Isole Canarie

Il Comune di Las Palmas di Gran Canaria nega la licenza per il biodigestore di Tenoya

Il Comune di Las Palmas di Gran Canaria nega la legalizzazione del biodigestore a Tenoya, rispondendo alle preoccupazioni dei residenti riguardo all’inquinamento e alla salute pubblica. La comunità resta vigile.

La questione legata al biodigestore di Tenoya continua a sollevare polemiche e preoccupazioni tra i residenti della zona. Negli ultimi anni, la costruzione di questa struttura ha generato un forte movimento di opposizione a causa dei timori riguardanti l’inquinamento, i cattivi odori e la salute pubblica. Recentemente, il Comune di Las Palmas di Gran Canaria ha emesso una risoluzione che nega esplicitamente la legalizzazione del biodigestore, rinnovando così le speranze degli abitanti che temevano conseguenze negative per l’ambiente e il loro benessere.

Il Comune di Las Palmas di Gran Canaria nega la licenza per il biodigestore di Tenoya

La risoluzione del comune

Il 7 novembre 2024, il Comune di Las Palmas di Gran Canaria ha ufficialmente negato la licenza di legalizzazione del biodigestore situato vicino alle abitazioni del quartiere Tenoya. Maria Gracia Pedrero, direttrice generale di Edificazione e Attività dell’Amministrazione comunale, ha firmato una risoluzione che si conforma alla sentenza del Tribunale Superiore di Giustizia delle Canarie . Questa sentenza aveva già annullato la licenza originale per la costruzione del biodigestore, sostenendo che nonostante le proteste dei residenti, il progetto non poteva essere considerato in linea con le normative vigenti.

Il biodigestore, che aveva iniziato la sua costruzione nel 2013, ha creato dissenso tra gli abitanti del quartiere, i quali si sono mobilitati per opporsi a quella che percepivano come una minaccia diretta alla qualità della vita e alla salute della comunità. La decisione comunale era necessaria per confermare la posizione contraria rispetto alla realizzazione dell’impianto e rispondere così alle preoccupazioni espresse dai cittadini.

Il contesto legale e le proteste dei cittadini

La vicenda del biodigestore ha radici legali complesse, risalenti al 2019, quando l’ente Valoración Ecológica de Residuos y Energía aveva avanzato la richiesta per l’installazione di una struttura di trattamento delle acque reflue e fanghi per la loro riutilizzazione in agricoltura. I residenti avevano espresso preoccupazioni per la localizzazione dell’impianto su un’area che rappresentava parte del patrimonio etnologico di Las Palmas di Gran Canaria.

Nel 2020, dopo circa un anno di attesa, il settore di Controllo Urbanistico del Comune aveva redatto un rapporto negativo riguardo al progetto, evidenziando che erano stati registrati “inadempimenti” rispetto alla proposta originaria. Tuttavia, la mancanza di una risposta formale da parte del Comune aveva portato l’ente a ritenere, in modo contestabile, che l’assenza di negazione fosse da considerarsi un’autorizzazione implicita all’operazione.

Dopo vari ricorsi e contraddizioni legali, il TSJC ha ripristinato l’ordine legale negando la validità dell’impianto. Con la sentenza, il Comune ha avuto l’opportunità di intraprendere un’ulteriore revisione del permesso, un passo fondamentale per ripristinare la fiducia della comunità e garantire il rispetto delle normative ambientali.

Il futuro del progetto e la reazione della comunità

Alla luce della nuova interpretazione legale, il 21 ottobre 2024 il Consiglio Consultivo delle Canarie ha dato il via libera a una revisione del procedimento. Dieci giorni dopo, l’Ufficio Giuridico del Comune ha avanzato la proposta di annullare il presunto consenso ottenuto per silenzio amministrativo. Questo ha condotto alla recente risoluzione di negazione della licenza per il biodigestore.

La comunità rimane vigile e pronta a opporsi a eventuali sviluppi futuri che possano mettere a rischio il loro ambiente. Anche se il Comune ha negato la licenza, è previsto che l’ente Valoración Ecológica de Residuos y Energía possa presentare ricorso, continuando il dibattito attorno all’impianto. La popolazione del quartiere di Tenoya, tuttavia, è determinata a mantenere alta l’attenzione e a lottare per proteggere la propria salute e il proprio territorio. Il percorso interamente legale avrà un’importanza cruciale nel definire lo stato finale di questo controverso progetto.