Isole Canarie

Il Congresso approva il rinvio della raccolta di dati turistici: minoranze e polemiche

Il Congresso approva la sospensione di un decreto che impone alle agenzie di viaggio e autonoleggio la raccolta di dati sensibili sui turisti, sollevando preoccupazioni su privacy e sostenibilità.

In un’importante sessione del Congresso, i rappresentanti hanno approvato una parte di una proposta non di legge presentata dal Partito Popolare , che chiede al governo di posticipare l’entrata in vigore di un decreto reale. A partire dal prossimo 2 dicembre, questo decreto impone obblighi alle agenzie di viaggio e alle società di autonoleggio per raccogliere informazioni aggiuntive sui turisti. La decisione ha suscitato dibattiti accesi e riflette le preoccupazioni legate alla privacy e alla sostenibilità delle piccole imprese turistiche.

Il Congresso approva il rinvio della raccolta di dati turistici: minoranze e polemiche

Normativa sui dati turistici: un passo indietro?

Il decreto in discussione si fonda sulla necessità di garantire la sicurezza dei cittadini, rendendo obbligatoria la raccolta di una serie di dati sensibili dei turisti. Tra le informazioni richieste figurano il numero di conto bancario, i dati delle carte di credito, le date di scadenza e il grado di parentela con gli altri membri della prenotazione. Questa espansione della raccolta dati, secondo i sostenitori del decreto, avrebbe lo scopo di migliorare la sicurezza nel settore turistico. Tuttavia, si sollevano preoccupazioni significative riguardo l’impatto di tali requisiti sulle agenzie di viaggio, molti dei quali operano su scala ridotta.

La proposta non di legge, discussa mercoledì, ha ottenuto 177 voti favorevoli e 160 contrari per quanto riguarda la richiesta di sospensione dell’entrata in vigore del decreto. Questo segnale pone l’accento sulle perplessità che circondano l’applicazione della normativa. La questione della raccolta di dati non è solo un tema legislativo, ma un dibattito che coinvolge la protezione della privacy dei cittadini e la sostenibilità economica per le aziende del settore.

Esclusioni significative nella normativa

Oltre alla richiesta di rinvio, il Congresso ha anche sostenuto la proposta di escludere alcune categorie di viaggi dall’obbligo di raccolta dati. Con 178 voti favorevoli e 163 contrari, l’assemblea ha deciso che viaggi aziendali, eventi e gruppi non rientreranno tra coloro che dovranno conformarsi a queste nuove normative. Questo riconoscimento delle difficoltà pratiche nella raccolta di dati per queste categorie specifiche riflette le critiche sollevate dalle associazioni di settore, che hanno esposto le inefficienze e le complicazioni che tale obbligo comporterebbe.

Questa decisione ha riscosso un ampio consenso, in quanto le associazioni rappresentative delle agenzie di viaggio erano particolarmente critiche nei confronti di questa normativa. Le aziende del settore, specialmente quelle di piccole dimensioni, potrebbero infatti trovarsi in gravi difficoltà nell’affrontare tali requisiti burocratici, rischiando di compromettere la loro operatività.

Le dichiarazioni dei politici durante il dibattito

Durante il dibattito in aula, il deputato del PP Vicente Marí ha espresso le sue preoccupazioni riguardo all’impatto significativo che l’entrata in vigore di questa legge avrebbe sulle piccole imprese. Ha messo in evidenza che le nuove regole obbligherebbero le aziende a raccogliere fino a 80 dati diversi per i servizi di autonoleggio senza conducente, creando un onere amministrativo difficile da sostenere.

In questo contesto, Marí ha anche sottolineato come l’applicazione informatica sviluppata dal Ministero dell’Interno non fosse attualmente funzionante, il che complica ulteriormente la situazione. Questa mancanza di funzionalità si tradurrebbe in un ulteriore ostacolo per le aziende nel conformarsi a requisiti già complessi.

Dall’altra parte, il Partito Socialista ha preso una posizione differente. La deputata Araceli Poblador ha difeso il decreto, sostenendo che nel 2022, 95 milioni di turisti avevano scelto la Spagna come meta preferita, grazie alla sua reputazione di paese sicuro. Poblador ha quindi assicurato che l’intento del governo è di mantenere la Spagna come una delle destinazioni turistiche più sicure del mondo, equilibrando esigenze di sicurezza e economia.