stimolare un dibattito sulla “ridefinizione dei concetti fondamentali in alcune prospettive femministe”. Tuttavia, ciò che è stato percepito dai manifestanti LGTBIQ+ era una distorsione del dibattito stesso.

La questione del dibattito e della libertà di espressione

Sergio Siverio, direttore dell’Aula di Diversità LGTBIQ+ dell’Università di La Laguna, ha sottolineato che il pannello della mostra non promuoveva un dibattito ideologico, bensì rappresentava un “discorso di odio” contro le donne trans, definendole come “maschi autoproclamati”. Siverio ha espresso preoccupazione per il fatto che tali messaggi non rispettassero i diritti umani fondamentali, negando così la dignità e l’esperienza delle donne cis, coloro che si identificano con il sesso assegnato alla nascita.

A fronte di queste preoccupazioni, Carrascosa ha ribadito che l’IUEM non condivideva il messaggio di esclusione presente nel pannello e ha dichiarato che è fondamentale per il team di direzione riflettere su come vengono organizzate attività di questo tipo. Questa polemica ha messo in luce l’importanza di garantire un equilibrio tra la libertà di espressione e il rispetto dei diritti delle diverse identità di genere all’interno dell’ambito accademico.

Impegno per una revisione dei processi universitari

La controversia derivante da questa esposizione ha portato l’Università di La Laguna a impegnarsi a rivedere i propri procedimenti organizzativi per esposizioni e attività culturali. Questo include l’idea di creare un forum di dialogo e dibattito ampio e pluralistico, in cui membri della comunità universitaria e gruppi sociali possano esprimere le proprie opinioni in maniera aperta e rispettosa.

Tali misure potrebbero rappresentare un passo significativo verso una maggiore inclusività e rispetto delle diverse voci presenti all’interno del campus, ma anche una riflessione necessaria su come le istituzioni educative possano gestire temi complessi e divisivi come quelli riguardanti il femminismo e l’identità di genere.