Un drammatico incremento dei flussi migratori ha caratterizzato il ponte di novembre del 2024, con le Isole Canarie che hanno visto il salvataggio di circa 2.000 migranti. Questo fenomeno ha coinvolto molti gruppi vulnerabili, tra cui un numero significativo di minori e anche neonati. Purtroppo, il bilancio delle vittime è tragico: 55 migranti hanno perso la vita, soprattutto nelle acque circostanti le isole di Lanzarote e El Hierro.
Un dramma umano nel mare atlantico
Oltre ai numerosi soccorsi eseguiti dai servizi di emergenza e dalle organizzazioni umanitarie, è emersa una situazione particolarmente allarmante: 48 migranti sono deceduti per fame e sete su un’imbarcazione che ha vagato per tre settimane nell’Atlantico, con solo 10 superstiti. Questa tragedia è avvenuta a 370 chilometri a sud di El Hierro, dove la nave mercantile Patria ha avvistato la barca in difficoltà e ha avvisato il Salvamento Marítimo. I superstiti hanno raccontato che le vittime erano state gettate in mare man mano che morivano, evidenziando l’orribile realtà di chi tenta di raggiungere l’Europa in cerca di migliori opportunità di vita.
Naufragi e operazioni di soccorso a Lanzarote
Nelle acque di Lanzarote, la situazione si è evoluta in tragedia con due naufragi segnalati nella notte tra sabato e domenica. L’organizzazione Caminando Fronteras ha descritto quel luogo come un “inferno”, avvertendo di oltre 300 persone disperse. Nella giornata di domenica, l’agenzia EFE ha confermato il naufragio di una barca a circa 90 chilometri a nord-est di Lanzarote, dove i soccorritori hanno recuperato cinque corpi. Grazie a un’operazione di salvataggio, sono state tratte in salvo 17 persone che si trovavano su un gommone, successivamente recuperate dal pattugliatore Salvamar Al Nair.
La situazione è ulteriormente peggiorata con un secondo gommone in difficoltà, il quale ha visto il salvataggio di altre 80 persone, sempre grazie all’intervento della Salvamar Al Nair e di un elicottero che, nel corso dell’operazione, ha avvistato almeno cinque cadaveri galleggianti. Un’altra operazione di soccorso condotta dalla Guardamar Concepción Arenal ha portato al recupero di una donna deceduta e di due persone vive, oltre ai 54 individui rimasti a bordo del gommone.
La situazione migratoria nelle isole canarie
Le cifre fornite da diverse fonti, inclusa l’agenzia EFE, indicano che tra venerdì e domenica sono sbarcati a Lanzarote un totale di 815 migranti, con 17 salvataggi effettuati. Nella mattinata di lunedì, 55 migranti sono stati recuperati e portati al molo di Arrecife. Fuerteventura ha ricevuto 157 migranti, probabilmente trasferiti da Lanzarote per alleviare la pressione sull’isola.
Le ultime stime segnalano oltre 800 persone salvate tra El Hierro e Tenerife, con 754 migranti recuperati in otto operazioni a El Hierro e altri 60 a Tenerife. Dei dieci naufraghi trasferiti a La Restinga, quattro sono stati ricoverati in ospedale, dove uno di loro è deceduto a causa delle gravi condizioni riscontrate durante il viaggio.
Le operazioni di salvataggio e il lavoro di emergenza
Nel fine settimana, il numero totale di migranti soccorsi ha raggiunto cifre vicine a 1.800, con aggiornamenti che portano il totale a circa 2.000. Le operazioni hanno coinvolto sette imbarcazioni del Salvamento Marítimo, che hanno usato risorse aeree per supportare quei migranti in difficoltà. Uno degli ultimi gommone soccorsi ha portato 207 migranti al porto di La Restinga, inclusi dieci donne e diciannove minori di età.
Il lavoro di squadra dei soccorritori ha dimostrato la loro determinazione nel fornire aiuto in situazioni straordinarie. Le cifre raccontano di una crisi umanitaria continua, con storie di vita e di morte che si intrecciano nel tentativo di cercare una vita più dignitosa lontano dalla propria terra natale.