La recente decisione del Comune di Santa Cruz de Tenerife di spostare la fiera del Carnevale ha sollevato un’ondata di protesta tra i ferianti, i quali si sentono esclusi da una scelta che potrebbe compromettere le loro tradizionali attività. Il cambiamento della location è stato reso noto tramite una fonte anticipata e ha creato malumori tra coloro che partecipano a questo importante evento della capitale tinerfeña.
Spostamento della fiera: un cambio controverso
Secondo quanto dichiarato dai rappresentanti del Coletivo de Feriantes de Canarias , la fiera non si terrà più tra i parcheggi adiacenti alla vecchia terrazza Isla de Mar e l’avenida de la Constitución, come da consuetudine, ma sarà trasferita all’area portuale, che attualmente ospita concerti e festival. Questa mossa ha suscitato non poche preoccupazioni, con il presidente di Coferca, Santiago Martín, che ha fatto sapere che l’informazione sul cambio di sede è giunta loro “da terzi” e non direttamente dal Comune.
Martín ha chiarito che ciò che richiedono è trasparenza, sottolineando come, sebbene vi siano voci di corridoio, non hanno ricevuto comunicazioni ufficiali. Critica aspramente il fatto che la nuova location sia stata stabilita in segreto, senza consultare coloro che operano nel settore da anni. Secondo il presidente, è inaccettabile che non siano stati coinvolti nel processo decisionale, e spera che la situazione venga chiarita al più presto.
Timore per la privatizzazione della fiera
Oltre al cambiamento di sede, i ferianti esprimono preoccupazione per la possibile privatizzazione del mercato. Martín ha ipotizzato che un imprenditore possa assumere la gestione della fiera, un fatto che potrebbe compromettere il lavoro di molti ferianti storici. Ha sottolineato che storicamente le tasse per l’occupazione del suolo pubblico sono sempre state versate direttamente al Comune, e non a una singola persona. La paura è che questa decisione porti a un’esclusione di molti ferianti storici a vantaggio di un’impresa privata.
La questione è stata ulteriormente enfatizzata dal presidente di Coferca, il quale ricorda che già nel 2022 si è verificata una situazione simile, quando si è svolta una fiera in seguito alla pandemia con il supporto di un’iniziativa privata. In quell’occasione, l’associazione aveva denunciato la mancanza di trasparenza da parte del Comune, che aveva concesso suolo pubblico a costo zero al gestore dell’evento, escludendo molti ferianti locali. In quel frangente, l’amministrazione aveva chiarito che si trattava di un’iniziativa privata e non di un evento ufficiale legato al Carnevale.
Reazioni del settore e possibili sviluppi futuri
La situazione attuale ha creato un clima di tensione tra i ferianti e l’amministrazione comunale. Le manifestazioni di disagio sono già emerse con richieste di maggiore coinvolgimento e rispetto nei confronti delle tradizioni locali. Con l’arrivo della stagione del Carnevale, il tempo stringe e i ferianti vivono con ansia l’oscillazione di questi eventi cruciali.
Martín ha concluso il suo intervento chiedendo chiarimenti pubblici da parte dell’amministrazione su come intende gestire il futuro della fiera e sull’iter che ha portato a questa decisione. È evidente che il malcontento nel settore è palpabile e che molti sono pronti a lottare per mantenere le loro identità e attività all’interno di un evento che rappresenta una parte fondamentale della cultura di Santa Cruz de Tenerife.