Nel contesto attuale del mercato immobiliare italiano, emerge una significativa crescita del rapporto tra reddito familiare e spese per la casa. Secondo un recente studio pubblicato dal portale immobiliare Idealista, è stato rilevato che nel corso dell’ultimo anno il fabbisogno di reddito per acquistare una abitazione è aumentato al 23%, mentre il dato nelle principali città delle Isole Canarie ha raggiunto addirittura il 32%. Ancora più preoccupante è la situazione per quanto riguarda il canone d’affitto, il cui peso sul reddito ha toccato punte del 35%-37% nelle stesse aree geografiche. La mancanza di offerta adeguata è citata come causa principale di tali incrementi.
Andamento percentuale dei costi per comprare casa
Rispetto all’anno precedente, i dati mostrano un incremento nella percentuale di reddito necessaria per acquistare una casa. Nel 2022, per una abitazione media di due stanze, il numero era fermo al 21%. Oggi, nel 2023, ci troviamo di fronte a un miglioramento a livello generale, con un 23%. Questo aumento rappresenta una crescita lenta ma costante dei costi per l’acquisto di immobili, che sta colpendo in modo particolare le famiglie con un reddito medio.
Le città spagnole con i più alti valori percentuali riguardo alla spesa per l’acquisto di case, partono da Palma, dove il 48% del reddito è dedicato a questo investimento. Inseguono a breve distanza Barcellona e Malaga con il 46% e 43% rispettivamente. Altre città come Valencia, Alicante e Madrid presentano valori attorno al 40%, mentre San Sebastián e Las Palmas di Gran Canaria si attestano al 34% e 32%. Questi dati sono sopra il 30% indicato come soglia di allerta dagli esperti del settore, evidenziando una crisi dell’accessibilità abitativa.
Aumento dei costi per affittare casa
La situazione non è migliore per quanto riguarda il mercato degli affitti. Le famiglie devono ora considerare che il costo totale per affittare una casa è aumentato drasticamente, tanto da richiedere il 35% del reddito familiare nelle Isole Canarie e il 32% in molte altre città significative. Il trend di crescita è costante e colpisce le località più ambite. Anche in questo caso, le città dove i costi sono più elevati includono Malaga e Palma, dove il 52% del reddito è impegnato per l’affitto, seguite da Barcellona con il 44% e Valencia con il 38%.
I costi maggiori per le famiglie che affittano, insieme all’aumento dei prezzi degli immobili, pongono molte persone in difficoltà. Località come Santa Cruz de Tenerife, Las Palmas, Alicante e Madrid risentono tutte di queste tendenze, con percentuali che si avvicinano al 37%. Questa situazione solleva domande sul futuro del mercato immobiliare e sull’accessibilità delle abitazioni.
Le province con maggior sforzo economico
Analizzando i dati a livello provinciale, emerge che Malaga e le Isole Baleari sono le aree dove si registra il maggiore sforzo economico per affittare una casa. Entrambe le province richiedono il 52% del reddito familiare, un numero allarmante che mette in luce la difficoltà delle famiglie nel sostenere tali spese. Segue Barcellona con il 44%, e via via altre città fino ad arrivare a Madrid con il 37%.
Nel caso dell’acquisto di immobili, le province che presentano maggiori difficoltà includono Palma, San Sebastián e Malaga, tutte con percentuali superiori al 30%. In particolare, la provincia di Baleari, con il 46% del reddito dedicato all’acquisto, segna un record negativo, seguita da Malaga con il 44%.
Questo scenario rivela una realtà critica nel settore abitativo, dove molte famiglie stanno affrontando sfide significative nell’accesso a una casa, sia in affitto che in acquisto, in un contesto economico che continua a cambiare in modo rapido e preoccupante.