Isole Canarie

Aumento dei fondi per il turismo inaspettato a gran contrasto con i tagli agli altri settori nelle Isole Canarie

Le Canarie affrontano preoccupazioni per la crescente dipendenza dal turismo di massa, con tagli agli investimenti in settori chiave e richieste di diversificazione economica da parte di Drago Canarias.

I recenti sviluppi relativi ai bilanci delle Canarie per il 2025 hanno sollevato numerose preoccupazioni sulla direzione economica dell’arcipelago. Drago Canarias ha denunciato che i fondi destinati alla promozione turistica e alle agenzie come Gesprotur e Promotur-Turismo Islas Canarias sono incrementati di oltre il 50%. Questo aumento, secondo l’organizzazione, evidenzia la mancanza di impegno del governo canario nella tanto necessaria diversificazione economica, sollecitata da movimenti sociali, dalla società civile, dalla comunità scientifica e da una parte significativa del settore imprenditoriale locale.

Aumento dei fondi per il turismo inaspettato a gran contrasto con i tagli agli altri settori nelle Isole Canarie

Il dilemma della dipendenza economica dal turismo

L’associazione Drago Canarias ha espresso preoccupazione riguardo alla perdurante eccessiva dipendenza delle Canarie dal turismo di massa. Nonostante l’aumento dei fondi per la promozione turistica, gli investimenti in aree cruciali come ricerca e sviluppo , settore primario, ambiente, trasporti, cultura, istruzione e servizi sociali hanno subito tagli significativi. Questi ridimensionamenti non solo aggravano la disoccupazione e la povertà, ma compromettono anche la qualità dei servizi pubblici, rendendoli inadeguati, poco universali e non gratuiti. La situazione pone interrogativi sulla sostenibilità di un modello economico che sembra favorire il turismo di massa a scapito della qualità della vita dei residenti.

Luis de la Barrera, rappresentante di Drago Canarias, ha sottolineato come l’arcipelago si trovi in una fase stagnante, intrappolato in un modello economico obsoleto e a basso valore aggiunto. Secondo lui, l’unico modo per uscire da questo circolo vizioso è diminuire l’affidamento al turismo e puntare decisamente su innovazione e sullo sviluppo di nuove industrie. Tuttavia, porta anche all’attenzione l’assenza di iniziative concrete da parte del governo regionale per stimolare il progresso tecnologico e la creazione di posti di lavoro di qualità.

L’attività della consigliera e le aspirazioni del settore

Una delle critiche principali sollevate da Drago Canarias riguarda l’atteggiamento della Consigliera di Università, Scienza, Innovazione e Cultura, accusata di mostrare scarso interesse nei confronti delle esigenze dei professionisti della sua area. De la Barrera ha affermato che la consigliera partecipa a eventi di settore solo per motivi di protocollo, ignorando deliberatamente le richieste di ricercatori, accademici e creatori culturali. Questa mancanza di ascolto ha ulteriormente aggravato la situazione, poiché i budget per il settore sono stati drasticamente ridotti.

La mancanza di attenzione nei confronti delle necessità del settore culturale e scientifico è particolarmente frustrante per coloro che cercano di promuovere un ecosistema innovativo nell’arcipelago. Secondo quanto evidenziato dal portavoce di Drago Canarias, è fondamentale rafforzare tali ecosistemi per generare talento e promuovere la creazione di imprese con alto valore aggiunto. Soprattutto, si sottolinea l’importanza di investire in tecnologia e nelle economie digitali per costruire un futuro sostenibile per le Canarie.

Investimenti necessari per la crescita e lo sviluppo

La questione centrale rimane quella della necessità di un adeguato finanziamento e risorse per i centri di ricerca e le università dell’arcipelago. Drago Canarias chiede che vengano stabiliti meccanismi di collaborazione tra le istituzioni pubbliche e il tessuto produttivo, che possano facilitare il trasferimento di conoscenze e tecnologie. Questi passi sono cruciali per garantire che le Canarie possano svilupparsi in modo sostenibile e non dipendere esclusivamente dal turismo.

Il dibattito sull’allocazione dei fondi pubblici riflette una tensione più ampia in tutta la società canaria, con l’esigenza di un rinnovamento delle politiche economiche che possa finalmente portare a un’inclusione sociale e una maggiore equità. La speranza è che il governo ascolti le richieste di una diversificazione economica che possa garantire una migliore qualità della vita per tutti i cittadini canari.