Il Difensore del Popolo, Ángel Gabilondo, ha presentato un’importante relazione relativa agli abusi sessuali nel contesto della Chiesa cattolica, rivelando le sue implicazioni e il ruolo dei poteri pubblici. Questo rapporto, frutto di un’istruttoria lunga e complessa, solleva questioni fondamentali che riguardano la giustizia e la tutela delle vittime.
La presentazione del rapporto al Congresso
Martedì, Ángel Gabilondo ha partecipato alla Commissione Congiunta del Congresso e del Senato per discutere il “Rapporto sugli abusi sessuali nella Chiesa cattolica” e sul compito dei poteri pubblici. In questa sede, ha dichiarato che l’istituzione ha formalmente consegnato il documento il 27 ottobre 2023 alla presidente del Congresso e, pochi giorni dopo, il 2 novembre, al presidente del Governo. Gabilondo ha sottolineato che questo è un momento cruciale per il Parlamento, poiché ora spetta alle enti legislativi e esecutivi attuare le raccomandazioni formulate nel rapporto.
Il documento è composto da ben 777 pagine e si colloca come risposta a una Proposta Non di Legge, approvata con una maggioranza significativa il 10 marzo 2022, che ha visto 286 voti favorevoli, 51 contrari e due astensioni. Il Difensore ha evidenziato come il rapporto risponda a un dolore e a una solitudine che per anni sono stati silenziati. Ha messo in luce i fattori di rischio e le conseguenze legate agli abusi, analizzando anche come la Chiesa cattolica e i poteri pubblici hanno affrontato la questione.
In questa occasione, è stato ribadito che le vittime devono essere al centro di questo processo. Gabilondo ha affermato che l’obiettivo primario è descrivere la portata del fenomeno degli abusi, le sue cause e le sue ripercussioni sulle persone coinvolte. Con fiducia, ha espresso l’auspicio che le raccomandazioni presenti nel rapporto possano aiutare a stabilire responsabilità, riparare le vittime e pianificare politiche pubbliche per prevenire futuri abusi su minorenni.
Raccomandazioni chiave per la tutela delle vittime
Durante la sua audizione, Gabilondo ha esposto 24 raccomandazioni principali contenute nel rapporto, tutte focalizzate sulla cura e sulla risposta da dare alle vittime. Tra i punti salienti, spicca la proposta di un riconoscimento pubblico che simboleggi la riparazione per le vittime, soprattutto per il lungo periodo di indifferenza che va dal 1970 al 2020. Inoltre, è stata sollevata la necessità di creare un fondo statale per compensare le vittime e istituire un ente specializzato che gestisca le richieste di riconoscimento e riparazione.
Le proposte includono anche riforme legislative, orientate a chiarire e risarcire gli eventi occorsi, e a prevenire futuri abusi. Si richiede alla Chiesa cattolica di garantire il supporto necessario alle vittime nel loro percorso di recupero, fornendo trattamenti terapeutici quando necessario e aprendo i suoi archivi agli investigatori. Queste misure sono fondamentali per restituire dignità alle vittime e rimediare ai torti subiti.
Le testimonianze delle vittime: un’analisi approfondita
Gabilondo ha rimarcato, in più occasioni, l’importanza delle testimonianze raccolte attraverso l’Unità di Attenzione alle Vittime, poiché esse evidenziano l’impatto devastante degli abusi sessuali. Nel rapporto sono state raccolte le testimonianze di 487 vittime, la maggior parte delle quali di sesso maschile. Questi racconti mettono in evidenza le difficoltà emozionali e comportamentali vissute dagli individui a causa di tale esperienza traumatica.
Un terzo delle vittime ha riferito sintomi di stress post-traumatico, mentre altre hanno sperimentato problemi di depressione, vergogna e tendenze suicidarie. I dati non provengono solo da interviste dirette, ma anche da fonti ufficiali, ricerche condotte dalla Chiesa e indagini effettuate da media di settore.
La dimensione del fenomeno degli abusi in Spagna
Per comprendere l’effettiva portata del problema, è stata condotta un’indagine demoscopica su scala nazionale, affidata all’azienda GAD3. Tale studio ha rivelato che l’11,7% delle persone intervistate ha subito abusi sessuali prima dei 18 anni. In particolare, il 3,36% ha denunciato che tali abusi siano avvenuti in contesti familiari. Lo studio indica anche che lo 0,6% dei partecipanti ha subito un’aggressione sessuale da parte di un sacerdote o religioso cattolico.
L’indagine coinvolge una popolazione rappresentativa di 8.013 persone, con l’obiettivo di fornire una visione completa e chiara della problematica, non limitata al contesto religioso. Nonostante il Difensore del Popolo abbia già inviato una documentazione completa all’interno del rapporto, è fondamentale che i risultati siano elaborati e condivisi per garantire la trasparenza e la responsabilità di fronte a un problema così rilevante.
Nuove testimonianze e la risposta delle istituzioni
Da quando il rapporto è stato reso pubblico, l’Unità di Attenzione alle Vittime ha continuato a ricevere nuove testimonianze, portando a un totale di 674 casi accertati. Anche se questi nuovi racconti non modificano le conclusioni del rapporto, essi confermano l’importanza della questione trattata e dimostrano che la portata del fenomeno è ancora più ampia di quanto inizialmente previsto.
Gabilondo ha sottolineato che gli abusi sessuali all’interno della Chiesa cattolica rappresentano un serio problema sociale e di salute pubblica, che ha causato danni incalcolabili. È essenziale che sia avviata una seria riflessione e un’azione concreta da parte delle istituzioni per garantire che tali eventi non si ripetano e che le vittime possano finalmente ricevere giustizia e risarcimento.