Isole Canarie

Agricoltori canari in protesta: il 8 novembre una marcia per i diritti del settore agricolo

Agricoltori delle Isole Canarie protestano il 8 novembre a La Palma per rivendicare prezzi equi per le banane e chiedere interventi urgenti contro la crisi del settore agricolo locale.

La crisi del settore agricolo delle Isole Canarie, in particolare per quanto riguarda il mercato delle banane, ha spinto la piattaforma per un prezzo giusto e autentico del platano a organizzare una marcia protestataria il prossimo 8 novembre a La Palma. Questo evento, concepito come una mobilitazione automobilistica, avrà luogo a Breña Alta e mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla difficile situazione in cui si trovano i produttori locali. Attualmente, molti agricoltori lamentano di essere costretti a vendere le loro banane a prezzi inferiori rispetto ai costi di produzione, un fenomeno che minaccia la sostenibilità economica dell’intero settore.

Agricoltori canari in protesta: il 8 novembre una marcia per i diritti del settore agricolo

La crisi nel settore delle banane

La crisi che attanaglia il settore agricolo delle banane a La Palma è aggravata da una serie di fattori che rendono difficile per i produttori ottenere un profitto dignitoso. Secondo le dichiarazioni di Juan Carlos Rodríguez, portavoce della piattaforma, la mancanza di regolazione del mercato, i prezzi estremamente bassi offerti dai compratori e il monopolio dei profitti da parte degli intermediari si stanno rivelando letali per gli agricoltori. Questi problemi non solo mettono in pericolo la vita economica dei produttori, ma minacciano anche la cultura e l’identità agraria di La Palma, un’isola storicamente legata alla coltivazione della banana.

Rodríguez sottolinea che il settore porta con sé un’importante storia di tradizioni e competenze, ora a rischio di essere eradicato da dinamiche di mercato scorrette. Gli agricoltori chiedono interventi urgenti da parte di ASPROCAN, l’Associazione dei Produttori di Banane delle Canarie, e del governo locale affinché vengano riviste le pratiche commerciali e introdotti controlli rigorosi per tutelare i diritti degli agricoltori. In particolare, è necessaria una regolamentazione più stringente per evitare che i mediatori si approprino di una fetta troppo grossa dei profitti.

Reazioni alla destituzione del direttore di Agricoltura

Un altro motivo di malcontento tra gli agricoltori è legato alla recente destituzione di Javier Gutiérrez Taño, ex direttore del Dipartimento di Agricoltura delle Canarie. Questa decisione è stata vista come un tentativo da parte delle autorità di favorire interessi di grandi investitori a discapito dei piccoli produttori. Gli agricoltori percepiscono questa mossa come un segnale preoccupante di un allontanamento dal loro diritto a ricevere supporto e protezione per le loro attività.

Rodríguez ha denunciato che la situazione deve cambiare radicalmente e che il governo deve riconsiderare le proprie priorità. Gli agricoltori chiedono di essere ascoltati e di partecipare attivamente alle decisioni che riguardano il loro settore e il futuro delle loro coltivazioni. La marcia del 8 novembre, dunque, si pone anche come un’occasione per fare sentire le loro voci e reclamare una politica agricola più equa e sostenibile.

Rilancio del settore agricolo in Canarie

Il messaggio principale degli agricoltori è quello di rendere nuovamente il settore agricolo delle banane un’attività economicamente sostenibile e dignitosa, capace di valorizzare la tradizione e il patrimonio agricolo dell’isola. Secondo Rodríguez, è fondamentale riportare l’attenzione sulla necessità di cultivi locali e sull’importanza di preservare l’autosufficienza alimentare, per garantire che i prodotti vengano coltivati vicino ai consumatori. La perdita della “cerniera verde”, così viene spesso definita la tradizione agricola dell’isola, potrebbe avere ripercussioni enormi non solo sull’economia locale, ma anche sull’ambiente e sul tessuto sociale delle comunità.

Pertanto, l’appuntamento del 8 novembre rappresenta un momento cruciale per l’unità degli agricoltori e per la lotta per un futuro migliore. La speranza è che la mobilitazione porti a un cambiamento positivo e che il governo e altre istanze prendano in seria considerazione le istanze di chi lavora ogni giorno per mantenere viva la tradizione agricola delle Canarie.