Isole Canarie

Ancora polemiche ad Anaga: gli imprenditori si oppongono alla soppressione delle guaguas turistiche

Il Cabildo di Tenerife decide di eliminare le guaguas turistiche, suscitando forti proteste tra imprenditori e residenti di Anaga per l’impatto negativo su economia e turismo locale.

La decisione del Cabildo di Tenerife di eliminare le guaguas turistiche di grande dimensione a partire da gennaio 2024 ha scatenato una forte opposizione tra gli imprenditori e i residenti di Anaga. Le reazioni giungono da diverse associazioni locali e da singoli commercianti, i quali evidenziano l’impatto economico e sociale che tale misura potrebbe avere sulle piccole imprese e sul turismo nella zona. In questo articolo, andremo ad analizzare le posizioni espresse dai rappresentanti locali e il contesto più ampio delle problematiche legate alla gestione turistica nella zona di Anaga.

Ancora polemiche ad Anaga: gli imprenditori si oppongono alla soppressione delle guaguas turistiche

Le reazioni degli imprenditori locali

La voce di maggiore rilevanza in questa vicenda è quella di Borja Bencomo, proprietario del ristorante La Ola, che ha espresso il suo dissenso nei confronti della decisione del Cabildo. “Proibire senza gestire i problemi del parco è una misura che respingiamo con fermezza,” ha affermato, sottolineando come il turismo sia fondamentale per l’economia locale. Secondo Bencomo, la zona è già afflitta da una situazione economica precaria, aggravata dall’applicazione non conforme della Legge sugli Spazi Naturali. “Ciò che stiamo vivendo è insostenibile. Come possiamo permettere che una misura come questa influisca sulla nostra sopravvivenza economica?” ha aggiunto. La sua critica si basa anche sulla mancanza di dialogo tra il Cabildo e le comunità locali, evidenziando l’assenza di tavoli di discussione utili a trovare soluzioni alternative.

Nel suo intervento, Bencomo ha anche proposto misure concrete per migliorare la situazione viaria, come l’installazione di un sistema di gestione del parcheggio e di controllo della circolazione. “L’idea di chiudere le guaguas senza modificare le modalità con cui i turisti accedono al parco non è una vera soluzione,” ha concluso, rimarcando l’importanza di un approccio collaborativo tra le istituzioni e i membri della comunità.

Critiche alla gestione del Cabildo

La frustrazione nei confronti del Cabildo non si limita agli imprenditori, ma si estende anche ai residenti. Africa, proprietaria di Casa África, uno dei ristoranti storici di Anaga, ha ribadito quanto il turismo sia vitale per la sopravvivenza di piccole attività commerciali. “Durante l’inverno dipendiamo quasi esclusivamente dalle guaguas turistiche,” ha dichiarato. La situazione estiva è in parte migliore grazie ai visitatori locali, ma il timore è che la decisione di limitare l’accesso al turismo possa mettere a rischio l’economia della zona. Africa ha anche evidenziato come la comunicazione del Cabildo in merito alla misura sia avvenuta in modo unilaterale, suggerendo che molte persone nella comunità hanno appreso la notizia attraverso i media.

La critica sembra quindi centrarsi sulla mancanza di un confronto diretto con la comunità per discutere i problemi legati al turismo e trovare soluzioni pratiche. Questo tema è emerso anche nei commenti di Cecilia, altra residente di Taganana, che ha lamentato la scarsa considerazione dimostrata dalle autorità locali nei confronti delle esigenze della popolazione. “Lasciateci lavorare, non possiamo i residenti essere messi in secondo piano da decisioni prese senza consultarci,” ha affermato.

Proposte per una gestione sostenibile del turismo

Un altro aspetto cruciale evidenziato dagli imprenditori locali è la necessità di una gestione coordinata e sostenibile del turismo in Anaga. Arsenio, membro dell’associazione di quartiere a Casas de la Cumbre, ha proposto l’implementazione di un sistema di navette efficienti che possa facilitare l’accesso dei visitatori riducendo il caos attuale. “L’idea di eliminare le guaguas turistiche non farà altro che incrementare i problemi di traffico e ridurre ulteriormente il numero di visitatori,” ha avvertito.

Inoltre, ha sollecitato una pianificazione più attenta degli spazi di parcheggio e l’adozione di misure di gestione realiste e concrete. “Non possiamo continuare a chiudere le opportunità ai turisti. Dobbiamo trovare modi per accoglierli senza compromettere i negizi locali,” ha suggerito, sottolineando la necessità di un approccio inclusivo e collaborativo.

La comunità in lotta per la propria voce

Di fronte alla situazione, è evidente che la comunità di Anaga si trova in una posizione difficile, combattendo per preservare l’equilibrio tra la necessità di proteggere l’ambiente naturale e la vitalità economica generata dal turismo. Le voci di protesta si fanno sempre più forti e una mobilitazione sembra all’orizzonte, con l’appello di Cecilia a unire le forze tra residenti e commercianti per far sentire la propria voce contro le restrizioni. “Siamo disposti a manifestare se necessario. Non possiamo permettere che le decisioni siano prese senza consultare chi vive e lavora qui,” ha chiosato.

La questione delle guaguas turistiche rappresenta più di un semplice dibattito sulla gestione del traffico: è una battaglia per il futuro dell’economia locale e il benessere della comunità di Anaga, che pertanto continuerà a rimanere al centro dell’attenzione nei prossimi mesi.