Isole Canarie

Emergenza migratoria a Lanzarote: la comunità canariensis chiede interventi urgenti al governo

L’emergenza migratoria alle coste di Lanzarote richiede interventi urgenti: oltre 1.000 persone soccorse in condizioni precarie, mentre il governo spagnolo è accusato di disinteresse e insufficienza nelle risposte.

L’argomento dell’emergenza migratoria è diventato sempre più pressante nelle ultime settimane, in particolare per le coste di Lanzarote, dove un numero crescente di persone sta cercando rifugio. La Coalizione Canaria ha emesso un comunicato stampa richiedendo azioni immediate e decisive da parte del governo di Pedro Sánchez, evidenziando l’urgente necessità di risposte concrete a una crisi umanitaria senza precedenti.

Emergenza migratoria a Lanzarote: la comunità canariensis chiede interventi urgenti al governo

La drammatica situazione nelle acque di Lanzarote

La segretaria generale di Coalizione Canaria a Lanzarote, Migdalia Machín, ha affermato che il governo spagnolo sta ignorando una realtà tragica e insostenibile che si sta aggravando ogni giorno. Le statistiche presentate da Machín sono allarmanti: solo nel fine settimana scorso, sono stati soccorsi 19 imbarcazioni in condizioni estremamente precarie, con a bordo circa 1.000 persone, tra cui 51 minori non accompagnati. Questi numeri sottolineano il grave rischio che affrontano coloro che cercano una vita migliore, spesso a spese della propria sicurezza.

La precarietà dei viaggi marittimi, effettuati su imbarcazioni fragili e sovraccariche, mette a rischio le vite dei migranti. La situazione si fa ancora più critica in quanto, secondo le previsioni, il numero di morti potrebbe raggiungere le cinquanta unità nel weekend recente. Machín ha descritto quest’emergenza come un autentico dramma umano, affermando che non è accettabile che il governo spagnolo continui a mantenere le Isole Canarie in una condizione di abbandono e disinteresse.

Richieste di intervento e mancanza di infrastrutture

Malgrado gli sforzi dei professionisti che lavorano sulle coste, la risposta del governo in termini di infrastrutture e risorse si è rivelata del tutto insufficiente. L’unica misura apparente del governo è stata quella di installare tende per ospitare i migranti in condizioni che Machín ha definito “indegne”.

La segretaria ha sollevato interrogativi preoccupanti sul fatto che questa sia l’unica risposta che meriti la comunità di Lanzarote e coloro che giungono alle sue coste in condizioni disperate. Ha sottolineato l’urgenza di un intervento responsabile da parte del governo, richiamando la necessità di proposte concrete e realistiche piuttosto che misure temporanee e inadeguate.

Un governo disconnesso dalla realtà

Echedey Eugenio, segretario dell’organizzazione della Coalizione Canaria a Lanzarote, ha sostenuto che l’atteggiamento del governo centrale indica una profonda disconnessione dal contesto reale della vita nelle Isole Canarie. Secondo Eugenio, questa mancanza di considerazione per la dignità dei canari e dei migranti è inaccettabile; chi scappa da guerre e carestie merita attenzione e soluzioni adeguate.

Ha espresso frustrazione per le risposte limitate e per quella che definisce una strategia di intervento “a tampone”, che non affrontano la reale gravità della crisi migratoria. La previsione di un incremento degli arrivi di migranti alla fine dell’anno, a causa delle condizioni climatiche favorevoli, aggrava ulteriormente la necessità di un piano d’azione efficace e ben strutturato.

Prospettive future: un bilancio allarmante

Con l’approssimarsi della fine dell’anno, le previsioni indicano che circa 70.000 persone potrebbero tentare di attraversare il mare. Anche se questa cifra non è stata raggiunta in estate, il numero di migranti in arrivo potrebbe aumentare nei prossimi mesi. La mancanza di preparazione e di risorse adeguate lungo le coste delle Isole Canarie sta rendendo la situazione ancora più complicata e pericolosa.

Eugenio ha sottolineato che ogni giorno che passa, l’arcipelago continua a subire le conseguenze di un governo che ignora le sue necessità e che lascia la sua popolazione vulnerabile in balia di una crisi crescente. Ha affermato che la situazione è insostenibile e che se il governo di Pedro Sánchez continuerà a non intervenire, diventerà complice di un dramma umanitario che non può più essere tollerato.