Un evento devastante ha colpito la comunità di Valencia, causando ingenti danni e una situazione di emergenza che ha portato i membri di EMERLAN, un’associazione di pronto intervento, a intervenire sul campo. Rubén López, uno dei sei volontari sull’isola, racconta la loro esperienza e l’impatto del disastro causato da una DANA, un fenomeno meteorologico estremo che ha interessato la zona del Mediterraneo.
L’impegno dei volontari di EMERLAN
Dopo aver appreso della devastazione subita dalla regione, il team di EMERLAN ha prontamente dichiarato la propria disponibilità a collaborare con il Consorzio di Sicurezza e Emergenze e il Governo delle Canarie, decidendo in modo autonomo di recarsi a Valencia per offrire supporto. Rubén López, membro del gruppo, spiega: “Ci siamo messi a disposizione e subito ci hanno assegnato a un settore dove abbiamo iniziato a lavorare senza sosta.” Questo gruppo multidisciplinare è formato per gestire diversi tipi di emergenza, compresi salvataggi acquatici e situazioni di traffico. Tuttavia, le condizioni sono estremamente difficili: “Non riusciamo nemmeno a utilizzare i nostri veicoli, bloccati dal fango. Le strade sono impraticabili e l’atmosfera è, per certi versi, simile a una guerra,” aggiunge.
López menziona anche i pericoli nel lavorare in zone con una grande quantità di macchinari pesanti e numerosi volontari in strada, rendendo complessa ogni movimentazione. Le strade di Silla, dove operano, presentano scenari drammatici: “Ci sono strade che sembrano incolumi e, a pochi passi, si trovano veicoli accatastati. È un quadro desolante.”
Le ore di lavoro senza sosta
La portata dei danni è tale da generare un volume enorme di lavoro per i membri di EMERLAN. Trovandosi a fronteggiare un mix di fango, rottami e altri detriti, il team è costantemente impegnato in operazioni di soccorso e recupero. López racconta di un’operazione avvenuta di recente: “Questa mattina siamo stati i primi ad intervenire per facilitare l’accesso a una casa bloccata da un’auto in garage, che toccava il soffitto. Abbiamo dovuto effettuare manovre per estrarla.” Ricorda anche come abbiano dovuto pompare acqua da un edificio abitato da persone a mobilità ridotta, impedendo loro di utilizzare gli ascensori, che erano stati completamente allagati.
La loro dedizione si estende anche a operazioni notturne. “Lunedì siamo stati un’intera notte in un parcheggio sotterraneo, controllando ogni veicolo per assicurarci che non ci fossero persone intrappolate.” Per garantire la sicurezza, i volontari adottano misure cautelari, come riporre i tergicristalli sui veicoli per segnalare che l’interno era stato controllato.
Le sfide strutturali e la solidarietà della comunità
Ogni intervento si rivela complicato dalla differente tipologia di edifici, rispetto a quelli cui il team è abituato a Lanzarote. Esempi di costruzioni con numerosi piani e sotterranei multipli rendono le operazioni più asfittiche e lunghe. López racconta un turno durato ben 10 ore, iniziato nel tardo pomeriggio e terminato alle prime ore del mattino. La mancanza di sonno si fa sentire e il gruppo non ha potuto recuperare il sonno perduto.
Nonostante le difficoltà, la generosità della comunità locale si manifesta in atti di grande solidarietà. Durante la ricerca di un alloggio, si sono trovati a contatto con una proprietaria commossa, rimasta intrappolata nella sua casa per giorni. “La signora, dopo aver scoperto da dove venivamo, ha iniziato a piangere e ci ha offerto la sua casa senza chiedere nulla in cambio.” López racconta di come il loro aiuto sia stato ricambiato dalla comunità che, mostrando una grande empatia, offre caffè e sostegno.
La necessità di protezione e l’impegno continuo
Le operazioni di soccorso sono affette da rischi legati all’acqua stagnante e agli scarti organici. Per questo motivo, dall’inizio della settimana, l’uso di dispositivi di protezione individuale è diventato essenziale. López dettaglia i protocolli a cui devono attenersi: “Indossiamo guanti e mascherine, utilizziamo gel igienizzante e seguiamo regole rigorose per evitare contatti con sostanze pericolose.” Questo approccio preventivo è fondamentale per garantire la sicurezza dei volontari e della comunità.
I membri di EMERLAN continuano a operare in condizioni estreme, privi ancora di un piano per il ritorno a Lanzarote. “Abbiamo deciso di rimanere qui finché la situazione non migliora,” conclude López, sottolineando l’impegno dei volontari a essere di supporto per la comunità di Valencia fino a quando sarà necessario.