Negli ultimi giorni, le acque del Mare delle Canarie hanno visto un significativo afflusso di migranti, con oltre 2.000 persone tratte in salvo dalle autorità marittime e da alcune imbarcazioni civili. Questo drammatico evento, che evidenzia la crisi migratoria nella regione, ha suscitato profondi interrogativi sulla situazione dei richiedenti asilo e sulle condizioni in cui tentano di raggiungere le coste europee.
Rapido intervento di soccorso
A partire dal primo novembre, l’operazione di salvataggio ha visto farsi carico di 1.949 migranti in poco più di tre giorni. Di questi, circa 969 provenivano da Lanzarote, dove sono stati recuperati a bordo di 20 imbarcazioni tra cui lanchas e pateras. Durante questa crisi umanitaria, il numero di migranti è stato ulteriormente incrementato dai 156 occupanti di tre zodiacs che, a causa della saturazione dei centri di accoglienza di Arrecife, sono stati trasferiti in Fuerteventura.
I soccorsi non si sono fermati a Lanzarote; infatti, riflettendo l’ampiezza del fenomeno, sono stati recuperati otto cayucos con 752 persone provenienti da El Hierro. In aggiunta, un’ultima imbarcazione con 72 occupanti ha raggiunto il porto di Los Cristianos, situato nel sud di Tenerife. La situazione rimane delicata, con le autorità locali e le organizzazioni umanitarie che lavorano incessantemente per garantire assistenza a queste persone.
La composizione dei migranti soccorsi
L’emergenza migratoria in corso aiuta a mettere in luce la composizione dei migranti che tentano di raggiungere le Canarie. Dall’analisi dei dati forniti dalla Croce Rossa, emerge che circa il 16,8% dei soccorsi sono minorenni, testimonianza della difficile situazione che molti di loro affrontano nel loro paese d’origine. Oltre ai giovani, il conteggio totale include anche 225 donne, corrispondenti all’11,5% del totale dei soccorsi.
Nella notte, le operazioni di salvataggio si sono concentrate nuovamente a Lanzarote, dove due gommoni sono stati recuperati: uno con 57 persone di origine magrebina, tra cui una donna, e l’altro con 57 occupanti di origini subsahariane, tra cui sei donne e sei minorenni. Queste operazioni si inseriscono nel conteggio complessivo degli oltre 1.949 migranti soccorsi dal primo novembre.
La tragedia della rotta migratoria
Nonostante gli sforzi compiuti per salvare vite umane, la rotta migratoria verso le Canarie resta estremamente pericolosa. Durante questi giorni, sono state segnalate 55 morti lungo il percorso. Tra questi vi sono 48 persone che hanno perso la vita per fame e sete a bordo di un cayuco che è rimasto alla deriva nel mare per tre settimane, con soli 10 sopravvissuti. Purtroppo, altri incidenti hanno portato alla morte di almeno sei persone in due naufragi di gommoni ad est di Lanzarote e un’altra persona è deceduta in ospedale a El Hierro dopo essere riuscita a raggiungere la terraferma.
Questi eventi drammatici portano a interrogarsi sull’urgente necessità di una risposta internazionale coordinata per affrontare la crisi migratoria. La situazione, sia per coloro che vengono soccorsi sia per quelli che purtroppo non riescono a fare il viaggio, rappresenta una sfida complessa per il governo locale e le organizzazioni umanitarie impegnate nella salvaguardia dei diritti umani.