Le recenti dichiarazioni del presidente delle Canarie, Fernando Clavijo, durante una sessione di controllo parlamentare, mettono in luce le sfide e le difficoltà legate alla gestione della crisi migratoria nelle isole. Clavijo ha evidenziato l’inefficienza della comunicazione tra lo Stato e le Comunità Autonome, sottolineando le problematiche causate dalla mancanza di risposte adeguate per affrontare l’emergenza dei minori non accompagnati che arrivano nelle isole dall’anno scorso. Questo tema si inserisce in un contesto più ampio di necessità di riforme legislative e di una migliore coordinazione fra le varie istituzioni.
Critiche alla gestione dell’emergenza migratoria
Durante la sessione, il presidente Clavijo ha espresso la sua preoccupazione per la mancanza di coordinamento tra il governo centrale e le autorità regionali, rendendo evidente come questa situazione abbia portato a una gestione inadeguata della crisi migratoria. “Noi la subiamo da più di un anno,” ha detto, riferendosi all’afflusso di minori non accompagnati. La sua critica è rivolta non solo all’attuale situazione, ma anche alla necessità di avviare un dialogo più profondo sui temi migratori e non solo. Ha ricordato che dal precedente incontro della Conferenza dei Presidenti sono passati ormai due anni, una mancanza che va oltre l’immigrazione, toccando temi cruciali come la finanza autonoma e le conseguenze di conflitti bellici globali.
Clavijo ha affermato che in Canarie si lavora in modo diverso, evidenziando il grande impegno degli operatori di protezione civile che hanno effettuato oltre 418 interventi fino ad oggi. Questo evidenzia non solo la preparazione della comunità locale, ma anche la determinazione di affrontare le emergenze nel miglior modo possibile. Nonostante le difficoltà, il presidente ha voluto mantenere un messaggio di speranza e ha confermato l’impegno per un accordo che promuova la riforma della Legge sull’Immigrazione.
Dialogo e Pacto Canario per la Migrazione
Clavijo ha anche parlato della necessità di mantenere aperti tutti i canali di dialogo, soprattutto in un contesto complesso come quello attuale, dove la questione migratoria è spesso utilizzata per fare pressioni politiche da alcune forze. L’accusa di strumentalizzazione del dibattito sull’immigrazione è diretta anche a partiti come VOX, che, secondo il presidente, renderebbero più complicato arrivare a un accordo attuabile per affrontare le problematiche legate all’immigrazione, con particolare riferimento alla protezione dei bambini in situazioni vulnerabili.
In risposta a queste sfide, Clavijo ha accolto con favore la proposta del portavoce del gruppo Nueva Canarias-Bloque Canarista, Luis Campos, che ha suggerito di riunire nuovamente il Pacto Canario per la Migrazione. L’obiettivo è di arrivare alla Conferenza dei Presidenti con una posizione unitaria, essenziale per affrontare e difendere gli interessi delle Canarie su temi così delicati.
Mancanza di cooperazione statale e budget nazionali
Un ulteriore argomento sollevato da Clavijo riguarda l’impegno dello Stato nel convocare la Conferenza dei Presidenti. Finora, il presidente attende ancora una data specifica per questo incontro, sottolineando come la mancanza di programmazione da parte dello Stato non dovrebbe diventare la norma. Ha definito questa situazione “irresponsabile,” poiché l’assenza di un bilancio statale ha conseguenze dirette non solo per l’economia locale, ma anche per l’attività sociale e culturale dell’arcipelago.
In particolare, il presidente delle Canarie ha fatto presente che l’incertezza economica nata dalla difficoltà di approvazione dei bilanci nazionali ha impattato negativamente sulla pianificazione delle politiche locali. Nonostante ciò, ha sottolineato come il bilancio delle Canarie crescerà del 3,3% nel 2025, consentendo un aumento delle risorse destinate a settori fondamentali come l’istruzione, la sanità, i servizi sociali e l’edilizia popolare.
Iniziative per la salvaguardia dell’ambiente
Infine, Clavijo ha toccato un altro tema rilevante: la possibilità per i Cabildos di assumere il “céntimo forestal,” una misura prevista nel progetto di legge per fronteggiare la desertificazione e gli incendi boschivi. Questa iniziativa, pur essendo volontaria, potrebbe essere modulata in modo da coinvolgere tutte le istituzioni insulari, favorendo così un’azione congiunta per la protezione delle risorse naturali dell’arcipelago.
Il presidente ha evidenziato che le entrate generate da questo tipo di iniziativa non devono essere utilizzate esclusivamente per i boschi, ma potrebbero anche essere destinate alla protezione delle “gavias” a Fuerteventura e ad affrontare l’emergenza idrica a Lanzarote. In questo modo, Clavijo ha posto l’accento sull’importanza di unire le forze per una gestione sostenibile e integrata delle risorse naturali, necessario per il futuro delle Canarie.