La società di consegna di cibo a domicilio Glovo ha annunciato un importante cambiamento nel suo modello operativo, abbandonando il controverso sistema di falsi autonomi per adottare un approccio che prevede contratti di lavoro per i suoi fattorini. La decisione arriva dopo un accumulo di sanzioni per 200 milioni di euro e in concomitanza con il processo penale che coinvolge il fondatore della società. Questo passo rappresenta un cambiamento significativo non solo per Glovo ma per il settore della consegna a domicilio in Spagna, dove la questione dei diritti dei lavoratori è stata ampiamente dibattuta.
Glovo e il nuovo modello di lavoro garantito
Con un comunicato stampa diffuso ai media, Glovo ha ufficializzato il passaggio a un modello lavorativo completamente regolamentato, con tutte le città servite dalla piattaforma, oltre 900 attualmente, incluse nel nuovo approccio. Questo cambiamento promette di garantire contratti di lavoro a tutti i suoi fattorini, alcuni dei quali erano stati impiegati come lavoratori autonomi senza le dovute garanzie. La Ministra del Lavoro del Governo spagnolo, Yolanda Díaz, ha accolto con entusiasmo questa decisione, definendola come “il movimento affiliativo più importante della storia di Spagna”, con l’obiettivo di regolarizzare circa 60.000 lavoratori.
Díaz ha sottolineato anche l’importanza della democrazia nel contesto economico, affermando che nessuna azienda, indipendentemente dalla sua grandezza, può prevalere sull’equità e sui diritti dei lavoratori. Glovo ha dichiarato di voler mantenere inalterata l’esperienza dei consumatori e quella dei ristoranti partner, garantendo così la continuità del servizio anche durante questo periodo di transizione.
La legge rider e il contesto normativo
Il cambiamento del modello di lavoro di Glovo arriva in un momento critico, in quanto nel 2021 il Governo spagnolo, guidato da un’alleanza tra il PSOE e Unidas Podemos, ha approvato la cosiddetta “legge rider”. Questa normativa è stata creata specificamente per proteggere i diritti dei lavoratori autonomi nel settore delle consegne e per combattere la pratica dei falsi autonomi. Prima dell’entrata in vigore di questa legge, Glovo accumulava una serie di multe da parte dell’Ispettorato del Lavoro, che le aveva inflitto sanzioni miliardarie.
Nonostante queste sanzioni, Glovo ha continuato a operare utilizzando il modello di falso autonomo fino a oggi. L’ingresso della nuova legge ha pertanto rappresentato una pressione decisiva per il cambiamento di rotta della società. La nuova politica di assunzione potrebbe anche essere vista come una risposta alle richieste crescenti da parte dei lavoratori e dei sindacati per un’impresa più giusta e equa nel trattamento dei propri dipendenti.
La controversia con Just Eat: un duro confronto
Nel contesto di questo significativo cambiamento, Glovo si trova anche a dover affrontare una causa legale da parte della compagnia competitor Just Eat. Solo pochi giorni fa, Just Eat ha denunciato Glovo per concorrenza sleale, chiedendo un risarcimento di fino a 295 milioni di euro per danni e perdite. Just Eat, a differenza di Glovo, ha già implementato un modello di lavoro che garantisce contratti ai suoi fattorini, e ha messo in evidenza le disparità tra le due aziende nel trattamento dei lavoratori.
Questa controversia aggiunge un ulteriore strato di complessità al già delicato ecosistema delle consegne a domicilio in Spagna, dove la pandemia ha ulteriormente evidenziato la necessità di proteggere i diritti dei lavoratori. Mentre Glovo cerca di adattarsi alle nuove norme lavorative e alle pressioni legali, il futuro del settore potrebbe essere marcato da cambiamenti radicali che potrebbero ridefinire le dinamiche tra le varie aziende operanti in questo campo.