Le Canarie si trovano nuovamente di fronte a sfide significative nelle aree della ricerca e dello sviluppo , suscitando preoccupazioni per il futuro economico dell’arcipelago. Nonostante l’aumento degli investimenti nel settore, la regione continua a occupare l’ultimo posto a livello nazionale. Questo articolo esplorerà i dettagli della situazione attuale, confrontando le Canarie con altre comunità autonome spagnole e analizzando il ruolo delle università e delle imprese nel contesto della R&D.
Il disallineamento degli investimenti nella ricerca
Secondo i dati forniti dall’Istituto Nazionale di Statistica , le Canarie si posizionano come la comunità con il minor investimento in ricerca e sviluppo pro capite, con appena 138,1 euro per abitante. Un dato sorprendente se paragonato ad altre regioni come il Paese Basco e Madrid, dove gli investimenti raggiungono rispettivamente 925,5 euro e 862,3 euro per abitante. Questa sproporzione evidenzia un significativo divario nell’allocazione delle risorse, con le isole che ricevono quasi sette volte meno di quanto investito in altre comunità.
A livello nazionale, il totale delle spese in R&D ha raggiunto i 22.379 milioni di euro nel 2023, il che rappresenta un aumento del 15,8% rispetto all’anno precedente e corrisponde all’1,49% del Prodotto Interno Lordo spagnolo. Al contrario, le Canarie hanno realizzato nel 2023 un investimento di 309.304 euro, segnando un incremento di quasi il 14% rispetto ai 271.596 euro del 2022. Tuttavia, nonostante questi incrementi, l’arcipelago continua a faticare per emergere dalla posizione sfavorevole in cui è bloccato da anni, non riuscendo a recuperare i livelli di spesa pre-crisi finanziaria del 2008.
La sfida della crescita economica e dell’attrattività per le imprese
È paradossale che, nonostante il contesto favorevole e l’attrattività delle Canarie per le aziende tecnologiche — grazie a vantaggi fiscali e a un ambiente innovativo — queste continuino a bistrattare la R&D. I settori in crescita come tecnologia, innovazione e TIC dovrebbero fungere da catalizzatori per un aumento degli investimenti, ma la realtà attuale non sembra riflettere queste potenzialità.
Juan Antonio Montiel, professore presso l’Istituto di Microelettronica Applicata dell’Università di Las Palmas de Gran Canaria, sottolinea l’importanza delle Canarie nel reperire fondi europei per progetti di tecnologia all’avanguardia. Montiel spiega che l’arcipelago coordina l’unico progetto spagnolo nel programma Chips Joint Undertaking, il programma europeo leader nel settore dei semiconduttori, ma lamenta la mancanza di supporto locale. Queste parole evidenziano una negatività verso le istituzioni locali, dove la cooperazione sembra scarseggiare nonostante l’ottima posizione della Spagna nel panorama europeo degli investimenti.
Il contributo delle università alla ricerca
Le università si confermano come i principali promotori degli investimenti in R&D nelle Canarie. Nel 2023, il settore dell’istruzione superiore ha speso 116.269 euro, mentre l’amministrazione pubblica ha stanziato 101.048 euro e le aziende solo 89.179 euro, poco più di un quarto della spesa totale. Questo dimostra come il sistema universitario giochi un ruolo cruciale nel sostenere le attività di ricerca, contrastando l’insufficienza di investimenti provenienti dal settore privato.
In totale, la R&D nelle Canarie ha generato circa 4.644 posti di lavoro a tempo pieno, la maggior parte dei quali è costituita da personale di ricerca, con un totale di 3.045 ricercatori. Queste informazioni mettono in evidenza il potenziale disponibile nell’arcipelago per sviluppare innovazioni significative se supportato adeguatamente da investimenti più cospicui e da politiche locali favorevoli.
Di fronte a questo scenario complesso, le Canarie devono riconsiderare le proprie strategie di investimento e facilitazione della R&D per uscire da una situazione che limita le loro potenzialità di crescita e sviluppo.