La recente decisione del Governo delle Canarie ha avuto un impatto significativo sulla pianificazione urbana di Carrizal, una località nell’isola di Gran Canaria. Grazie alle obiezioni formulate dal Comune di Ingenio riguardo al progetto della pianta solare fotovoltaica Agüimes da 5 MW, è stato possibile evitare l’installazione di un nuovo cavo che attraverserebbe il centro storico della cittadina. Questa notizia evidenzia non solo le dinamiche di collaborazione tra enti locali e regionali, ma anche la crescente attenzione verso la salvaguardia di aree urbanistiche delicate.
Obiezioni del Comune e accettazione del Governo
Il Comune di Ingenio ha presentato un articolato rapporto durante il processo di consultazione per il progetto, sottolineando l’importanza di preservare il patrimonio architettonico e urbano di Carrizal. Le obiezioni hanno trovato accoglienza presso la Direzione Generale di Energia del Governo delle Canarie, che ha riconosciuto la validità delle preoccupazioni espresse. Questo ha portato l’azienda coinvolta a modificare il percorso originale del cavo, che collegava la nuova pianta alla sottostazione di Carrizal.
L’approvazione del Governo è stata cruciale, considerando che l’installazione di un ulteriore cavo di media tensione avrebbe comportato molteplici problemi. Il tracciato previsto passava infatti attraverso aree già congestionate, rendendo complicato l’accesso sia per pedoni che per veicoli, e compromettendo le infrastrutture esistenti. Infatti, le vie interessate, come Ceferino Ramírez e Rafael Martel Rodríguez, sono strade con una larghezza media di 4-7 metri, già afflitte da un traffico significativo.
Le problematiche legate alla nuova installazione
Uno dei punti più critici sollevati dal Comune riguarda la conseguente incomunicabilità che avrebbe colpito il centro urbano. L’apertura di trincee per il nuovo cavo avrebbe interrotto le vie d’accesso, rendendo difficile, se non impossibile, l’arrivo di mezzi di emergenza durante i lavori. Il Comune ha evidenziato che tale interruzione sarebbe durata anche oltre venticinque anni, tanto quanto il previsto ciclo di vita della nuova installazione.
Inoltre, il Comune ha fatto notare che l’implementazione del cavo avrebbe comportato la creazione di una servitù lungo le strade, ostacolando l’installazione di altre infrastrutture necessarie, come quelle per le telecomunicazioni e i servizi idrici. Questo non solo avrebbe creato disagi alla popolazione, ma avrebbe anche limitato opportunità di sviluppo futuro per l’area.
Soluzioni alternative e futuro del progetto
Alla luce di queste problematiche, il Comune ha proposto di reindirizzare il percorso del cavo verso aree meno impattanti, come il barranco di Guayadeque. Questa alternativa non solo ridurrebbe al minimo le interferenze con gli aspetti residenziali e commerciali, ma sarebbe anche più economicamente vantaggiosa. Infatti, la progettazione alternativa in aree con minori problematiche urbanistiche potrebbe favorire una esecuzione più rapida e meno costosa dell’opera.
Le modifiche al progetto mostrano una crescente concezione di sostenibilità e attenzione alle esigenze delle comunità locali. È chiaro che, nel panorama attuale di sviluppo e innovazione, le amministrazioni comunali devono inserire le esigenze dei cittadini e della conservazione del territorio nella pianificazione delle nuove infrastrutture. Questa vicenda costituisce un importante passo avanti verso una gestione più equilibrata e responsabile della crescita urbana su Gran Canaria.