Isole Canarie

Rifiutata la richiesta di risarcimento per i danni morali legati alla cancellazione di un festival a Tenerife

La Corte Provinciale di Barcellona respinge la richiesta di risarcimento per danni morali da parte di una donna dopo la cancellazione di un festival a Tenerife, evidenziando le responsabilità organizzative.

Una recente sentenza della Corte Provinciale di Barcellona ha bocciato la richiesta di una donna che chiedeva 4.100 euro di risarcimento per danni morali a seguito della cancellazione di un festival di reggaeton avvenuta nel sud di Tenerife nel 2022. Questo episodio ha suscitato l’interesse del pubblico, evidenziando le complessità legate alla responsabilità organizzativa degli eventi e i diritti degli acquirenti nel caso di imprevisti.

Rifiutata la richiesta di risarcimento per i danni morali legati alla cancellazione di un festival a Tenerife

Cancellazione del festival e reazioni della denuncia

Secondo quanto riportato dalla donna, la sospensione del festival ha generato in lei uno stato di “incertezza, inquietudine, disagio e fatica.” L’investimento effettuato per le sue vacanze, da lei descritto come un “completo disastro,” sembrava giustificare la sua richiesta di risarcimento. Tuttavia, la corte ha esaminato con attenzione le circostanze legate al festival e la comunicazione agli acquirenti.

L’organizzazione dell’evento ha sostenuto di aver notificato a tutti i compratori la cancellazione mediante email personalizzate. È emerso che la donna, contrariamente a quanto sostenuto, aveva infatti ricevuto e preso atto delle comunicazioni ufficiali.

Opzioni offerte ai partecipanti

In aggiunta all’avviso di cancellazione, gli organizzatori hanno fornito opzioni ai partecipanti, permettendo un rimborso totale del prezzo del biglietto o la possibilità di utilizzare lo stesso biglietto per l’edizione successiva del festival, prevista per l’anno successivo. Si è riscontrato che la donna in questione ha scelto di rinnovare il proprio biglietto per partecipare nel 2023, un comportamento che ha influenzato la decisione finale della corte.

Considerazioni sulla responsabilità e i danni morali

La Corte ha enfatizzato che, sebbene la donna avesse la possibilità di scegliere una meta alternativa per le sue ferie in assenza del festival, ciò non implica che i dati della vacanza possano essere addossati all’organizzazione del festival stesso. Infatti, secondo le osservazioni della sentenza, “non è responsabilità della società che la denunciante abbia deciso di trascorrere una settimana di vacanze a Tenerife facendo affidamento sul festival.”

Riguardo ai presunti danni morali, il tribunale ha stabilito che la cancellazione del festival non ha comportato una “situazione di angoscia, sofferenza psichica o ansia,” considerandoli solamente un motivo di delusione, non congruente con un danno risarcibile.

Aspetti finali e dibattito sulla responsabilità organizzativa

La sentenza evidenzia che la mera cancellazione di un evento non consente di imputare le spese di viaggio alla società organizzatrice. Inoltre, è stato confermato che la donna ha avuto ripetuto accesso alla piattaforma ufficiale che illustrava i passi da seguire per ottenere eventuali compensazioni. Questo caso ha avviato una riflessione più ampia sui confini della responsabilità organizzativa nel contesto di eventi cancellati, sottolineando l’importanza di gestire le aspettative stesse dei partecipanti. Byte-parentesi: la delusione, in questo contesto, non giustifica la richiesta di un risarcimento.