L’inchiesta su un’operazione di fatturazione fittizia che coinvolge diverse società a Gran Canaria continua a svilupparsi presso i tribunali della capitale. Questo caso, che ha attirato l’attenzione pubblica e mediática, è incentrato su attività illecite che avrebbero gonfiato i costi per lavori come l’ampliamento del molo Santa Catalina e la costruzione della Città di Giustizia. Al momento, sono circa trenta le compagnie coinvolte e tredici le persone sotto inchiesta, tra cui spiccano nomi importanti nel campo dell’edilizia nelle Canarie.
L’indagine in corso
Il Giudice dell’Istruzione numero 7 di Las Palmas ha recentemente sollecitato le parti in causa a presentare le loro conclusioni provvisorie, spingendo per la chiusura del caso o l’apertura di un processo attraverso l’accusa formale. Le accuse mosse comprendono diversi reati, tra cui frodi, riciclaggio di denaro, evasione fiscale e falsificazione di documenti ufficiali. Il magistrato Javier García-Sotoca ha trasformato le indagini preliminari in un procedimento abbreviato, che prelude al processo penale.
Le origini di questo caso risalgono al 2015, quando l’Amministrazione Tributaria e la Procura dei Delitti Economici presentarono una denuncia che attivò un’inchiesta durata tre anni. Questa ha visto il coinvolgimento dell’Unità di Delinquenza Economica e Fiscale della Polizia Nazionale, che ha anche condotto intercettazioni telefoniche autorizzate dal giudice. Le indagini hanno rivelato una rete di società che emettevano fatture false o irregolari a favore di FCC e COMSA, aziende che si occupavano di opere pubbliche per conto di autorità locali e governative.
La rete di aziende coinvolte
Tra le società implicate nel caso figurano nomi come Muralla de Occidente, Poseidón 2012, Atlantic Mogán, e molte altre. Queste compagnie avrebbero emesso fatture per lavori svolti per conto di FCC e COMSA che, secondo i documenti investigativi, non corrisponderebbero alla realtà. In particolare, l’indagine ha mostrato che oltre 8,1 milioni di euro sono stati fatturati a FCC per progetti legati alla Città di Giustizia e all’ampliamento del molo di Santa Catalina. Inoltre, sono stati rilevati 3,4 milioni di euro emessi da COMSA per lavori di dubbia giustificazione, come la climatizzazione del Giardino Botanico di La Orotava.
La figura di Juan Carlos Delgado Neyra
Al centro di questo intricato scheletro di società risulta esserci Juan Carlos Delgado Neyra, il quale sarebbe legato a circa trenta aziende “fantasma”. Queste avrebbero sistematicamente emesso fatture per un totale di oltre 8 milioni di euro tra il 2008 e il 2013, relative a lavori che non si sono mai svolti. La sua posizione e le sue azioni hanno richiamato l’attenzione delle autorità, che hanno avviato un approfondito esame della sua rete di relazioni commerciali e finanziarie.
Un aspetto particolare di questa vicenda è la società Cofhisa, che ha dichiarato di aver fornito materiali per il giardino di La Orotava, ma è emerso che non avesse personale e che negli ultimi anni avesse accumulato una considerevole collezione d’arte. Sotto la direzione di Fernando Hernández, ex responsabile di COMSA nelle Canarie, Cofhisa ha speso una somma ingente in opere d’arte, sollevando ulteriori sospetti sulla trasparenza delle sue operazioni commerciali.
Collegamenti tra arte e opere pubbliche
L’ufficio della UDEF ha scoperto che Cofhisa ha sostenuto spese straordinarie per opere d’arte, ammontanti a circa 850.000 euro all’anno tra il 2011 e il 2013, e ulteriori 500.000 euro nel 2014. Le indagini hanno rivelato che gran parte delle transazioni effettuate dalla società sono state condotte con gallerie d’arte internazionali di grande prestigio, come Sotheby’s e Christie’s, anziché con fornitori legittimi di materiali da costruzione.
I legami di fatturazione tra le due aziende sono venuti alla luce, e le indagini hanno messo in evidenza che le operazioni illecite erano più articolate di quanto inizialmente ritenuto. Il giudice ha sottolineato come entrambi i gruppi avessero messo in atto schemi distinti per realizzare le fatturazioni fraudolente.
Coinvolgimenti e prospettive future
Oltre a Neyra e agli altri dirigenti coinvolti, il caso ha portato all’attenzione di investigatori e pubblica accusa un insieme di soggetti tra cui Manuel A. G., Antonia Estefanía S. G. A., e altri, spesso dipendenti delle aziende o figure che gestivano compagnie facciate per falsificare fatture. Le conseguenze legali di questa indagine potrebbero essere significative e potrebbero rappresentare solo l’inizio di un processo che si preannuncia complesso e articolato.
Le indagini continuano e i risultati definitivi attesi da questo procedimento giudiziario promettono di rivelare ulteriori dettagli su una delle operazioni di frode più intricate mai viste nel settore pubblico delle Canarie, sollevando interrogativi su trasparenza e legalità nelle opere pubbliche dell’isola.