Il virus dell’immunodeficienza umana sta registrando un incremento allarmante nelle Canarie, dove nel 2022 sono stati diagnosticati 236 nuovi casi, il numero più alto negli ultimi quattro anni. Questo trend negativo è segnalato nel recente rapporto di Vigilanza Epidemiologica del HIV e AIDS in Spagna 2023, pubblicato dal Ministero della Salute. L’articolo approfondisce la situazione attuale riguardante il HIV nell’arcipelago, evidenziando i principali gruppi a rischio e le iniziative messe in atto per affrontare l’emergenza.
L’aumento dei casi di HIV nelle Canarie
Il 2022 ha segnato un nuovo record per il numero di diagnosi di HIV nelle Canarie con 236 nuovi casi registrati. Questo dato rappresenta un incremento rispetto al 2019, quando erano stati segnalati 234 contagi. Questo aumento è visibile nel contesto generale delle infezioni sessualmente trasmissibili che colpiscono l’arcipelago. I nuovi casi manifestano un trend crescente, in particolare rispetto ai periodi di repentini cali dovuti alla pandemia. Nel 2020 era stato raggiunto il numero più basso di contagi dal 2003, con solo 186 infezioni. Tuttavia, gli anni successivi hanno mostrato un recupero delle diagnosi, con 214 casi nel 2021 e 198 nel 2022.
Analizzando i dati forniti, emerge che il 58,9% dei nuovi contagi, ovvero 139 persone, riguarda uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini. Questo evidenzia una vulnerabilità particolare di questo gruppo, contro i 90 casi, pari al 38%, riscontrati tra uomini e donne eterosessuali. Solo due persone sono risultate positive a causa dell’uso di aghi infetti per consumare droghe. Fortunatamente, il rapporto segnala che non si sono verificati nuovi contagi attraverso trasfusioni di sangue o trasmissione materno-infantile, riducendo ulteriormente le preoccupazioni su possibili vie di trasmissione più comuni.
Confronto con la situazione in Spagna
Mentre le Canarie stanno vedendo un aumento dei casi di HIV, la situazione a livello nazionale presenta un trend opposto. In Spagna, nel 2023, le infezioni da HIV hanno mostrato una diminuzione, con un totale di 3.196 nuovi casi, rispetto ai 3.308 segnalati l’anno precedente. Questo fenomeno suggerisce che le Canarie potrebbero essere un’eccezione in un contesto altrimenti positivo per il resto del Paese. La disparità tra i dati regionali e quelli a livello nazionale pone interrogativi sulle strategie di prevenzione e monitoraggio adottate nell’arcipelago.
Nuove iniziative per la diagnosi precoce
In risposta all’aumento delle infezioni, il Servizio Canario di Sanità ha avviato un’importante iniziativa per migliorare la diagnosi precoce del HIV. Il nuovo sistema automatizzato di registrazione nelle cartelle cliniche sarà implementato in tutti gli ospedali pubblici dell’arcipelago. Esso si rivolge in particolare ai pazienti che presentano sintomi riconducibili all’infezione, facilitando così l’accesso a test di screening non effettuati precedentemente in contesti di Assistenza Primaria.
Questo piano è stato attivato attraverso un accordo tra il SCS e Gilead, seguendo le linee guida delle società scientifiche spagnole e delle associazioni canarie dedicate alle malattie infettive. Tale iniziativa rappresenta un passo significativo verso una maggiore consapevolezza e prevenzione delle infezioni da HIV, nonché un impegno volto a garantire che i pazienti ricevano diagnosi tempestive e cure adeguate. Attraverso questo sistema, si spera di contenere l’ulteriore espansione del virus nell’arcipelago e migliorare la salute pubblica.