Isole Canarie

Critiche e richieste sulla gestione dell’acqua a Lanzarote: la Mesa del Agua lancia un allerta

La Mesa del Agua denuncia gravi interruzioni nel servizio idrico a Lanzarote, criticando la gestione privata e chiedendo un nuovo modello pubblico per garantire approvvigionamenti equi e sostenibili.

La questione della gestione delle risorse idriche a Lanzarote è diventata oggetto di un acceso dibattito, con la Mesa del Agua che ha recentemente pubblicato un comunicato in cui esprime preoccupazioni significative riguardo al servizio di approvvigionamento idrico sull’isola. Le richieste presentate al Consorzio dell’Acqua mirano non solo a risolvere i continui disagi, ma includono anche la sollecitazione al rispetto degli impegni assunti nei confronti della popolazione.

Critiche e richieste sulla gestione dell'acqua a Lanzarote: la Mesa del Agua lancia un allerta

Critiche al servizio idrico e le interruzioni quotidiane

La Mesa del Agua ha ribadito che i residenti di Lanzarote sono costretti a subire interruzioni quotidiane del servizio idrico, con particolare riferimento ai consumatori di acqua per uso domestico e agricolo. Secondo l’organizzazione, i rifornimenti per il settore turistico, che non vengono soggetti a tali interruzioni, mettono in evidenza una disparità di trattamento che non può passare inosservata. Nello specifico, i residenti delle località di Haría e Los Valles hanno segnalato che nel mese di settembre e ottobre hanno subito più giorni senza acqua che con il suo regolare approvvigionamento.

La situazione ha portato alla critica nei confronti del Consorzio dell’Acqua, accusato di tentare di risolvere la propria reputazione facendo confusione tra i cittadini. La Mesa del Agua sostiene che le nuove strategie, come la proposta di dichiarazione di Emergenza Idrica per Lanzarote e La Graciosa, non rappresentano soluzioni concrete, ma piuttosto tentativi di deviare l’attenzione dai problemi strutturali.

Un modello di gestione inadeguato

L’organizzazione ha dichiarato apertamente che il modello privato di gestione delle risorse idriche attuato fino ad ora ha fallito. In particolare, viene menzionata la società madrilena Canal Gestión, accusata di puntare al massimo profitto, creando contestualmente una crisi per spingere le autorità a intervenire finanziariamente. In questo contesto, il costo delle opere che l’ente gestore dovrebbe affrontare per contratto viene posto sulle spalle dei cittadini, che si ritrovano a pagare investimenti pubblici senza vedere un miglioramento tangibile del servizio.

Il documento presentato al Consiglio Insulare dell’Acqua per richiedere ufficialmente la dichiarazione di Emergenza Idrica suggerisce come misura principale l’incremento della produzione di acqua desalinizzata. Per affrontare l’emergenza, si propone l’acquisto temporaneo di cinque impianti di dissalazione portatili, in attesa dell’installazione di un impianto capace di produrre 20.000 metri cubi al giorno. È importante notare che, nonostante le attuali difficoltà, la Canal Gestión ha riportato un aumento della produzione di acqua desalinizzata nel 2023.

La questione dell’acqua non contabilizzata

Un aspetto cruciale del dibattito sulla gestione idrica è rappresentato dall’alto tasso di acqua non registrata, che secondo la Mesa del Agua ammonta al 56%. Questo problema è attribuibile non solo a perdite nelle reti idriche, ma è considerato parte di una problematica più ampia e complessa, che richiede interventi strutturali e investimenti significativi per essere affrontata. L’organizzazione sottolinea che la soluzione non può consistere semplicemente nell’installazione di nuovi impianti di dissalazione senza un piano strategico ben definito.

Riflessioni sulla dichiarazione di emergenza

La Mesa del Agua avverte che dichiarare un’Emergenza Idrica non rappresenta una panacea per i gravi problemi di approvvigionamento che attanagliano la popolazione di Lanzarote e La Graciosa. Talvolta, questo provvedimento può portare a pratiche poco chiare, come l’esenzione dalle valutazioni d’impatto ambientale delle opere, aprendo di fatto le porte ad abusi. La dichiarazione di emergenza, se non gestita con attenzione, può consentire l’esecuzione di lavori che non garantiscono l’efficacia tecnica o ambientale necessaria.

La Mesa del Agua conclude affermando l’importanza di avviare un dialogo aperto tra tutti gli attori coinvolti, con l’intenzione di sviluppare un nuovo modello di gestione delle acque che sia pubblico e controllato dai cittadini, assicurando che le questioni di efficienza e impatto ambientale siano sempre al centro delle decisioni prese.