Isole Canarie

Crisi del turismo alle Canarie: superamento della capacità di carico e problematiche emergenti

Il direttore di Gaia Consultores avverte sulla saturazione turistica alle Canarie, evidenziando l’impatto negativo delle abitazioni turistiche e la necessità urgente di riforme per garantire sostenibilità e qualità.

Il dibattito sul turismo alle Canarie si intensifica dopo l’audizione di Luis Gortázar Díaz-Llanoz, direttore di Gaia Consultores Insulares, davanti alla Commissione Mista sull’Insularità del Congresso dei Deputati. Richiesto da María Dolores Corujo, portavoce socialista nella commissione e promotrice di uno studio sulla capacità di carico per dichiarare Lanzarote “isola turisticamente satura”, Gortázar ha messo in luce la critica condizione attuale del settore turistico nell’arcipelago.

Crisi del turismo alle Canarie: superamento della capacità di carico e problematiche emergenti

Turismo alle Canarie: un’analisi allarmante

Durante il suo intervento, Gortázar ha offerto una diagnosi drammatica della situazione turistica alle Canarie, affermando: “La capacità di carico turistico nell’arcipelago è chiaramente superata”. Questo concetto rappresenta un indicatore tecnico fondamentale, utilizzato per valutare la capacità di un territorio di accogliere visitatori senza compromettere la qualità dell’esperienza turistica, il tenore di vita della popolazione locale e l’ambiente. Secondo Gortázar, “senza una pianificazione adeguata, il turismo rischia di divenire insostenibile, tanto per le imprese quanto per la società locale, compromettendo anche l’esperienza dei turisti”.

Il direttore ha evidenziato come un approccio inadeguato al turismo possa avere conseguenze disastrose, sia per l’economia locale che per l’immagine delle Canarie, un importante punto di riferimento turistico a livello globale. Gortázar ha sottolineato che una gestione inadeguata può portare a una diminuzione della qualità dei servizi e, in ultima analisi, a una minore attrattiva per i visitatori, creando un circolo vizioso di instabilità per tutto il settore.

L’impatto delle abitazioni turistiche

Gortázar ha anche affrontato il tema delle abitazioni turistiche, definendolo “un fenomeno che ha distorto il mercato turistico e urbano”. Ha sostenuto che quello che in origine veniva percepito come un’opportunità nell’ambito dell’economia collaborativa si è trasformato in un’attività economica non controllata, paragonabile a quella alberghiera, superando la capacità di gestione e generando seri problemi di convivenza, infrastrutture e mobilità.

Le abitazioni turistiche, secondo il direttore di Gaia, hanno spostato i turisti al di fuori delle zone tradizionali, aumentando la pressione ambientale e sociale. Gortázar ha osservato: “Il turista che soggiorna in una casa vacanza ha necessità di un veicolo, percorre distanze considerevoli e desidera visitare ogni attrazione possibile, il che ha moltiplicato gli impatti ambientali e sociali”. Questo fenomeno ha portato a una crescente frustrazione tra i residenti, che si trovano sempre più sopraffatti dall’afflusso di visitatori.

Segnali di allerta nelle isole

Gortázar non ha risparmiato criticità nel segnalare “segni inquietanti” in tutte le isole. Ha citato episodi specifici che indicano il crescente problema della saturazione turistica, come le code interminabili per accedere al Parco Nazionale di Timanfaya, costringendo il Cabildo di Gran Canaria a chiudere l’accesso al Roque Nublo e a implementare sistemi di navette per far fronte alla pressione dei visitatori. Ha esemplificato che a Tenerife si introducono restrizioni di accesso al Teide a causa di turisti non attrezzati per le escursioni, mentre ad Ajuy, un tempo punto poco frequentato, ora sopporta centinaia di visitatori al giorno senza alcun controllo.

Queste problematiche non solo gravano sul sistema turistico, ma alterano anche il tessuto sociale e culturale delle comunità locali, costringendo le autorità a prendere decisioni sempre più drastiche.

Necessità di una riforma turistica

María Dolores Corujo ha lodato l’esposizione di Gortázar, rimarcando la necessità di affrontare con urgenza la situazione. Ha sottolineato che l’economia di piattaforma, e in particolare gli affitti turistici, stanno escludendo famiglie e lavoratori dai loro quartieri a causa dell’aumento esorbitante dei costi. Corujo ha evidenziato che le Canarie hanno il più alto tasso di abitazioni turistiche, secondo solo alle Baleari, con Lanzarote che presenta una densità allarmante di una piazza turistica ogni due residenti.

La portavoce ha sollecitato misure immediate, come la moratoria sulle nuove strutture ricettive, la regolazione dei prezzi per gli affitti turistici, l’applicazione della Legge sulla Casa del Governo spagnolo e l’implementazione di una tassa ecologica, ispirata ai modelli di successo delle Baleari e della Catalogna. Ha concluso esprimendo la necessità di una diagnosi rigorosa e dell’implementazione di misure correttive, affinché il modello turistico delle Canarie possa risultare sostenibile.

Corujo ha infine messo in evidenza il paradosso che queste isole, pur avendo una delle più alte concentrazioni di abitazioni turistiche del paese, devono confrontarsi anche con dati di povertà inquietanti, rendendo la situazione attuale insostenibile.