In risposta ad una grave emergenza causata da eventi meteorologici estremi a Valencia, il dispositivo di emergenza delle Isole Canarie è intervenuto oggi per attuare una manovra innovativa. L’iniziativa ha come obiettivo predominante il trattamento della melma accumulata in un garage nella località di Massanassa. Grazie alla collaborazione con i vigili del fuoco locali, si punta a prevenire problematiche che potrebbero sorgere a causa del sovraccarico della rete fognaria già in difficoltà.
La manovra innovativa per il vuoto dei garage
La manovra eseguita dagli operatori del dispositivo di emergenza, coordinati dalla Direzione Generale per le Emergenze del governo autonomo delle Canarie, ha comportato il pompaggio della melma presente nel garage. Questo materiale non viene smaltito direttamente nelle fogne, ma viene trasferito in un camion per il trasporto di materiali, in modo da evitare congestioni nel sistema fognario. La strategia prevede quindi la raccolta della melma e il suo invio a un impianto di gestione dei rifiuti, dove potrà essere trattata adeguatamente.
Questa intervista preliminare ha dimostrato di essere efficace nel risolvere i problemi che deriverebbero dal deposito della melma nel sistema di drenaggio. Una volta definiti i risultati positivi di questa manovra, l’idea è quella di applicare la stessa tecnica per altri interventi di svuotamento di zone colpite.
Con il sostegno della tecnologia adeguata e di protocolli operativi mirati, il dispositivo di emergenze canario si propone di portare un intervento efficace e tempestivo nella gestione delle conseguenze delle recenti inondazioni.
Operazioni di ricerca per persone disperse
Oltre a queste operazioni, i membri del contingente canario continuano le ricerche di persone scomparse nel comune di Catarroja, a seguito della DANA che ha colpito Valencia. Le persone scomparse sono state segnalate dal 29 ottobre, portando le autorità a intensificare le ricerche in aree contigue a un poligono industriale di Catarroja.
Le operazioni di ricerca, avviate nelle ultime 24 ore, comprendono battute a terra, con il personale equipaggiato con abbigliamento da immersione e altre protezioni necessarie. I droni del Gruppo di Emergenza e Salvataggio delle Canarie supportano gli sforzi dalle altezze, monitorando vasti tratti dell’area per identificare i luoghi da ispezionare.
Queste operazioni sono state messe in atto dopo una riunione tra i comandanti del dispositivo di soccorso canario e il personale del Posto di Comando Avanzato situato nella zona di Alfafar, in cui si è provveduto a distribuire i compiti tra le diverse squadre di emergenza mobilitate.
Sicurezza e protocolli: le misure da seguire
In un contesto così critico, la sicurezza degli operatori è fondamentale. Il team sanitario coinvolto, composto da membri del Servizio di Emergenze delle Canarie e del Servizio Sanitario Canario , ha ribadito l’importanza di seguire misure di protezione durante le operazioni a Catarroja. Queste linee guida includono l’obbligo di indossare mascherine protettive, occhiali e altri dispositivi di protezione individuale, soprattutto in un’area in cui la disponibilità di potenziali vittime è un rischio concreto.
Inoltre, il protocollo d’emergenza in caso di ritrovamenti di corpi è stato rivisitato e comunicato a tutti i membri del team, al fine di garantire che ogni operazione venga eseguita nel rispetto delle norme di sicurezza e di intervento.
Il dispositivo di emergenza inviato dalle Canarie è composto da un’ampia serie di forze, inclusi vigili del fuoco delle province di Tenerife, Gran Canaria, Lanzarote e Fuerteventura. Inoltre, il gruppo comprende specialisti del GES e squadre di intervento per incendi boschivi , supportati da un medico e due infermieri del SUC e del SCS. Questa sinergia è sinonimo di un impegno concreto per fronteggiare emergenze di questa portata.