La situazione legata al caso COAG sta destando preoccupazione e indignazione a Gran Canaria. Recentemente, un ex lavoratore di un’organizzazione no profit ha ampliato la denuncia contro Rafael Hernández, presidente della COAG Canaria, fornendo documentazione che suggerisce che almeno 17 minori immigrati siano stati sfruttati illegalmente nelle sue aziende agricole. La questione porta alla luce pratiche di sfruttamento sistematico che richiedono un’analisi approfondita, sia dal punto di vista legale che sociale.
Dettagli della denuncia contro Rafael Hernández
Juan Carlos García, ex dipendente dell’organizzazione “Oportunidades de Vida”, ha presentato documentazione addizionale presso il Palazzo di Giustizia di Las Palmas di Gran Canaria. Secondo quanto affermato da García, i documenti rivelerebbero una prassi abituale di sfruttamento di minori, in contrasto con le leggi sul lavoro. I dati forniti comprendono registri di incidenti del centro Tagoror, dove questi minori erano accolti. Grazie a queste informazioni, emerge un quadro allarmante: i minori sarebbero stati “portati sistematicamente a lavorare” in diverse aziende agricole, il che suggerisce un comportamento continuativo e non occasionale.
Le documentazioni presentate includono fogli firmati dai minori, recanti dettagli sui turni di lavoro e sulle persone responsabili di loro durante le ore lavorative. Questo evidenzierebbe una rete di coinvolgimento ben più ampia tra i lavoratori e dirigenti dell’organizzazione, obbligando le autorità a indagare approfonditamente non solo su Rafael Hernández, ma anche su altri soggetti coinvolti nella gestione della situazione.
Indagini sui presunti reati di sfruttamento
L’istruzione delle indagini è gestita dal Juzgado di Istruzione numero 3 di Las Palmas, che ha avviato un’indagine su presunti crimini di tratta di esseri umani in connessione con sfruttamento lavorativo di minori. Sono coinvolti anche altri nomi noti, tra cui Elisa Hernández, figlia di Rafael, e Christian Ruano, suo marito. La situazione si complica ulteriormente con l’emergere di notizie circa pratiche di falsificazione documentale, operata a metà da Hernández e metà dai collaboratori stretti. La gravità della questione ha già portato Hernández a dimettersi dall’incarico.
Le prove raccolte da García vanno oltre i dieci minori già identificati dall’ispezione del lavoro e della polizia, suggerendo un sistema più ampio in cui diverse persone potrebbero essere coinvolte. Nonostante queste accuse, molti lavoratori e ex dipendenti temono di esporsi a ritorsioni, il che rappresenta un ostacolo significativo per la verità e la trasparenza necessarie in questo caso.
Indicazioni di manomissione della documentazione
García ha rivelato che, immediatamente dopo l’ispezione del 20 giugno, venne data l’ordine di distruggere il registro delle attività per sostituirlo con uno nuovo. Questo tentativo di manipolazione dei dati suggerisce un forte tentativo di insabbiare pratiche illecite, come riportato nel documento. Le annotazioni rinvenute dimostrano chiaramente che i minori erano regolarmente impiegati, evidenziando i tempi di lavoro e perfino l’ammontare dei pagamenti ricevuti.
Il pagamento, secondo García, avveniva tramite sussidi pubblici, ma i minori venivano erroneamente indotti a firmare documenti come “incentivi per la formazione”, oltre a percepire solo 20 euro per le loro fatiche. Questo metodo ha creato una situazione in cui tanti giovani, privi di alternative lavorative legali, si trovano intrappolati in una rete di sfruttamento, dove la paura di ritorsioni penalizza ulteriormente la possibilità di denunciare.
La questione solleva interrogativi sull’efficacia delle misure di protezione per i minori migranti e mette in evidenza un urgente bisogno di monitoraggio e regolamentazione nel settore dell’occupazione agricola nelle Isole Canarie.
Mentre le indagini continuano, l’attenzione della comunità e delle autorità restano concentrate su questo caso, riflettendo un ampio problema sociale che coinvolge il trattamento dei minori immigrati e la legalità delle pratiche lavorative nel contesto agroalimentare.