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Festività a Telde: il via con il toccante pregón di Quico Melián

Le celebrazioni per San Gregorio Taumaturgo a Telde sono iniziate con un festoso passacaglia e il pregón di Quico Melián, che ha evidenziato tradizioni locali e sfide contemporanee.

Le celebrazioni in onore di San Gregorio Taumaturgo, co-patrono di Telde, hanno preso il via venerdì con eventi ricchi di tradizione e significato. L’atmosfera festosa è stata avviata da un allegro passacaglia che ha animato le strade della città, portando con sé la gioia e la cultura del luogo. Tra eventi folkloristici e momenti di protesta, il pregón di Quico Melián ha catturato l’attenzione di tutti i presenti, rendendo omaggio sia alle tradizioni locali che alle sfide contemporanee.

Festività a Telde: il via con il toccante pregón di Quico Melián

La partenza delle celebrazioni a San Gregorio

Le festività dedicate a San Gregorio hanno avuto inizio venerdì grazie a un elaborato e festoso passacaglia, partito dal Parco Franchy Roca. Questo evento è stato contraddistinto dalla presenza di una vivace charanga, che ha intrattenuto i partecipanti con musiche coinvolgenti e ritmi festivi. La parata ha dato il via a una serie di attività che hanno arricchito la piazza di San Gregorio, da bancarelle di artigianato a stand gastronomici, riflettendo la cultura e la tradizione della comunità.

Il cuore della celebrazione è stato il tanto atteso pregón, pronunciato da Juan Francisco Melián, conosciuto affettuosamente come Quico. Melián, ex dipendente del comune, ha il forte legame con il settore delle festività e ha offerto al pubblico un ricco resoconto delle sue esperienze personali e legami con il quartiere, dalle sue radici nel Calero Bajo fino all’odierna San Gregorio. La sua narrazione ha toccato vari momenti significativi della sua vita, inclusi i balli e le interazioni sociali, facendo emergere un grande affetto per la comunità.

Le riflessioni e le richieste di Quico Melián

Durante il suo intervento, Quico Melián ha anche sollevato questioni critiche riguardanti l’organizzazione delle festività di San Gregorio. Ha espresso la sua preoccupazione per un apparente “retrocesso” nella programmazione degli eventi e nei finanziamenti stanziati per la celebrazione annuale. Le sue parole hanno risuonato come un invito all’amministrazione comunale a riflettere sulle risorse dedicate alle tradizioni culturali e alla necessità di una rivitalizzazione della festa.

In un appello sincero, Melián ha chiesto al Comune di prendere provvedimenti per ristrutturare l’Auditorio José Vélez, ripristinare la fiera del bestiame e revitalizzare il festival della canzone, sottolineando l’importanza di queste iniziative per il mantenimento delle tradizioni locali. La sua richiesta di incentivare le comunità locali a continuare a celebrare le loro usanze ha colpito i presenti, sottolineando la necessità di un maggiore impegno per il patrimonio culturale di Telde.

Celebrazione e comunità

L’inaugurazione delle festività ha visto il sollevamento della bandiera, accompagnato dall’esecuzione dell’inno di Telde, a cura di Heriberto Zerpa Falcón, autore dei testi, insieme al Coro Amati. Questo gruppo, legato al Circolo Culturale di Telde, ha saputo coinvolgere il pubblico con la sua esibizione, contribuendo a creare un’atmosfera di unità e celebrazione tra i partecipanti. Formato da 29 membri, il coro ha infuso di passione e talento la cerimonia di apertura, enfatizzando il forte legame che esiste tra arte, cultura e comunità.

Dopo la cerimonia inaugurale, la piazza ha continuato a risuonare di musica e danza, accogliendo l’Evento Folclorico Juan Francisco Melián Vega. Tradizione, cultura e spirito di comunità si sono fusi in un’unica celebrazione, ricordando a tutti l’importanza di onorare il passato per costruire un futuro vibrante per le generazioni a venire.