La recente decisione del governo dell’isola di Gran Canaria di bocciare la costruzione di una pianta di rigassificazione e di una centrale elettrica al Porto di La Luz ha sollevato un acceso dibattito. Solo i partiti Nuova Canaria e Partito Socialista hanno espresso l’opposizione a questo progetto, evidenziando preoccupazioni rilevanti legate all’impatto ambientale e alla salute pubblica. Nel frattempo, un rapporto interno del Cabildo di Gran Canaria ha rivelato che l’impianto potrebbe causare un incremento drammatico delle emissioni di CO2, sollevando interrogativi sulla sostenibilità di questa iniziativa.
Dettagli sul progetto e la sua bocciatura
Nel corso dell’ultima riunione del Cabildo, il governo dell’isola ha approvato una mozione contro la costruzione della pianta di rigassificazione e della centrale elettrica da 70 megawatt. Si è sostenuto che il progetto non risponde alle necessità degli abitanti dell’isola, ma soddisfa solo gli interessi economici della società proponente. Questo atteggiamento è emerso in un contesto in cui la protezione ambientale e la salute pubblica devono essere prioritarie, specialmente per una popolazione che già affronta sfide significative in questi ambiti.
L’analisi condotta dal Consiglio Insulare di Energia ha messo in evidenza che il nuovo impianto è destinato a generare un incremento delle emissioni di CO2, che passerebbero da circa 25.884 tonnellate all’anno a oltre 304.780 tonnellate. Questo aumento è stato descritto come un paradosso rispetto agli obiettivi di descarbonizzazione della regione. Non solo, ma si è anche fatto riferimento al metano, un gas serra molto più potente del CO2, le cui fughe potrebbero compromettere qualsiasi beneficio ambientale che si vorrebbe ottenere dall’iniziativa.
Le ripercussioni sulle malattie e la salute pubblica
L’argomento principale presentato nel documento approvato riguarda le ripercussioni negative su salute e ambiente. La Direzione Generale di Salute Pubblica del Servizio Sanitario Canario ha avvertito che l’aumento delle emissioni potrebbe portare a un incremento delle malattie respiratorie e cardiovascolari tra la popolazione residente. La presenza di una centrale elettrica in prossimità di altre strutture industriali ad alto rischio di incidenti ha sollevato ulteriori preoccupazioni, evidenziando la necessità di adottare misure di protezione adeguate per garantire la sicurezza dei cittadini.
La mozione richiede che la Direzione Generale di Energia del Governo delle Canarie non conceda l’autorizzazione amministrativa richiesta per il progetto, attualmente sotto valutazione di impatto ambientale. Si chiede inoltre che sia il governo regionale che Puertos del Estado esplorino e diano priorità a soluzioni più sostenibili, come il potenziamento della rete elettrica esistente per soddisfare le esigenze del porto, evitando di aumentare ulteriormente le emissioni in aree popolate.
Le posizioni politiche e le critiche incrociate
Nella discussione politica, i partiti PP e CC si sono astenuti durante la votazione, esprimendo il loro disappunto nei confronti di NC e PSOE per non aver fermato il progetto durante i loro mandati passati, quando avevano il controllo del governo regionale, del Cabildo e del comune di Las Palmas. I rappresentanti di questi partiti hanno sottolineato che dovevano essere stati più proattivi nei confronti di questioni come la salute pubblica e la sostenibilità ambientale fin da allora.
D’altra parte, il partito di estrema destra Vox ha votato contro la mozione, accusando il governo insulare di “fanatismo climatico”. Vox ha difeso l’importanza della competitività e dell’efficienza energetica del Porto di La Luz, prospettando il suo ruolo come punto di rifornimento per il traffico marittimo internazionale. Questa posizione ha ulteriormente evidenziato le spaccature ideologiche all’interno del panorama politico delle Canarie.
La risposta del presidente del Cabildo
Antonio Morales, presidente del Cabildo, ha affermato di aver inizialmente sostenuto il progetto poiché lo considerava utile per l’immagazzinamento di gas destinato al rifornimento delle navi. Tuttavia, ha puntualizzato di sentirsi tradito e afferma che la proposta della Totisa Holdings consiste nel far passare una centrale elettrica da 70 megawatt sotto le mentite spoglie di un progetto di rigassificazione, che era già stato rifiutato in altre aree come Arinaga.
Morales ha ribadito che il progetto non coinvolgerebbe in modo significativo il porto di Las Palmas, poiché solo il 6% della generazione elettrica sarebbe diretta a tale scopo. Concludendo il suo intervento, ha affermato con fermezza che non poteva accettare un’iniziativa del genere, sottolineando l’impatto potenzialmente devastante sia per l’ambiente che per la salute pubblica.