La questione del maltrattamento degli animali continua a destare sconcerto nell’arcipelago delle Isole Canarie, in particolare a La Graciosa, dove un caso ha acceso i riflettori sulla pratica controversa del sacrificio di felini. Raquel Córdoba, portavoce dell’associazione ADEMAL, ha denunciato durante il programma “Buenos días, Lanzarote” di Radio Lanzarote – Onda Cero, il sacrificio di un gatto catturato con il metodo CER . Questo episodio ha portato alla convocazione di una manifestazione che si terrà a Lanzarote il 27 ottobre, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della protezione degli animali.
La denuncia di ADEMAL e le reazioni istituzionali
Raquel Córdoba ha espresso la sua indignazione per quanto avvenuto, sottolineando come il Governo delle Canarie abbia recentemente ammesso pubblicamente il sacrificio dell’animale, giustificandosi con la sua presunta aggressività. “Come può essere considerato aggressivo un gatto selvatico rinchiuso in una gabbia di mezzo metro? Questo è un omicidio in piena regola,” ha dichiarato Córdoba, evidenziando l’assurdità della situazione.
ADEMAL ha annunciato che intraprenderà azioni legali contro l’amministrazione locale e il veterinario coinvolto nel caso, sottolineando la necessità di prendere posizione contro ciò che ritengono un grave abuso nei confronti della fauna selvatica. La questione ha generato un dibattito intenso e ha sollevato interrogativi sull’efficacia delle misure di controllo della popolazione felina adottate dalla municipalità.
Manifestazione e sostegno della comunità
In risposta a questo evento drammatico, ADEMAL ha organizzato una manifestazione che si svolgerà il 27 ottobre alle 11:00 in Calle Blas Cabrera Felipe, ad Arrecife. Con il motto “No all’esterminio della popolazione felina nelle Canarie!“, l’iniziativa si propone non solo di attirare l’attenzione sul caso specifico, ma anche di mobilitare un’ampia fetta della comunità per protestare contro il maltrattamento degli animali nella regione. La manifestazione si estenderà anche ad altre isole, creando una rete di solidarietà su tutto l’arcipelago.
Córdoba ha confermato il sostegno di diversi gruppi di attivisti e sostenitori del benessere animale, augurandosi che la mobilitazione possa portare a cambiamenti significativi nella legislazione e nella gestione della popolazione felina. La questione del benessere degli animali domestici e selvatici è diventata un tema sempre più scottante nelle conversazioni pubbliche, alimentando un contrasto tra le pratiche tradizionali e le esigenze di protezione degli animali.
La verità sul sacrificio e il coinvolgimento delle autorità locali
Secondo le informazioni emerse, il sacrificio del gatto non sarebbe avvenuto all’interno di Lanzarote, ma in un’altra località. Raquel Córdoba ha dichiarato di aver parlato con il consigliere dell’area competente del Comune di Teguise, che ha espresso rammarico per l’accaduto. Inoltre, ha confermato di avere il pieno sostegno del Settore di Benessere Animale del Cabildo. Questo solleva interrogativi sulle pratiche delle autorità locali e sulle loro responsabilità nel garantire la sicurezza e il benessere delle popolazioni animali.
Córdoba ha rivelato che negli ultimi dodici mesi è attivo un team di veterinari a La Graciosa che sta lavorando con il metodo CER, non limitandosi all’operazione di sterilizzazione ma anche installando telecamere per monitorare il comportamento degli animali e studiare eventuali predazioni. Tuttavia, ha sottolineato che finora non sono emerse prove concrete di minacce alle specie locali come le pardelas o i pinzones verdi, suggerendo che la presenza dei gatti non costituisce un pericolo per l’ecosistema.
Questioni scientifiche e dubbi sul rapporto di analisi
Un altro aspetto controverso sollevato da Córdoba riguarda l’affidabilità di un rapporto pubblicato da biologi e scienziati, che sostenevano l’esistenza di problemi legati alla predazione dei gatti. “Le analisi fecali che hanno condotto non possono sostenere un rapporto scientifico valido, bisogna effettuare una necroscopia per capire se l’uccello trovato fosse morto o ferito,” ha dichiarato. Nonostante le critiche, i biologi e i veterinari hanno ribadito che il metodo CER, se applicato correttamente, resta l’unica soluzione efficace per controllare la popolazione felina in libertà.
Córdoba ha concluso esprimendo la sua preoccupazione per l’interpretazione della scienza nel dibattito pubblico, evidenziando come le persone non esperte possano sentirsi intimidite dalle argomentazioni scientifiche. La questione rimane aperta e invita a una riflessione più profonda su come gestire il delicato equilibrio tra la protezione degli animali e la salvaguardia delle specie autoctone nelle Isole Canarie.